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5 Ottobre 2024
Foggia Calcio

Rimpianto Foggia Calcio, mette alle corde il Benevento, colpisce un legno ma ottiene solo un pari

Una partita vera, viva e vibrante. Foggia Calcio e Benevento hanno provato a vincerla entrambe (in modi diversi), sfidandosi su ogni zolla del campo, ma il risultato di 0-0 sta indubbiamente stretto al Foggia, che ha più volte sfiorato il gol, colto una traversa con Embalo e giocato un primo tempo sontuoso al cospetto di una delle due candidate (assieme all’Avellino) alla vittoria finale. Il pari premia la solidità difensiva del Benevento e punisce oltre i propri demeriti (qualora ce ne fossero) le idee e il gioco di prima dei rossoneri, sempre pronti ad aggredire alti, a recuperare palloni e a cercare varchi. Ma alla fine il punto di oggi, pur facendo poca classifica, dà morale e tanta consapevolezza.

FORMAZIONE – Il tecnico Cudini sceglie il 5-3-2 con alcune varianti rispetto alle ultime partite. C’è Marino in mediana, con Martini che si accomoda in panchina. Schenetti fa la mezzala nel centrocampo a tre con la coppia di centravanti Tonin-Beretta in attacco.

PRIMO TEMPO – Una partita a scacchi. Grande attenzione difensiva per il Benevento, che fa valere il fisico con più di qualche ruvidezza, a cui risponde il Foggia con una pressione altissima, un pressing asfissiante, talvolta ossessivo. Gli uomini di Cudini recuperano spesso palla, la giocano meglio e talvolta anche di prima, ma tutte le iniziative, per quanto belle, si infrangono su un’accortissima linea di difesa e sulla scarsa vena del reparto offensivo. Sui taccuini dei giornalisti finiscono solo azioni rossonere: le danze le apre al 10’ Beretta. L’attaccante, tornato titolare, riceve una verticalizzazione di Di Noia, ferma palla, fa perno su un piede e si gira per liberarsi al tiro. Ha davanti a sé Tonin libero che chiede palla, ma Beretta preferisce il tiro, che viene deviato in angolo da un difensore. Al 17’ un’azione lunga e articolata del Foggia porta il pallone da destra a sinistra e poi di nuovo a destra, per poi invitare al tiro Marino, ma un difensore devia nuovamente in corner. Per portare la squadra rossonera in vantaggio non basta neanche un’invenzione geniale di Schenetti che al 32’ con un colpo di tacco serve Beretta all’altezza del dischetto, ma l’attaccante, contrastato da due difensori, viene murato. Al 34’ il Foggia va vicinissimo al gol: cross da destra di Salines, Schenetti colpisce di nuca, ne scaturisce una carambola sul difensore campano che consegna palla a Tonin. L’attaccante, da ottima posizione, mette giù e calcia ma la palla esce di poco a lato. Ancora rossoneri pericolosi al 38’ quando il portiere sannita Paleari deve volare per togliere dal sette un tiro – cross di Schenetti.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa il Foggia sembra accusare un po’ di stanchezza, capibile visti i ritmi fin lì sostenuti, mentre il Benevento sale di qualche metro e gode di qualche metro di insperata libertà nell‘impostazione dell’azione. Con queste premesse al 50’ arriva il primo tiro nello specchio della porta del Benevento che dalla distanza impegna Nobile ad allungarsi verso l’angolino basso per deviare in angolo. Il Foggia è sul pezzo e al 52’ ci prova Di Noia da posizione centrale, ma il tiro è potente e centrale e il portiere respinge con i pugni. Al 54’ il Foggia fa urlare lo Zaccheria al gol: cross da destra di Salines, incursione sul secondo palo dell’esterno sinistro Vezzoni e colpo di testa (indisturbato) che sfila incredibilmente a lato. Al 63’ Cudini rifà l’attacco. Escono Tonin e Beretta ed entrano Embalo e Tounkara. Al 68’ Nobile è strepitoso nel salvare una punizione calciata magistralmente da Ciano. Al 69’ risponde il portiere del Benevento con un intervento altrettanto bello e importante su rasoterra potente di Schenetti. Al 79’ nuovo cambio. Esce Marino entra Martini. All’ 88’ Cudini completa il ricambio a centrocampo. Fuori Schenetti e Di Noia, in campo Odjer e Fiorini. Al 90’ la sfortuna ci mette anche lo zampino. Punizione di Embalo e traversa piena. Non è stata la giornata fortunata dei satanelli. Ma dopo il fischio finale cresce la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno.

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