[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]C[/dropcap]onferenza di Oliver Kragl nel pomeriggio.
Il tedesco ha subito sottolineato l’importanza della vittoria contro lo Spezia e spiegato il cambiamento di spirito delle ultime settimane: “L’unica cosa che contava era vincere, erano fondamentali i tre punti. Ora restano sei partite che sono sei finali. Abbiamo visto che mancavano sempre meno partite, abbiamo forse capito un po’ tardi che rischiavamo di andare in C o di fare i playout.”
Adesso la consapevolezza è totale ma mette anche più pressione sui giocatori: “Siamo in un momento difficile e delicato, non è facile per noi perché sappiamo che dobbiamo vincere e quindi c’è più pressione. E anche noi siamo uomini e la sentiamo. Questo vale pure per me che so di dover dare sempre il massimo ma non è semplice. Perché le altre ci guardano e studiano e mi mettono uno addosso come è successo con lo Spezia. E con la marcatura di un uomo io posso andare fuori partita, è comunque più difficile quando hai qualcuno attaccato a te, non è più come prima.”
Prossimo obiettivo, Venezia, campo corto e magari qualche possibilità in più di andare al tiro: “È più facile magari fare gol ma questo vale anche per loro che conoscono il campo di casa, per me può essere più facile tirare ma comunque devo arrivare ai venticinque metri per farlo e poi se sto troppo di lato è più complicato fare gol, magari altri compagni più centrali possono provarci.
Sarà una partita difficile, loro giocano in maniera differente rispetto allo Spezia: devono giocare e possiamo avere più spazi. Dobbiamo per questo essere più veloci per sfruttare gli spazi che lasceranno anche perché spero che giocheranno per attaccarci alti e quindi occorre essere bravi nel saper uscire per prendere gli spazi e così vincere la partita. Loro giocano in casa ma anche noi lì ci sentiremo a casa perché avremo tanti tifosi con noi. Noi dobbiamo vincere e andremo lì per farlo.”
L’esterno di Grassadonia ha accennato quindi al fattore tifosi, concetto su cui poi si è soffermato meglio: “C’è una bellissima unione con i tifosi, non ricordo negli ultimi tempi lo Zaccheria così pieno: mi fa piacere perché è una bella spinta per noi. Sabato abbiamo vinto anche con loro. Nelle ultime tre settimane loro vengono all’allenamento quando è aperto e questo per noi cambia perché sono con noi anche solo per un allenamento quando magari possono fare qualche altra cosa con le famiglie. Per noi ora conta solo salvare il Foggia.”
Salvezza a cui si può guardare con più speranze dopo le ultime prestazioni: “Nelle ultime tre partite abbiamo giocato meglio, non partite bellissime ma con maggiore consapevolezza di poter giocare bene. È vero peraltro che il giudizio e anche le vostre domande sarebbero state diverse se avessimo pareggiato e non vinto. Penso che siamo forti ma dobbiamo dimostrarlo e non in una sola partita o in un’ora di partita ma in tante partite.
Grassadonia cambiato? La sua filosofia è sempre la stessa, giochiamo con il 3-5-2 come prima ma forse siamo noi che abbiamo capito meglio quello che lui vuole. Comunque abbiamo fatto punti ed è quello che conta. Noi lavoriamo su tante cose, poi però sono le letture che ti fanno cambiare la partita. Come successo con l’azione del gol di Galano a Brescia. Ci sono situazioni da leggere con intelligenza: sono quelle che poi ti fanno vincere le partite.
Noi non abbiamo vinto alcune partite che potevamo vincere, abbiamo pareggiato alcune gare in cui abbiamo creato tante occasioni e loro – come con il Cittadella – ci hanno pareggiato con un autogol (che peraltro può capitare!). Sono questi i punti che ci mancano. Poi certo, ci mancano anche sei punti: se li avessimo avuti saremmo più su e potevamo giocare con minore stress.”
D’altro canto, però, il fatto di aver conquistato sei punti in più sul campo può essere la chiave per sentirsi più in fiducia: “Noi abbiamo sei punti in più degli altri”, ha ricordato il panzer mancino, “e questo vuol dire che siamo più forti di loro e dobbiamo avere la consapevolezza della nostra forza. Sappiamo che si decide tutto nei prossimi tre scontri diretti tra Venezia, Livorno e Cremonese. Perché sulla lotta salvezza si può dire e pensare ogni cosa, una partita può cambiare le cose. Per questo dobbiamo pensare a noi, fare il nostro lavoro e basta.”
Olly ha poi parlato della sua stagione: “Potevo fare più gol, ne ho fatti sei, ho sbagliato qualche occasione e potevo farne altri. Spero di farne da qui alla fine almeno altri due per aiutare la squadra. Ma ciò che conta è che vinciamo anche se io non faccio gol. Voglio fare di più, ma se uno sta vicino a me a marcarmi, questo libera qualche mio compagno perché anche gli avversari hanno uno in meno. A quel punto dobbiamo leggere bene le situazioni e sfruttare meglio la posizione che ha il mio marcatore.”
Infine una battuta sul ritorno al gol di Iemmello: “È importante, lui è uno dei nostri bomber. E se ora lui e Mazzeo ne fanno altri tre a testa e io due, con otto gol ci salviamo…”