[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]O[/dropcap]ttocentosettanquattro giorni dopo: dal 12 giugno 2016 al 3 novembre 2018. Dal rigore della speranza contro il Pisa nella finale di ritorno dei playoff di Lega Pro al boato dello Zaccheria al 68’ di Foggia-Brescia: Pietro Iemmello è tornato a calcare il tappeto verde dell’impianto di Via Gioberti circondato da grandi attese.
Un vortice di sensazioni che così ha raccontato il bomber catanzarese in conferenza stampa: “Nei due anni che sono stato lontano da Foggia quella partita (Foggia-Pisa nda) mi è rimasta qua perché si era fatto tutto per andare in «B», si era creata un’atmosfera che a Foggia non c’era prima, era un contesto speciale. Ma lasciando i ricordi, devo dire che sono felicissimo di essere rientrato, confesso di aver avuto i brividi per questo atto di riconoscimento da parte della gente”.
Il presente e il futuro chiamano, come sta Iemmello? “Sto bene, sono contento di essere entrato a Cittadella e con il Brescia per acquisire il ritmo partita. Queste tre settimane mi serviranno per ottimizzare la condizione. Per vedermi al 100% ci vuole tempo: occorre lavorare e giocare. Penso però che già con lo Spezia starò meglio”.
Un periodo duro quello passato da Re Pietro, con un infortunio particolare: “Il problema avuto viene dall’inizio della passata stagione, ho sofferto molto, giocare in «A» senza allenarsi è un problema: devo dire peraltro che il Benevento mi ha anche gestito bene, avevo problemi alle ginocchia e non riuscivo a risolverli. Avevo un edema osseo e non sapevo quanto ci voleva ed è una cosa che ti butta giù perché non sapevo cosa era e quanto tempo sarebbe servito per guarire. La paura dei postumi dell’infortunio? C’era un po’ all’inizio degli allenamenti, non in partita perché lì sei concentrato su cosa fare e non ci pensi. Ora non c’è più un condizionamento mentale. L’obiettivo è ora la prossima partita: vincere, fare gol e fare bene”.
Con Iemmello in campo possibile cambio di modulo: “Noi proviamo tante cose, ci sono variazioni, stiamo facendo qualcosa di nuovo ma non è detto che sia quello che poi adotteremo nella prossima partita. Di moduli e 4-3-3 parlate voi, non dobbiamo dare vantaggi agli avversari. Nel tridente ho già giocato a Foggia con De Zerbi da esterno, poi è il mister che sa dove ognuno può dare il suo meglio. L’importante è sapersi sacrificare e correre tutti”.
Che Iemmello è tornato a Foggia? “Sono diverso perché sono passati comunque due anni, ho fatto esperienza in serie A, c’è stato un apprendimento diverso che mi ha fatto crescere e migliorare. Porto questi miglioramenti al Foggia. Chi viene ha Foggia ha sempre responsabilità ma io sento una responsabilità giusta. Per me è una cosa bella, la vivo tranquillamente. Poi questa squadra ha grandi margini di miglioramento. Del resto nella vita come nel calcio c’è sempre bisogno di migliorare: noi facciamo un calcio propositivo, c’è stata una svolta mentale dopo Pescara, una partita giocata molto bene, una delle migliori dal punto di vista tattico e di quello che abbiamo portato dall’allenamento al campo. Possiamo fare però ancora tanto dal punto di vista tattico e migliorare.
È vero che gli attaccanti hanno fatto meno gol di altri ruoli ma secondo me questo è figlio del caso. Occorre sempre trovare l’equilibrio: penso che siamo solo a metà e piano piano arriveremo anche lì, a far segnare gli attaccanti. Mazzeo? Giocare con i bravi è facile, bello e fa piacere. Conoscevo già Fabio, speriamo insieme di fare bene per il Foggia”.
Siamo durante la sosta che per Iemmello è collocata in un periodo buono: “Noi abbiamo la sosta nel mezzo”, ha dichiarato, “non alla fine quando magari ti servono punti, siamo stati fortunati da questo punto di vista. Per il resto la prendiamo bene, la sfrutteremo per migliorare e arrivare bene a La Spezia, per vincere la partita. In questa serie B, quando non puoi vincere è bene non perdere: certo vincevamo con Lecce, Cittadella e Brescia ma non aver comunque perso è importante. Le gare dal 25 novembre in poi ci diranno tantissimo. La serie B è sempre difficile, con tutte le squadre attrezzate, puoi perdere con tutti. Ci sono partite da battagliare e portare a casa punti e quelle da vincere e basta”.
Infine un pensiero su che Foggia ha ritrovato: “All’epoca che ero qui l’approccio ti prendeva tutto a livello mentale: oggi ho ritrovato quel gruppo che è cambiato ma anche in chi è rimasto è diverso, è più libero mentalmente. Credo che il giusto equilibrio sia la vera chiave per andare avanti”.