[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]S[/dropcap]arà dunque Gaetano Pavone a guidare il Foggia nell’importantissimo scontro di domani sera allo Zaccheria (ore 21) contro la Cremonese, a cinque giorni dalla disfatta di Livorno e a tre dall’esonero di Gianluca Grassadonia.
Attuale allenatore della Primavera rossonera, il mister “per una notte” (“So quale è il mio compito, non me lo aspettavo e voglio godermela sino in fondo”, ha dichiarato nell’odierna conferenza stampa) è il figlio di quel Peppino Pavone che ha fatto la storia del Foggia calcio, prima da giocatore dal 1967 al 1975 (con l’intermezzo del Torino nella stagione 1969/70) e poi – soprattutto – da direttore sportivo, componendo con il presidente Casillo e il tecnico Zeman un triumvirato che ha portato il Foggia alla conquista mediatica del mondo.
Sarà dunque per Gaetano una partita speciale quella contro i grigiorossi, un match del «cuore»: “L’emozione mi si legge in faccia, è palese”, ha esordito un po’ impacciato di fronte ad una sala stampa stracolma (“Non sono molto portato” ha quasi sussurrato), “è chiaro che devo ringraziare la società per l’opportunità che mi ha dato. Sono emozionato ma devo concentrarmi sulla partita”. Che sarà difficile con pochi allenamenti per prepararla: “Per me sono stati appena sue giorni, domani in mattinata avremo un ultimo allenamento, potrò vedere magari ancora qualche sviluppo”.
Il giovane tecnico fu chiamato l’anno scorso alla guida della rinata U19 dei satanelli (solo i club di «A» e «B» hanno infatti una squadra Primavera) appena tornati in cadetteria dopo 19 anni (“Sono contentissimo. Allenare nella mia città, per la squadra per cui faccio il tifo, nell’anno del ritorno in B mi inorgoglisce”, disse all’epoca) ed oggi a distanza di 17 mesi si trova a provare l’ebbrezza del debutto con la Prima squadra, a cui chiede una cosa fondamentale per questo affrontare l’incontro contro i lombardi: “Bisogna ritrovare lo spirito giusto, uno spirito battagliero, capace di farci uscire da questa situazione. Il mio approccio è stato uguale a quello con la Primavera, anche se ci sono modalità diverse. Però conosco i ragazzi e ho avuto la disponibilità da parte di tutti. Non è un momento tranquillo, il morale è un po’ sotto i tacchi”.
Allo Zaccheria arriverà la Cremonese, che Pavone ha così descritto: “È una squadra esperta, compatta, con buone qualità. Sarà difficile perché loro concederanno poco. Noi dobbiamo restare mentalmente in partita nonostante le difficoltà del momento”.
In attesa del nuovo allenatore che arriverà tra un paio di giorni, almeno nelle intenzioni del DS Nember, toccherà a Pavone scuotere i giocatori foggiani: “Credo che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno”, ha confessato, “il mio approccio è stato solo mentale: ridare fiducia ai calciatori dopo un periodo particolare. Il mio primo obiettivo è ridare tranquillità. Sull’aspetto tattico devo pensarci bene così come sulla formazione. Non ho dubbi, ma voglio tenermi qualcosa sino a domani; qualche modifica potrebbe pure esserci”.
L’obiettivo è “(…) cercare di fare bene, domani finirà tutto questo e lo so”. Un obiettivo da raggiungere, però, senza gli assenti Camporese, Ramè, Chiaretti, Rizzo e Deli che ieri si è fermato per un problema muscolare. La chiosa finale del mister è dedicata ai tifosi e al clima che si attende: “Il clima sarà quello giusto, deve esserlo”, ha ponderato, “ai tifosi non posso chiedere molto: il pubblico è sempre stato caloroso, che ci ha sempre aiutato e lo farà anche domani”.