Cerignola – Foggia Calcio, una partita di calcio giocata a scacchi con i brividi del poker…
[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]P[/dropcap]iù che un derby è stata una vera e propria partita a scacchi, vissuta con le emozioni di una mano di poker. La frase è forse contorta ma rende sufficientemente l’idea di questo Audace Cerignola – Foggia. Gli scacchi sono l’emblema della tattica scelta dai due sfidanti, i tecnici Potenza e Corda. Il poker, invece, è dato da quel fattore di rischio che entrambe le squadre si sono assunte nel voler cercare di vincere la partita. Ecco, di solito i derby non sono mai partite belle per il timore di perderle. Questo forse non è stato bellissimo per la troppa voglia di vincerlo. Ma andiamo per ordine. Foggiasport24.com
Sulla carta tutti alla vigilia pensavano (probabilmente a giusta ragione) a un Cerignola superiore ai rossoneri per individualità ed esperienza. Degli ofantini si conosceva l’organizzazione tattica e la grande capacità di orchestrare il gioco partendo dal basso, dai piedi di Coletti. Buona parte della forza dei gialloblu è proprio nei lanci del mediano canosino, capace di innescare letalmente gli esterni Loiodice e Marotta. Imprendibili se hanno spazi.
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Il Foggia aveva due opzioni: chiudersi dietro per non lasciare spazi di inserimento ai due esterni alle spalle della difesa, magari per poi ripartire in pungenti contropiedi (ma chi ha in organico le doti dei contropiedisti?) oppure cercare di non far proprio arrivare i rifornimenti agli uomini in più del Cerignola, cercando di pressare alto i portatori di palla. Foggiasport24.com
LE SCELTE
Corda ha scelto la seconda opzione. Ha pressato altissimo Coletti nell’impostazione dell’azione, costringendolo ad aprire sui terzini. Lì le cose hanno funzionato a metà, perché se per il 50% delle volte il Foggia ha recuperato palla (senza poter essere pericoloso vista l’alta densità di uomini davanti alla porta avversaria al momento del recupero), in occasione dell’altro 50% il Cerignola è stato bravo a far girare bene la palla e con due passaggi (cambio di gioco sul lato opposto e verticalizzazione per gli attaccanti) è riuscito a cogliere il Foggia sul suo lato scoperto.
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Due rischi da poker per entrambi i tecnici. Potenza ha accettato di gestire la palla anche sotto la pressione degli undici avversari, consapevole di poter andare a fare male nel modo appena spiegato; Corda ha accettato di consegnare 30 metri di campo alle spalle dei suoi difensori (manna per Loiodice e Marotta) nella speranza di recuperare subito la palla o quantomeno sporcare l’azione degli ofantini. Foggiasport24.com
LE MOSSE
In questo clima di fragile equilibrio, le mosse che sostanzialmente hanno deciso il derby sono state due. I cambi e la condizione atletica. Corda ha l’intuizione giusta inserendo Gerbaudo in luogo di salvi. L’ex centrocampista della Primavera della Juventus ha i piedi buoni per orchestrare il gioco, anche negli spazi stretti, anche dopo una palla recuperata in pressione negli ultimi venti metri dell’area Cerignolana. Geometrie e lucidità, al cospetto di un centrocampo avversario che vede uscire Sindic per far spazio a un attaccante, Marotta.
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Presa la mediana il Foggia ha tenuto un baricentro molto più stabile nella metà campo avversaria ed è arrivata al gol con quello che poteva essere un terzo possibile punto a favore dei rossoneri: la rapidità nel breve dei singoli rispetto ai centrali avversari, più compassati. Campagna segna frullando le gambe su una palla sporca. Gerbaudo orchestra la traversa sfortunata di Tortori, certificando un giustificato calo atletico del Cerignola, fiaccato dalle incredibili (e folli) quattro gare in 15 giorni. Foggiasport24.com
Eppure non ha smesso di essere pericoloso. Solo un Viscomi letteralmente indemoniato ha retto la baracca che in certi momenti avrebbe potuto crollare sotto le folate di Loiodice e Marotta. Perché se il Foggia ha denotato un grande passo avanti in cinismo e personalità, non si può dire lo stesso nei calci piazzati. Solo uno, battuto da Campagna, è stato sfruttato da Iadaresta con un colpo di testa di poco a lato.
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GLI ERRORI
Per il resto, una squadra che ha un’altezza media importante come quella dei rossoneri e che può contare su granatieri come Iadaresta, Viscomi, Salvi, Anelli e Gentile, riesce ad arrivare molto poco alla conclusione sulle palle spioventi in area di rigore. Anzi, spesso gli angoli a favore si sono trasformati in palle gol per la squadra avversaria, come è successo due volte nel derby. L’ultima, alla fine del secondo tempo, è stata incredibilmente mandata a lato da Loiodice, a tu per tu con il portiere Fumagalli. Foggiasport24.com
Da dove ripartite dopo questa partita? Per il Cerignola si può e si deve ripartire dal gioco, superiore alla categoria ed orchestrato da calciatori dai piedi educati. Quella deve essere la forza di un gruppo che ha tutto per fare bene, fatta eccezione forse per un organico che evidenzia ancora la necessità di qualche intervento per rimpolpare la rosa sotto il profilo numerico.
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I RISCHI
Il Foggia riparte dal cinismo e dalla consapevolezza di avere margini di miglioramento. Ma anche e soprattutto dall’autorevolezza dimostrata su uno dei campi più difficili della categoria. Autorevolezza che non deve mai fondersi con la presunzione, perché i campionati si vincono in Primavera, nell’ultimo quarto di stagione. Ad oggi, invece, non è stato giocato neanche il primo quarto. Sarà questa la settimana più difficile per Corda. Sarà costretto a perdere la voce per tenere tutti con i piedi per terra, perché il Taranto di domenica prossima guarderà molto poco all’entusiasmo del Foggia dopo la vittoria nel derby e baderà molto al concreto: portare via i tre punti dallo Zaccheria. Foggiasport24.com
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