Delio Rossi al Corriere dello Sport: “Foggia Calcio, che amarezza non poterti allenare”
[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]I[/dropcap]ntervistato dal Corriere dello Sport, il tecnico Delio Rossi ha parlato del mancato arrivo al Foggia Calcio. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni. «Martedì scorso mi ha chiamato Nember, mi ha detto che voleva fare una chiacchierata e ho accettato. Dopo un paio d’ore mi ha telefonato la proprietà dicendomi che gli avrebbe fatto piacere incontrarsi a Foggia. Allorché ho preso la macchina e sono sceso da Roma. Abbiamo parlato e mi hanno chiesto se me la sentivo di accettare. Poi per definire la trattativa e parlare di questioni tecniche riguardanti la squadra mi hanno mandato a cena con il direttore sportivo. […] Nel momento stesso in cui decido mettermi a sedere e a parlare con il Foggia è perché voglio mettermi a disposizione: l’ultimo problema sono i soldi, altrimenti avrei declinato a priori. Impossibile pensare che l’accordo sia saltato per questioni economiche. […] Avranno fatto altre valutazioni o altre scelte. Se non sono sulla panchina del Foggia è perché qualcuno non mi ci ha voluto, non certo per colpa mia. Io avevo proposto di firmare solo per 6 mesi, senza opzione. Pensavo di essere io il profilo di tecnico che cercavano. […] Nember mi avrebbe dovuto far sapere dopo aver aggiornato la proprietà, cosa che non è accaduta. sono ritornato a Roma. Poi giovedì ho inviato alla società il mio in bocca al lupo per la partita, sabato ci siamo risentiti e abbiamo ripercorso l’intera vicenda». Cosa avrebbe rappresentato per Delio Rossi allenare il Foggia? «Tornare a casa. Quando mi hanno chiamato non potevo dire di no. Ho allenato tante squadre, ma tifo solo per il Foggia. Una città che mi ha visto crescere come professionista, come uomo. Lì ho conosciuto mia moglie e sono nati i miei figli. Mi dispiace non allenare i rossoneri, ma i miei sentimenti non sono cambiati».
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