[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]C[/dropcap]omincia a prendere forma il nuovo corso del Foggia. Oggi Federico Gentile, domani Christian Anelli (ufficializzato in conferenza dal massimo dirigente Roberto Felleca). Entrambi ex Como, entrambi disposti ad attendere pur di vestire il rossonero.
Accompagnato proprio dal presidente Felleca, è toccato a Gentile inaugurare le presentazioni della rinata società dauna. Dal patron sono arrivate parole importanti sull’allenatore (“Stiamo valutando due o tre profili, questa sarà la settimana del tecnico. L’allenatore è importante ma deve stare dentro il progetto”); sulla piazza (“La carica arriva dal benvenuto della gente, il mio profilo social è stato inondato da oltre 10mila «Benvenuto presidente». Proveremo a far tornare tutti a casa contenti la domenica”); sul mercato (“Ho dato mandato a Di Bari di capire la situazione degli Under del vecchio Foggia; sui giocatori che erano in B, abbiamo contattato qualcuno che ci ha detto subito di no, in generale credo che giocatori che vengono dalla B non vogliano fare la D e chi magari si presta lo fa però a condizioni «da serie B». Dobbiamo anche ragionare sul discorso economico”).
Veniamo al centrocampista romano Gentile, cresciuto nell’Ostia Mare ma con 4 stagioni nelle giovanili della Roma: “Per me essere qui è una grande gioia e una grande responsabilità”, ha esordito chiosando poi… “mi auguro di iniziare una favola”. Subito il suo editto: “Dobbiamo dare il massimo, mettere intensità e voglia di sacrificarsi. È importante iniziare subito a lavorare perché il tempo è poco. Vogliamo vincere avendo tutti la stessa mentalità che è la prima cosa per costruire un gruppo vincente”.
Ha proseguito: “C’è differenza tra i diversi gironi ma l’unica cosa che conta è l’atteggiamento e fare la «guerra» a ogni allenamento. Conta solo vincere, se giochiamo anche bene è tutto riguadagnato ma l’importante è vincere.” Idee chiare e concetti espliciti. Che giocatore è Federico Gentile? “Sono un calciatore dinamico, di forza, inserimento, l’anno scorso ho fatto 16 gol, ho vinto qualche campionato. Sono una classica mezzala, con tecnica discreta, ma sono la fame e il sacrificio che ti fanno raggiungere i risultati. Questa è la mia storia. Ho segnato 8 gol su rigore, gli altri li ho distribuiti con tiri da fuori, inserimenti, palle inattive. Fisicamente ho trovato quell’equilibrio che mi ha allungato la carriera. Su Anelli posso dire che ha dimostrato grandissime cose, era il primo a «fare la guerra» e lui ha deciso di fare quello che ho fatto io”.
Una battuta anche sulla piazza e sulle delusioni patite: “Foggia è una piazza incredibile, difficile, che ha grossa fame di calcio, è dura vincere – come lo è dappertutto – ma è più stimolante. La voglia di risalire dei tifosi è la nostra stessa voglia. C’è l’esigenza di risalire subito. E questa è anche la nostra esigenza.”
