CDM – Il Foggia deve arrendersi: fallimento e ripartenza dalla serie D
La squadra non si è iscritta al campionato di C: mancavano 500 mila euro alla cifra necessaria per ratificare l’iscrizione. La città è sotto choc, aveva creduto al miracolo
Una città sotto choc. Una società che pareva fiduciosa. Una squadra che, un anno dopo il Bari, lascia il grande calcio perché rimasta con le tasche vuote. Il Foggia non è riuscito a iscriversi al prossimo campionato di serie C, sebbene fino a ieri tutto lasciasse predire il contrario. C’era la convinzione di aver compiuto il miracolo, con lo stesso sindaco Franco Landella che, dalla propria pagina Facebook, parlava di «traguardo vicino». Invece quel traguardo si è allontanato all’improvviso. All’appello sarebbero all’improvviso mancati alcuni imprenditori sulla cui disponibilità invece un po’ tutti avevano contato. A partire dallo stesso primo cittadino, per arrivare al direttore sportivo Luca Nember, fino alla piazza intera, ieri letteralmente incredula. Parlando in cifre, sarebbero mancati tra i 500 e i 600 mila euro alla cifra ritenuta necessaria per l’iscrizione. Circa 2milioni di euro, questo era l’obiettivo.
La colletta popolare
Era partita nelle scorse ore una vera e propria iniziativa popolare, una corsa veloce al contributo salvifico. Numeri di telefono e iban diventati di dominio pubblico affinché chiunque potesse metterci del suo con facilità. Anche una piccola mano. La speranza è diventata ben presto illusione, però. All’ora di pranzo, quando si è capito che la strada sarebbe stata impercorribile, si è provata anche la carta estrema: convincere la vecchia proprietà, ovvero i fratelli Sannella, a colmare il buco. Ma non ci sarebbe stata la liquidità necessaria per salvare il salvabile. I tifosi si sono anche assiepati dietro i cancelli della Tamma, la società dei Sannella, tra volanti di polizia e in un clima di tensione mista a rassegnazione. In realtà la società avrebbe depositato la documentazione richiesta, con tanto di pagamento della quota di iscrizione e di fidejussione assicurativa (tra l’una e l’altro, circa 500 mila euro). Ma mancherebbero le attestazioni relative al pagamento degli stipendi di calciatori, tesserati e dipendenti per il mese di maggio. Ovvero la parte più corposa dei 2 milioni. Non ci sarebbe quindi una via d’uscita, mancherebbero spazio e tempo per un ultimo e disperato tentativo. Salvo sorprese a questo punto imprevedibili, dunque, i satanelli sono fuori dai giochi.
Toccherà al sindaco trovare una nuova proprietà
Ora, dopo la ratifica, pressoché scontata, del fallimento, il titolo passerà nelle mani del sindaco che, proprio come fece Decaro a Bari giusto dodici mesi fa, dovrà scegliere la nuova proprietà e provare a restituire dignità e un briciolo di entusiasmo a una città senza parola. Toccherà ripartire dalla D. Dall’inferno. E dopo tanta fatica per tornare nel calcio dei grandi, è davvero difficile da accettare.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno
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