[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]U[/dropcap]no sfogo vibrante, vigoroso. Come il senso d’ingiustizia che alberga nel suo animo.
Ninni Corda va giù pesante alla vigilia del confronto con il Brindisi parlando dei fatti accaduti con il Taranto e delle conseguenze disciplinari.
Il tecnico sardo è un fiume in piena: “La decisione su Anelli è la più scandalosa che io abbia mai visto dalle categorie dilettantistiche ai Mondiali. Sono state scritte falsità nel referto arbitrale, non so quello della Procura Federale cosa sia venuto a fare a Foggia.
Lui e l’arbitro hanno avuto un atteggiamento provocatorio sin dall’inizio quando sono venuti da noi dicendo: «Corda, Gentile e Anelli, noi vi conosciamo!» Cosa conoscono? Che abbiamo vinto una campionato con il record di punti a Como? A parte il fatto che l’arbitro in campo non ci ha dato due rigori. Sinora non ci siamo mai lamentati, ma ora… Anelli non ha mai sputato a nessuno, a lui fa schifo chi sputa perché è un uomo vero.
Come società, tifoseria e città ci stanno trattando malissimo: dalla storia dei gironi alle trasferte, in campo poi ci mancano sei rigori da inizio campionato. Ora questo. Noi però non abbiamo l’anello al naso e se si arriva alla presa in giro, questo è un problema. Perché quella di Anelli è stata una presa in giro. Personaggi come quello di domenica fanno male al calcio e alla Procura stessa. Sono state scritte un sacco di sciocchezze e non mi si venga a dire che si viene pagati 50 euro, perché anche da noi ci sono persone che lavorano gratuitamente ma bene.”
Il mister è inarrestabile e rincara la dose: “Qui non ci facciamo intimorire da nessuno. Stiamo esagerando! Siamo stati zitti sinora ma ora basta. Foggia è una delle tifoserie e delle città migliori per il calcio, perché porta biglietti, porta soldi. Va rispettata. Il discorso di Anelli è vergognoso.”
Corda ne ha pure per il presidente del Taranto Giove che su di lui ha espresso giudizi taglienti: “È incommentabile. Fa il male del calcio: se la vedrà con gli avvocati in tribunale.”
L’allenatore rossonero è entrato poi nel merito dei fatti dell’intervallo con il Taranto: “Le cose più pesanti sono state quelle di fine gara. A fine primo tempo c’è stato un problema tra me e Manzo. È successo un parapiglia come succede in altri campi, meno di quello accaduto ad esempio alla fine di Roma-Cagliari davanti alle telecamere. Ci si è battibeccati con Manzo, nulla di più.
È stato scritto che Manzo mi avrebbe dato uno schiaffo… ma figuratevi se mi faccio prendere a schiaffi da Manzo. Quanto accaduto all’intervallo è stato ingigantito alla fine. Che ci potesse però essere una mano pesante con me e Manzo, me lo potevo aspettare (seppure le tre giornate sono troppe e per questo faremo ricorso), ma la cosa di Anelli è totalmente inventata.”
Uno sfogo durissimo all’interno di una conferenza nella quale si è parlato anche di questioni tecniche, a partire dagli indisponibili per Brindisi: “Non ci saranno Maccarrone, Gemmi, Notaristefano e Salines. Gli altri sono convocati, anche se ci sono quelli che si sono allenati di più, quelli di meno o quelli per niente. Viscomi? È convocato, poi vediamo.”
La partita con i biancazzurri sarà “(…) fondamentale come tutte, servirà a vedere il livello di crescita, vedere come si reagisce dopo le vittorie e dopo la bastonata arrivata in settimana. Occorrerà una prova di carattere per uscire da questa situazione. Il modulo? Abbiamo dimostrato nel corso di una partita di saper giocare pure a quattro, ma ora abbiamo acquisito certezze ottime con il 3-5-2 e non cambieremo. A Brindisi mi aspetto una crescita.
Io non guardo il gioco ma le occasioni che si creano e quelle che si concedono. Con il Taranto abbiamo fatto meglio di Cerignola sulle palle gol non concesse, mentre abbiamo fatto meno bene su quelle create. Rispetto al match di Coppa Italia, arriviamo più consci dei nostri mezzi. Chiedo di essere pronti, senza appellarsi a scuse per le squalifiche e per gli infortuni. Voglio che siamo pronti, decisi e determinati”. Ipse dixit…