[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]C[/dropcap]i sono incontri che segnano il corso di una stagione. Ci sono scontri che profumano di sopravvivenza. Ci sono “(…) partite di non ritorno”. Come quella con il Livorno, secondo la definizione utilizzata da Gianluca Grassadonia nella conferenza stampa di presentazione della gara che si giocherà lunedì sera allo stadio Zaccheria.
Dopo un allenamento animato dalla presenza massiccia della tifoseria, il mister rossonero si è intrattenuto con i giornalisti puntando diretto al match dell’anno: “Se la partita con lo Spezia significava molto, quella con il Livorno vuol dire ancora di più. La difficoltà più grande sarà mentale, è una partita di non ritorno. Ci vorrà testa, maturità, sentirsi addosso questa maglia e difenderla da tutti. Ci vorrà ottimismo da parte di tutti quelli che verranno a sostenerci. Bisognerà giocare con il cuore.”
Una sorta di decalogo così completato: “Ci vorrà la giusta serenità che dovrò essere bravo io a trasmettere, servirà convinzione, sapere di essere squadra di valore. Sentiamo la responsabilità – e vi assicuro che non sono frasi retoriche – che abbiamo nei confronti della gente. Dobbiamo lavorare sui particolari, occorre avere l’atteggiamento giusto negli allenamenti e poi riportarlo in partita. Non può passare il doppio messaggio che questo è un anno negativo e che siamo sfortunati. In questo momento ci vuole da parte mia bastone e carota e mi prendo il compito di fare delle scelte. Sento la responsabilità di salvare il Foggia. Anche i ragazzi ne sono convinti. E chi non lo è resterà a guardare.”
Al match con il Livorno, i satanelli arrivano dopo il 9° ko esterno stagionale a Venezia: “È stata una sconfitta devastante, chi era a Venezia, nello spogliatoio, sa che metabolizzarla è stato difficile. Perché Leali non si è nemmeno sporcato i guanti. Avevamo avuto la personalità giusta, l’approccio corretto, ma non è bastato e quindi dobbiamo ricercare quel qualcosa in più nei particolari. Dal punto di vista dell’approccio la squadra ha dimostrato di avere le idee chiare.
I primi giorni della settimana sono stati duri, come lo è stato il post partita di Venezia e chi era con noi lo sa. Il gruppo sente la responsabilità di questa stagione e di questo finale di stagione: tutti insieme dobbiamo tirare fuori il Foggia da questa situazione. Il Venezia ha giocato sempre dietro, e nel secondo tempo abbiamo avuto anche le palle per pareggiarla. Certo loro si sono abbassati ancora di più, hanno tolto anche una punta per mettere un centrocampista, la squadra si è innervosita ma comunque abbiamo avuto tante situazioni da palla inattiva non sfruttate.
Mancanza di determinazione in avanti? Abbiamo calciato sette volte in porta, non credo sia stata una questione di determinazione. La squadra è convinta di fare gol, vanno migliorati alcuni atteggiamenti settimanali e in campo va chi sta meglio mentalmente.”
Grassadonia ha spiegato la natura delle sue scelte: “Non conta chi segna o meno, a me interessa chi dà l’anima, chi lotta per questa maglia: in campo i giocatori devono riportare quanto fatto in settimana. Se siamo in questa posizione di classifica vuole dire che quello che abbiamo fatto sinora, pur positivo, non è bastato e quindi dobbiamo fare di più.”
La settimana di avvicinamento al Livorno è stata “(…) particolare: qualcuno è fermo e speriamo di recuperarlo, qualcuno è tornato ad allenarsi solo oggi. Ci sono dei problemi ma in campo andranno in undici e l’importante è metterci testa e cuore. Zambelli – lo sapete – sta giocando da qualche tempo con una costola fratturata che gli porta scompensi dal punto di vista muscolare; Deli (anche per lui problemi muscolari nda) lo stiamo valutando, si è allenato a corrente alternata, oggi era fermo, abbiamo ancora due giorni e vediamo se lo possiamo recuperare almeno per la panchina. Ho le idee chiare, i dubbi sono solo sulla possibilità di recuperare qualcuno per la panchina.”
Lunedì, dunque, ci sarà il Livorno: “Il Livorno ha tre caratteristiche: è bravo nelle transizioni perché riparte bene; è bravo nell’attaccare le seconde palle e infine è bravo sulle palle inattive, avendo uno come Diamanti che con il sinistro la mette dove vuole. Abbiamo visto le caratteristiche di Diamanti e abbiamo cercato di lavorare capendo lo sviluppo del gioco del Livorno. Del resto lui quando ha la palla è di un’altra categoria, è la sua storia a parlare. “
Sarà fondamentale l’apporto dello Zaccheria: “È determinante giocarla in casa e seppure la mia mentalità è quella di giocare alla stessa maniera anche fuori casa sarà un fattore importante. Però dovremo essere bravi noi a farci trascinare e a trascinare. Il Livorno farà la sua partita: ci vorrà concentrazione e un approccio giusto. I particolari poi faranno la differenza, perciò occorre stare attenti a tutte le situazioni. La partita va centrata altrimenti poi si fa molto complicata.
Dobbiamo fare il massimo nelle cinque partite che restano: occorre fare punti ovunque, in casa dobbiamo sfruttare la nostra gente e fuori casa fare risultato. Serve essere ancora più concentrati e sempre sul pezzo.”
All’allenamento all’Amendola, ieri, c’è stata la visita della proprietà, una cosa che “(…) ci ha fatto grande piacere”, ha sottolineato il tecnico salernitano, “oggi o domani i dirigenti ceneranno con noi, in questo momento sono fondamentali tutte le componenti. È stato davvero un piacere.”
Infine alcune battute sul giocatore più chiacchierato del momento, Galano: “Cristian è stato ingenuo ma vi assicuro che lui è fortemente voluto venire a Foggia ed ha a cuore le sorti del Foggia. Ha peccato d’ingenuità e l’ha fatto magari anche andando un po’ oltre. Sa di aver sbagliato, l’ha capito, la piazza è arrabbiata, ma occorre mettere da parte questi malumori, chi è ultrà si è sentito poco rispettato ma voglio spendere una parola in favore di Cristian. Ha capito di essere andato oltre pur non volendo ed è molto amareggiato. Dobbiamo però recuperarlo, cercheremo di capire come vivrà questa situazione. Oggi è abbattuto, ha chiesto scusa e sa di essere stato superficiale.”