[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]I[/dropcap]l bazar delle “illusioni” si è svuotato. Fuori tutto. Restano solo i “saldi” degli svincolati. Il mercato si è chiuso con l’ennesima “revivolta” rossonera: 7 entrate e 6 uscite nelle sliding doors di una squadra “obbligata” a sopravvivere nella cadetteria per programmare un futuro dipinto di sogni.
Fine delle discussioni: la lavagna dei voti è rimandata a maggio, come ha sottolineato ieri Padalino in conferenza. Se siamo stati bravi lo diranno i risultati, questo il sunto del mister pensiero. Non c’è più tempo di sperare o recriminare, perché si torna in campo. Si tornare ai duelli, alla lotta. “Serve ferocia”, ha sottolineato il tecnico foggiano, soprattutto in una gara contro la prima della classe.
Contro il Palermo, dolce ricordo di un inverno fa… quando pure la meteora Duhamel la buttò dentro (provocando un inusuale duetto panchinaro tra Stroppa e Nember) e quando Olly scaricò il sinistro che cambiò il campionato dei satanelli. Si giocherà ancora di lunedì, altro elemento beneaugurante per il Foggia: tra serie A e B, infatti, negli ultimi 12 anni i rosanero hanno disputato 16 “monday night” con un bilancio da brividi: 3 vittorie, 3 pareggi e ben 10 sconfitte.
Certo sarà durissima: poco importa che i ragazzi di Stellone (richiamato dopo il “fallimento” bis di Tedino) lavorino nel deserto delle sicurezze societarie (il balletto Zamparini-inglesi sta sfinendo la nobilissima tifoseria palermitana) o che l’infermeria sia quasi sold out (sono fuori causa Nestorovski, Moreo, Rajkovic, Mazzotta, Pirrello, Alastra con Aalesami e Lo Faso appena riaggregatisi al gruppo), o ancora che Brignoli e compagni siano reduci da 2 ko su 2 nel 2019 (con Salernitana e Cremonese): il Palermo resta la capolista con 37 punti in 20 incontri (media 1.85 a gara), frutto di 10 successi, 7 pari e 3 battute d’arresto.
Un bilancio a cui ha contribuito in maniera decisiva l’altissimo rendimento della retroguardia (che a gennaio ha perso Struna), la migliore del torneo con appena 17 reti al passivo, il cui líder máximo è un “Guerriero” che ha rischiato nei giorni scorsi di finire al Verona ma che alla fine è rimasto in terra sicula: Giuseppe Bellusci.
Calabrese (di Trebisacce, provincia di Cosenza) solo per l’anagrafe ma ascolano doc, è cresciuto con il bianconero nel cuore e nella cameretta, frequentando con assiduità i gradoni della Curva Sud “Costantino Rozzi” dello stadio Del Duca. E proprio ad Ascoli, il centrale che Casiraghi chiamò nell’U21 nel 2009 per un’amichevole con l’Austria ha fatto tutta la trafila delle giovanili debuttando in «A» (ironia della sorte contro il Palermo) con Nedo Sonetti, che di lui disse: “È una bestia”. Bellusci (che fu seguito anche da Juve e Napoli nel suo periodo marchigiano) è approdato in rosanero nel 2017, dopo un’esperienza nella Championship inglese con il Leeds di Cellino e un anno ad Empoli, dove rimpiazzò Tonelli e rimediò 15 cartellini gialli.
Il classe ’89 ha collezionato sinora 17 presenze (tutte da titolare con una rete nel 4-1 casalingo al Perugia) ed è uno dei top player di una formazione che a Cremona si è schierata così:
In assenza del capitano Nestorovski, molto del peso offensivo dei rosanero è finito sulle spalle di Aleksandar Trajkovski, il macedone che allo Zaccheria sentenziò l’inappellabile 2-1 palermitano nel confronto di andata. A un soffio dai 100 “caps” in rosanero, il ragazzo che aveva come idolo Shevchenko (in onore del quale scelse la maglia n° 7, oggi “barattata” con la «10» perché “(…) mi dà una motivazione in più”, secondo quanto da lui stesso dichiarato) ha timbrato quattro volte con Cremonese, Perugia, Padova e appunto Foggia ma non va a bersaglio dall’8 dicembre scorso.
Arrivato in Italia per 900mila euro dai belgi dello Zulte Waregem nel 2015, Aleksandar ha tatuata sul corpo l’intera vita (o quasi), a partire da una frase riportata sul braccio destro: “Nulla è impossibile” e da un’altra scritta sul fianco: “Non dimenticare chi sei e da dove vieni”. Due massime che domani il Foggia dovrà far sue ricordando – infatti – che solo… giocando da Foggia ma guardando da quale classifica si viene non sarà impossibile ripetere l’impresa dell’anno scorso.