[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]N[/dropcap]ell’immediata vigilia della partenza della squadra verso Padova, il tecnico del Foggia Pasquale Padalino è intervenuto in sala stampa per parlare della partita contro i biancoscudati.
Situazione infortunati: recuperati Zambelli e Ngawa (“Ho parlato con lui, sta bene”), qualche problema per Greco (“Se dovesse mancare potrebbe esserci qualche modifica, ma aspettiamo domani per vedere se potrà partire dall’inizio o a partita iniziata quando i ritmi saranno più blandi”), Iemmello (“Ha avuto la febbre”) e Galano (“Un piccolo affaticamento”) che però saranno tra i convocati. Ranieri è squalificato.
In riferimento allo scontro diretto dell’Euganeo, il mister dei satanelli ha detto: “Sarà uno scontro diretto contro una formazione che a mio avviso è immeritatamente nella posizione che occupa, ha fatto un ottimo mercato di rafforzamento, è strutturata, fisica, con elementi di categoria: per noi sarà determinante (come le altre partite) così come per loro. Dalla mia squadra mi aspetto la continuità rispetto alle partite giocate con attenzione, buon fraseggio ma avendo sempre più massima attenzione e capacità di essere nella partita.
Abbiamo bisogno di quell’attenzione che ti possa far evitare episodi come il rigore con il Pescara: dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. La strada intrapresa è giusta a patto che ci sia l’attenzione necessaria per affrontare partite come questa. Il Padova è ultimo e ci crede e ci deve credere sia perché ci sono le possibilità per farlo e sia perché se non ci credi non puoi fare questo mestiere che sia di tecnico o giocatore.
Questa è un confronto che ci deve stimolare perché è partita che dà stimoli anche dagli spalti. In campo poi vanno i calciatori che devono capire cosa la gente ti trasmette e trasformarla poi in campo in energia. Sarà un match tosto, maschio, di duelli individuali e noi lo dobbiamo preparare così: mentalmente occorre essere in partita. È uno scontro contro una diretta concorrente che potrà farci vedere il futuro come maggiore ottimismo”.
Il momento Foggia è delicato e la squadra lo ha capito come sostenuto anche ieri da Luca Martinelli: “Martinelli ha detto cose giuste”, ha osservato l’allenatore rossonero, “la presa di coscienza di una situazione difficile fa riflettere chi vive il problema in maniera «collettiva» e si interroga su cosa fare per cambiare la rotta. Basta parole: è vero! Ma i giocatori stanno già dimostrando di fare fatti, ci mancano però quegli episodi che alla fine non ci hanno fatto vincere partite che invece avremmo meritato di portare a casa.
Il passo ulteriore è quello di giocare per le vittorie, sapendo che il torneo di «B» è così, magari arriva l’episodio – come capitato con il Pescara – e ti pareggiano. Determinazione e attenzione ci devono sempre essere ma non possono essere date per scontate, perché ci sarà sino alla fine una corsa contro gli avversari e contro noi stessi. Il passo che mi attendo è confermare quanto di buono fatto senza fare passo indietro, anzi facendone due avanti”.
Tra i miglioramenti più evidente c’è quello della fase difensiva: “Sono stati fatti passi avanti a livello difensivo e sono convinto che abbiamo incrementato pure la fase offensiva, mentre in fase realizzativa abbiamo ancora difficoltà. Però sarebbe stato peggio se non avessimo creato, invece le occasioni ci sono. Certo ci sono margini di miglioramento nella costruzione con una partecipazione più numerosa nell’area avversaria. È un lavoro che va portato avanti e poi perfezionato: ci stiamo provando. C’è la consapevolezza nei ragazzi di avere ora la gestione della partita, c’è voglia di fare il passo migliorativo in fase realizzativa”.
Il tecnico è concentrato sul Foggia ma non può tralasciare di guardare anche a chi lotta per la salvezza: “È chiaro che guardiamo in casa nostra ma dobbiamo vedere anche gli altri, almeno come uno stimolo che peraltro dobbiamo comunque crearci da soli: dobbiamo infatti guardare a quanto fatto e a quanto fare per uscire da questa situazione che è però la realtà attuale. Quindi occorre essere realisti e tirarsi fuori il prima possibile, ben consci di dover fare qualcosa in più incrementando quanto fatto sinora.
Ad oggi ci manca il dettaglio, ma credo che con la giusta convinzione possiamo fare anche questo passo. Non dobbiamo vivere gli errori come macigni, gli errori esistono, ci sono fior di giocatori affermati in serie A che fanno errori gravi: la capacità sta nel rimediare e non subire l’errore commesso. Serve avere la forza di rimediare, cosa che sinora abbiamo fatto solo a tratti”.