[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]U[/dropcap]n campionato complicato. Una stagione ad handicap. Un’oscillazione continua tra speranze e delusioni. L’illusione e la mortificazione, sensazioni intermittenti di un Foggia senza pace.
Nascosto nei meandri di indecifrabili emozioni, un lampo nella notte. Quella del Vigorito… 30 settembre 2018, quattro giorni dopo la liberazione contro il Padova. La sera delle Streghe, quelle che vide subito la truppa di Grassadonia con la zuccata vincente di Coda “l’Hispanico” al 7° minuto. Poi ecco il supereroe Kragl-man, il suo sinistro arrogante sui timori di un “minuscolo” Puggioni, la “revivolta” della gara, l’intervallo e l’imbucata aerea di Camporese proprio là dove aveva colpito il Benevento nella frazione iniziale.
E ancora, la naturale sofferenza e lo scatto mortifero di Galano al 1° centro in maglia rossonera. Gioco, partita, incontro… e una striscia vincente che si sarebbe chiusa la settimana successiva con il 3-2 all’Ascoli prima della sosta “maledetta” e della ripresa con il “buco nero” di Cosenza. Bagliori di un Foggia dimenticato che – a distanza di un girone – è seriamente preoccupato; ricordi di un Benevento che – al contrario – si è rimesso in carreggiata e ora insidia con ambizioni legittime Palermo e Brescia.
Domani saranno proprio i giallorossi a sfidare i satanelli sul terreno dello Zaccheria alle ore 18. Una Strega diversa nel sistema e negli uomini. Soprattutto uno: si chiama Lorenzo Montipò, di professione fa il portiere e che quella sera al Vigorito era spettatore non pagante in panchina.
Un investimento cospicuo da parte del club sannita per strapparlo, a titolo temporaneo ma con opzione e diritto di riscatto, al Novara, dove Monty – così come lo chiamano gli amici sin dai tempi dello Sparta Novara dove cominciò a giocare – ha fatto tutta la trafila dai Giovanissimi sino alla Prima Squadra con cui esordì in «B», appena 17enne, il 18 maggio 2013 contro la Virtus Lanciano, il cui estremo difensore era Nicola Leali.

Corsi e ricorsi per un talento che fa parte – assieme a Meret, Audero e Scuffet – del giro della nazionale U21 e che Bucchi ha lanciato il 10 novembre a Carpi (ironia del destino, contro quella squadra nella quale aveva vissuto mesi da separato in casa tempo addietro!) in sostituzione del più esperto ma meno affidabile Puggioni.
Per il ragazzo che tifa Milan (e che il 13 gennaio scorso ha realizzato il sogno di calcare il terreno di San Siro, in Coppa Italia contro l’Inter), sono state sinora 13 le presenze da titolare nelle quali ha incassato 9 reti (di cui 6 – però – nelle prime 3 partite, contro le 3 nelle successive 10), e sono stati 7 i “clean sheet”, ovvero i match nei quali ha mantenuto inviolata la propria porta. Grazie ad alcune parate strepitose (a Lecce e Salerno in particolare) ma complice anche un cambiamento radicale nel modulo: il Benevento, infatti, ha adottato un 3-5-2 più equilibrato rispetto al 4-3-3 d’avvio torneo, che ha condotto la retroguardia sannita a diventare – insieme a quella di Cittadella e Cremonese – la 2ª meno battuta del campionato con 22 reti (tre in più del Palermo).
E con il 3-5-2 la Strega era schierata pure sabato scorso con il Cittadella, confronto nel quale l’undici iniziale era composto da:
Un confronto vinto 1-0, con l’11° centro stagionale di Coda, che ha portato a tre le vittorie consecutive e a 8 i risultati utili di fila di Letizia e soci (che non perdono in assoluto dallo 0-1 con il Verona del 9 dicembre e in trasferta dall’1-3 di La Spezia il 18 novembre). Uno dei protagonisti del filotto di successi è stato Cristian Buonaiuto, uno “xodó” del suo omonimo tecnico Bucchi che lo ha fortemente voluto in giallorosso avendolo già allenato nella Torres, nella Maceratese (10 reti nella Lega Pro 2015/16, con una semifinale playoff persa contro il Pisa di Gattuso) e nel Perugia.

Napoletano di nascita ma cresciuto a Terracina, nel basso Lazio, il classe ’92 che adora gli spaghetti con le vongole cucinati dal papà è tornato dopo sette anni a Benevento dove approdò “bambino” a 12 anni e dove Guido Carboni lo fece debuttare con i grandi in un match di Lega Pro contro la Juve Stabia a maggio 2011.
Autore di un solo gol sinora contro il Crotone, Buonaiuto – il cui idolo era Ronaldo Fenomeno – si è ritagliato un posto come interno del centrocampo a cinque ed è elemento estroso, capace di inventare gol di pregevole fattura (a Perugia l’anno scorso ne fece 7). Uno dei pericoli della Strega che arriverà allo Zaccheria con l’intento di “vendicare” il ko dell’andata, nella sera in cui il cielo sopra la Dormiente si tinse dei colori… del Diavolo!