Quando hai circa 250 presenze tra i professionisti e un curriculum che spazia in piazze importanti come Vicenza, Lecce, Como, Juve Stabia e, non ultima, Foggia… sai bene che ovunque andrai e in qualunque gruppo entrerai a farai parte, sarai inevitabilmente uno dei punti di riferimento in termini di esperienza. Stefano Salvi, 33 anni, è uno dei “senatori” della squadra affidata al tecnico Eziolino Capuano. Un tassello della spina dorsale d’esperienza, composta anche da Fumagalli, Anelli e Gentile, la stessa che ha caratterizzato l’ultima stagione in D.
CARICA – Esperto sì, ma non certo vecchio, anche perché il centrocampista dimostra l’entusiasmo di un ragazzino, alla sua prima esperienza tra i pro. «Abbiamo ancora fame», dice nell’intervista rilasciata a Foggiasport24.com, nel giorno in cui i rossoneri lasciano la sede del ritiro. Oggi, infatti, dopo due settimane di lavoro a Trevi nel Lazio, il Foggia Calcio farà le valige per tornare in sede. Tre giorni di riposo, poi martedì pomeriggio riprenderanno gli allenamenti in una sede da definire. Il momento è quello giusto per fare un bilancio.
NASCE – «Sicuramente un bilancio positivo», esordisce Salvi. «Abbiamo lavorato tanto e bene e non era facile dopo sei mesi di stop forzato a livello collettivo. Abbiamo iniziato in una certa maniera e nell’ultima settimana abbiamo caricato molto». Questa è stata l’occasione per avere il primo impatto con il nuovo tecnico Capuano. Salvi impiega pochi secondi a tratteggiarlo: «Come allenatore si presenta da solo per il suo curriculum importante. Ci ha subito fatto capire cosa voleva». Ancora più chiari riescono ad essere i suoi dettami: «Palla a terra e tante idee sui calci piazzati. Il concetto base è la difesa a tre e poi davanti possiamo cambiare. Può essere un 3-5-2 o un 3-4-1-2».
«Palla a terra e tante idee sui calci piazzati. Il concetto base è la difesa a tre e poi davanti…»
LA SERIE C – Prima la composizione dei tre gironi, poi quella dei calendari. Nelle ultime ore si è definita, almeno in una parte, la conformazione della prossima stagione. Certo, il Foggia Calcio deve formalizzare l’iscrizione al pari del Bisceglie e nella griglia fanno capolino le incognite X e Y (quale delle due sarà il Foggia Calcio? La Lega Pro non lo ha specificato). Stefano, però, questo campionato lo ha conosciuto a fondo e può leggerlo con le lenti della sua esperienza. «La Serie C, soprattutto al Sud, ha sempre visto gironi importanti. Quest’anno, però, è imparagonabile rispetto agli altri. Non ho mai visto un girone così, per il blasone dei club che vi prenderanno parte. Ci sono almeno sei o sette squadre che possono vincerlo e ci saranno le sorprese. Certo, il Bari parte forse avvantaggiato ma anche le altre piazze blasonate disputeranno un campionato per vincere».
E IL FOGGIA? – I tempi della Giustizia Sportiva, le cui decisioni hanno portato il Foggia Calcio a vincere il campionato di Serie D a spese del Bitonto, penalizzato di 5 punti, hanno inevitabilmente contribuito a non chiudere il cerchio dell’organico rossonero da presentare nella prossima stagione. Nel ritiro di Trevi nel Lazio è andato in scena il classico “cantiere aperto”. Questa situazione spinge Salvi alla saggezza. «L’obiettivo? Non avere un ruolo marginale, mantenere la categoria e togliersi delle soddisfazioni». Guai a dirgli la semplice parola salvezza, non la vuole neanche sentir nominare accanto alla parola Foggia.
IMPRESCINDIBILE – Morale della favola. Il campionato sarà per blasone il più “tosto” di sempre ed il Foggia Calcio non vuole sfigurare. Ma quale caratteristica servirà per mantenere fede alle aspettative. Ecco venire in soccorso l’esperienza di Salvi. «L’organizzazione. In Serie D puoi farne a meno se c’è agonismo e alcune pedine di valore importante, ma in Serie C tutte le squadre che affronteremo saranno organizzate e preparate, anche le più piccole. La Serie C è diversa dalla D. Ma una cosa deve rimanere la stessa… la fame. La voglia e la determinazione di arrivare primi sul pallone».
«La Serie C è diversa dalla D. Se prima bastava il solo agonismo adesso servirà organizzazione»
ORDINE – Quello che andrà ad iniziare sarà il decimo campionato tra i professionisti per Salvi. Alla vigilia di un traguardo così importante è il momento dei propositi e delle aspettative, soprattutto dopo una stagione, l’ultima, che lo ha visto peregrinare in diversi ruoli diversi da quello da lui più amato: «Io ho sempre giocato a centrocampo, nei due centrali o davanti alla difesa come uomo di tamponamento. A causa della rosa ristretta in ritiro ho disputato amichevoli nel ruolo di difensore e di interno di centrocampo, alla stregua della passata stagione. Il mio ruolo, però, quello che preferisco, è posizionato al centro davanti alla difesa».