Patino a Foggiasport24: “3 Mesi per capire il Foggia Calcio. Felleca può aiutare il tecnico. Tifosi unici”
[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]“H[/dropcap]o attentamente studiato la situazione Foggia per tre mesi ed oggi mi sento di dover dire qualcosa”. Le parole sono quelle di Ciccio Patino, capitano del Foggia di don Oronzo Pugliese. L’ex ala sinistra rossonera ha contattato la redazione di Foggiasport24.com per dire la sua sul momento rossonero. “Pugliese mi ha sempre raccontato di dover studiare bene le persone. Mi diceva: siediti al tavolino di un bar e guarda le persone attentamente. Così ho seguito il suo consiglio, vedendo le interviste rilasciate dal tecnico Corda in alcune trasmissioni televisive. Dopo un po’ ho capito tante cose di lui e l’ho fatto ascoltando le sue parole. Al netto del volersi ispirare ai più grandi allenatori del calcio italiano, argomento sul quale non entro, ho preso appunti su alcune situazioni”.
DIFESA E PROGETTO – “Il tecnico asserisce che se facciamo 70 gol e ne subiamo 50 non arriveremo mai primi. Giustissimo, direi. E aggiungo, forse neanche secondi o terzi. La difesa deve essere sempre la base su cui costruire tutto. La seconda frase riguarda i suoi obiettivi. Ha sottolineato (riferendosi credo ai calciatori) che chi non avrebbe partecipato anima e cuore a questo progetto non ne avrebbe più fatto parte. La frase è un po’ forte e autoritaria, soprattutto alla luce della parola progetto. Ma che cos’è questo progetto? Nessuno glielo ha chiesto. Nessuno ha voluto sapere di più su quale sia il suo progetto. Io l’ho inteso come modulo di gioco. Già, perché nella vita di tutti giorni, un normale progetto prevede una costruzione, un mastro e degli operai, che se non lavorano bene vengono allontanati. E in questo caso gli operai sono i calciatori”.
MODULO – “Se si parla di modulo voglio chiarire che questo tipo di gioco è… ingannatore. Io lo vedo come un 3-7-0. Oppure 3-0-7, se preferite. E mi spiego. Il tecnico chiede al portiere di stare sempre al limite dell’area e seguire le azioni perché la difesa è molto alta. I tre centrali si posizionano a 30 metri dalla porta e a 10 metri dal centrocampo. I due attaccanti, invece, vengono quasi incorporati dai 5 di centrocampo formando una linea di sette. Bene, questo modulo non è semplice da comprendere. Richiede grande attenzione e l’utilizzo di falli tattici. Qui la prima annotazione che faccio. Sono necessari i falli tattici? Sì. Perfetto, che si facciano allora! Ma appena commesso il fallo bisogna immediatamente allontanarsi dalla zona in cui è avvenuto. Immediatamente. E questo lo dico ai calciatori. Solo così si imitano i falli di reazione e le sanzioni che comunque non mancheranno mai giocando in questo modo. E proprio per questo motivo il tecnico ha scelto di avere una rosa ampia, per non andare mai in difficoltà sotto il piano numerico.
BEL GIOCO – In secondo luogo vi dico che è inutile aspettarsi bel gioco, i passaggi a centrocampo e la manovra fluida. Non è quello che il Foggia vuole e con onestà e coerenza il tecnico lo ha sempre detto a chiare lettere. Si cerca la palla lunga. Di certo, però, si può limitare la pioggia di squalifiche della panchina. Chi può aiutare il tecnico in questo? Solo il presidente Felleca, che deve imitare don Mimì Rosa Rosa. Pugliese (che purtroppo a Foggia non chiamate più don Oronzo, come facevano i vostri padri una volta) vi posso assicurare che era un autentico vulcano, ma quando voleva prendersela con l’arbitro c’era il presidente Rosa Rosa a calmarlo. Bastava uno sguardo o una parola. Ecco allora il mio pensiero. Presidente Felleca, vada in panchina. Deve essere lei a tenere il timone della squadra, così come quando ha confermato la fiducia al tecnico, in maniera giusta a mio modo di vedere. Le rinnovo la promessa di un giro in gondola nella mia Venezia qualora riusciste a vincere il campionato. In chiusura permettetemi un saluto ai tifosi, per i quali soffro nel vederli in Serie D. Ancor più quest’anno che ho sottoscritto un abbonamento di curva e mi sento ancor più uno di loro. Vi abbraccio tutti e non credo che nessuno abbia il diritto di criticarvi”.