Tre punti di platino, due in più di quanto preventivati. 2-0 al Potenza, come 2-0 fu al Nardò l’ultima volta allo Zaccheria prima della chiusura.Vittoria importante ottenuta con la giusta mentalità e col giusto carattere. Con 3 gare da recuperare vi sono già più di 4 squadre sotto il FOGGIA in classifica. In campo inizialmente ci vanno sei undicesimi nuovi e uno di questi, Vitale, porta la fascia di capitano. Grazie a Gianni Francavilla, sempre attento, non viene schierato Ndiaye che si portava una vecchia squalifica di Coppa con l’Acireale da scontare. Raggio Garibaldi, ottimo elemento ed il belga Naessens, arrivi dell’ultima ora non sono della gara.
In panchina è Cau a guidare i Satanelli, schierati con la giusta mentalità di neopromossa che affronta la semifinalista dello scorso anno con la mezza punta Curcio a far da spalla a D’Andrea in attacco. Così si fa. Si punta al pareggio, poi se come è accaduto al 42° su palla inattiva Gentile la spizza magistralmente per l’accorrente Germinio si ottiene molto di più. Prima ancora della rete il FOGGIA aveva messo tanta buona volontà. Certo l’urlo dello Zaccheria avrebbe potuto dare una valida mano, ma per ora “verboten”. Kalombo si fa valere a destra, mentre Di Masi sulla sinistra mostra qualche sbavatura, salvo poi disputare un grande secondo tempo.
La difesa è attenta. Anelli e Gavazzi rispondono presente alle sortite lucane. Il FOGGIA riparte bene, rannicchiato dietro per soffocare il gioco degli ospiti e con Curcio tecnicamente bravo e D’Andrea fisicamente possente a dar fastidio lì davanti. Quando il Potenza dopo mezz’ora esce dal guscio il FOGGIA lo castiga con l’unica vera arma che hanno i deboli contro i forti:la palla inattiva che allegoricamente paragoneremo alla “forcinella” di Davide contro Golia. Nella ripresa paradossalmente è il Potenza a calare di tono. A Somma stavolta manca la mano galeotta di Biancolino per poter vincere a FOGGIA.
Cau invece non sta a guardare. Azzecca i cambi mandando in campo il tenace Garofalo ed il bomber Dell’Agnello che in modalità Giulio Cesare “VENI, VIDI, VICI” mette dentro un pallone servitogli da Di Masi. Bravissimo il centrattacco a chiamare palla ed a farsi trovare all’appuntamento. Partita chiusa. Anche perché poco prima del raddoppio Fumagalli aveva salvato il vantaggio con una grande parata. Esce Curcio per Tascini, esce uno stanco Gentile per Agostinone che fa 127 presenze e raggiunge un mito del calcio foggiano: Antonio Bettoni al 46° posto nella graduatoria delle presenze di sempre.
Vince il FOGGIA con tanti saluti a Maiuri ma non da parte nostra, bensì da parte di questi magnifici 15 ragazzi che hanno battuto il Potenza e che lui aveva sottovalutato. Ora però non c’è tempo per festeggiare. Il Bisceglie è alle porte e bisogna batterlo, perché gli scontri diretti possono essere importanti o fatali ai fini della salvezza.
Peppino Baldassarre