Il Foggia Calcio questo pomeriggio ha presentato la nuova composizione del cda con la presidente Maria Assunta Pintus, Edoardo Chighine e Davide Pelusi e la nuova area dirigenziale del club. La conferenza, avvenuta su piattaforma di Zoom, si è svolta in due appuntamenti distinti. Di seguito le dichiarazioni dei protagonisti divise per capitoli.
LE PRIME PAROLE DELLA PRESIDENTE PINTUS – «Sono molto commossa e molto orgogliosa di rappresentare per la prima volta nella storia la guida di un club così prestigioso. Essere la prima donna e rivestire questo ruolo è orgoglio e uno stimolo a fare sempre meglio. La mia attività principale non è il calcio ma in genere, quando decido di intraprendere un progetto, mi ci butto a capofitto. Chi ha lavorato insieme a me lo sa, mi ci butto con tutta la forza, consapevole dell’impegno che sto assumendo sotto ogni profilo. Devo ringraziare chi mi ha preceduto e chi ci ha portato fino a questo momento. Voglio lasciare alle spalle anche un po’ di folklore dimostrato dalla nostra società, che in passato non è stata capace di mantenere in seno al cda alcuni episodi. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno affiancato in questo lavoro fino a questo momento. A loro va la mia sincera riconoscenza per aver lavorato con abnegazione nonostante le difficoltà in questi mesi. Quando la mia società ha deciso di rilevare il Calcio Foggia mi sono confrontata con persone che si occupano di calcio ad alti livelli da diversi anni. Ho avuto modo di conoscere Filippo Polcino che da circa un anno collabora con il mio gruppo e al quale ho deciso di affidare il ruolo di direttore generale, cioè tutti gli adempimenti di natura contabile, organizzativa e commerciale, da non confondersi con la direzione tecnica che rimane in capo a Ninni Corda. Tutto ciò che ha funzionato e ci ha portato a questo momento, se siamo qui in questa posizione è grazie a Ninni Corda. A livello di cda poco cambia. Cambia il nome del presidente. Davide Pelusi è un Foggiano, un professionista esperto che ha già militato all’interno della squadra in diverse occasioni e rimane al mio fianco. C’è una new entry, Edoardo Chighine. Ha già militato nel Foggia l’anno scorso fino a marzo. Ha vissuto a Foggia fino all’arrivo del Coronavirus. A lui riconosco il merito di aver fatto accrescere in questi mesi l’amore per la città e la squadra trasmettendomi voglia di non mollare. Anche se ci sono stati momenti duri. A livello di cda non cambierà niente se non queste figure. Vi promettiamo che non si parlerà più di società. I problemi societari, sperando che non ce ne siano, non vi intratterranno più (in senso negativo)».
PINTUS PROGRAMMA – «In parte vogliamo garantire la continuità. Non mi piace dare obiettivi troppo ambiziosi, mi piace essere realista. Preferisco parlarne dopo la realizzazione. Vorrei però anche fare qualche cambiamento sulla base di quelli che sono i fabbisogni stessi delle figure cardine. Non entriamo a gamba tesa per stravolgere ma abbiamo ferme intenzioni nel portare avanti il nostro programma».
CENTRO SPORTIVO – «Quando si parla di programma calcistico si parla di centro sportivo. E’ quello che si aspettano molti. Noi vogliamo veramente buttare le basi di questo discorso. Non significa che vedrò con certezza la realizzazione dello stesso ma mi impegnerò per gettare le basi di una “casa Foggia”. All’energia della città vogliamo dare una casa e collocare il progetto che riguarda il settore giovanile e femminile. Esaltare le figure professionali del nostro territorio e puntare molto sul settore giovanile. Questo territorio può esprimere molto. Vogliamo dare molto spazio ai nostri giovani e lo vogliamo fare costruendo una casa per il Foggia».
LAVORO SULLA SQUADRA E ASPETTI SOCIALI – «Purtroppo a livello tecnico abbiamo perso la finestra di mercato di gennaio per questioni nostre, tra i soci. Oggi possiamo pensare e lavorare a un progetto di crescita della competitività della squadra. Un altro aspetto è quello sociale. Sono sempre stata una fautrice delle politica sociali. Credo che queste attività ricoprano una grande importanza in una piazza come Foggia. Il calcio deve essere aggregatore di forze economiche, sociali, politiche ed economiche. Dobbiamo dialogare con il territorio e cercare di dialogare di più con la città intera».
PINTUS E LA FOGGIANITA’ – «Abbiamo sempre sentito parlare di foggianità… Sto ricevendo gli auguri da tutto il mondo in questi giorni. I Foggiani sono davvero tanti, una famiglia allargata che va coadiuvata, dobbiamo aiutarla a seguirci meglio. A sentisti più vicini alla squadra della loro città. Fargli vivere il Foggia in maniera più coinvolgente».
I PUNTI DEL PROGRAMMA – «Sento doveri nei confronti di una città che ci ha ospitato e ci ha accolto. Sentirsi accolti da una città che non è nostra ci fa sentire il dovere di lasciare una traccia del nostro passaggio. Vogliamo fare rette con un territorio così ricco di risorse e dialogare cn lo stesso. Investire sui nostri giovani e supportare i foggiani nel mondo che tutta Italia ci invidia».
RAPPORTO CON I TIFOSI – «I tifosi li metto all’interno e sono i principali componenti di questa famiglia allargata che è la famiglia Foggia. In scaletta ci sono subito loro. Ascolteremo attivamente i tifosi. Ci impegneremo a prestare un ascolto attivo. Ognuno col proprio ruolo ma ci promettiamo un ascolto attivo».
ALTRI SOCI NEL FUTURO – «Allargamento? Tutto è possibile e siamo disponibili a dialogare con chi voglia affiancare il progetto. Per il momento vogliamo portarlo avanti noi. Ora il consiglio di amministrazione è questo e vogliamo fare. Certo, prima o poi anche io lascerò la mano, è la storia di ogni azienda, ma lo faremo con tutto l’impegno possibile. Per il momento non c’è niente».
CORDA E POLCINO – «Polcino non affianca e non sostituisce Corda. Non si occuperà di area tecnica. Si confronterà con lui, certamente, parleranno tra direttori, ma il dott. Polcino si occuperà di area economico, finanziaria, organizzativa e soprattutto marketing».
EDOARDO CHIGHINE – «Torno a quella che definisco casa perché ho iniziato l’esperienza con questa società seguendo la nascita e la crescita di questo progetto. Non cambia molto sotto il profilo societario. Sono felice e pronto a partire per questa nuova avventura. L’anno scorso mi sono allontanato per una serie di motivi legati al coronavirus e stavo per rimanere bloccato in Puglia per il lockdown. Mi occupavo della parte amministrativa e non delle questioni tecniche che non erano di mia competenza».