[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]Q[/dropcap]uando il baratro della sconfitta si avvicinava a grandi falcate, il solito Kragl (partito dalla panchina) ha tirato fuori da cilindro un altro sinistro micidiale e al 95’ ha regalato al Foggia un pareggio prezioso ad Ascoli. Dal punto di vista della prestazione (per gioco e determinazione) però è stato fatto un passo indietro rispetto al confronto con il Benevento
PRIMO TEMPO – Il tecnico Pasquale Padalino fa turn over e risparmia alcuni “guerrieri” reduci dalla battaglia di sabato scorso. Fuori Iemmello e Kragl, oltre allo squalificato Gerbo e all’acciaccato Chiaretti. Martinelli si riprende il posto al centro della difesa in luogo di Ingrosso. Debutto dal primo minuto per Matarese. Pronti via: subito una palla gol colossale per Mazzeo, il cui destro è neutralizzato dai pugni di Milinkovic-Savic. La serata difficile dei rossoneri si comincia a materializzare già al 12’ con la “leggerezza” di Ranieri che apre la strada al cross dell’ex Beretta per Rosseti: l’attaccante di scuola Juve si gira e trafigge Leali con un po’ di fortuna (il pallone colpisce l’anca del portiere che aveva coperto il suo palo e s’infila nell’angolino opposto). La contesa non si accende, il Foggia è compassato ma intorno alla mezzora i rossoneri crescono e trovano il pareggio con Deli su incursione di Matarese servito da un’imbucata di Busellato. È però il tramonto della prima frazione (dopo una parata prodigiosa di Leali sul destro a botta sicura di Jack Beretta) che sancisce il nuovo vantaggio bianconero. Ninkovic si accentra, Busellato lo stende: giallo (il centrocampista di Padalino era in diffida e salterà Cosenza) e punizione dai venticinque metri che il serbo converte anche grazie alla presenza di diversi compagni in barriera e al piccolo passo di Leali verso il secondo palo. Si va al riposo dunque con l’Ascoli avanti.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con le stesse formazioni che avevano chiuso la prima frazione (sull’azione che dopo due minuti aveva portato al tiro Mazzeo si era infortunato Valentini dell’Ascoli sostituito da Quaranta) e con un Foggia che non riesce ad imprimere ritmo alle sue giocate. Nessun accenno di pressing e idee latitanti. Padalino allora cerca di scuotere i suoi prima con l’inserimento di Iemmello al posto dell’infortunato (problemi muscolari?) Deli (al 61’) e poi di Oliver Kragl (al 70’) per il giovane Matarese (positiva comunque la sua prova, almeno nel primo tempo). I cambi – però – non mutano troppo gli equilibri in campo: il Foggia sposta il baricentro più avanti ma la sua manovra resta una splendida “incompiuta”; l’Ascoli arretra e prova a colpire con delle incursioni che diventano però sempre più rare con il passare del tempo. Sul taccuino della cronaca quasi il nulla, se non un parapiglia all’altezza della panchina dei rossoneri che costa il giallo a Beretta (poi sostituito da Cavion) e a Ranieri. Malgrado l’entrata anche di Chiaretti per un “fumoso” Cicerelli, lo scoramento sembra impossessarsi della truppa rossonera e la sconfitta appare inevitabile. A qual punto, però, al quinto dei sei minuti di recupero assegnati dall’arbitro Giua, Kragl si trasforma per l’ennesima volta nel salvatore della patria inventandosi letteralmente il gol del 2-2: controllo, tunnel a Casarini e sinistro addirittura ciclopico che lascia Milinkovic-Savic impietrito. Per il tedesco si tratta del secondo gol in quattro giorni, questo di importanza se possibile ancora più capitale, festeggiato assieme ai compagni con una corsa sotto lo spicchio di stadio occupato dai tifosi pugliesi.