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16 Maggio 2025
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Foggia calcio: ecco lo Spezia, “sliding door” per moduli e ribaltoni e patria di una coppia veloce e potente

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]L’[/dropcap]anno scorso arrivò il cambio epocale. Definitivo! Via il 4-3-3, dentro il 3-5-2. L’incontro fu mediocre, lo risolse Gilardino, il Foggia era sceso al punto più basso del torneo, solo la rimonta incredibile con il Venezia la settimana successiva avrebbe salvato la panchina di Stroppa.

Domenica potrebbe esserci il nuovo ribaltone: in soffitta il 3-5-2, spazio al tanto desiderato 4-3-3. Potrebbe… gli spifferi lo suggeriscono ma sarà poi il campo a scriverlo nella distinta dell’arbitro. Una cosa è certa: se il modulo dei rossoneri lo scopriremo “solo vivendo”, quello dello Spezia, avversario di Agnelli e soci, è dogmatico.

L’editto del 4-3-3 ligure è promulgato da un signore che a Foggia conoscono bene: Pasquale Marino. Centrocampista che si è arrampicato sino alla C1, come allenatore – dopo le prime esperienze siciliane – è proprio in Capitanata che ha fatto urlare la sua ambizione e le sue idee: promozione dalla C2 alla C1 nel 2002/03 e 9° posto nella stagione successiva. Da lì una carriera importante con la conquista della serie «A» con il Catania (dopo 23 anni) e il ritorno in Europa dell’Udinese con due settimi posti in «A» conditi da un’incredibile testa della classifica alla 9ª giornata nel suo 2° torneo friulano.

Dunque 4-3-3, senza «se» e senza «ma», per gli Aquilotti che attualmente sono al 10° posto con 16 punti in 11 gare (media 1.45 a partita, contro l’1.36 del Foggia), di questi 12 sono arrivati in 5 match allo stadio Picco (con un terreno in misto sintetico) nei quali Lamanna e compagni hanno sconfitto Brescia, Cittadella, Carpi e Benevento (l’unico stop è giunto con il Pescara). Contro la Strega, nel recupero del 10° turno, Marino ha schierato i suoi così:

Lamanna
Augello
Capradossi
Terzi
Vignali
Maggiore
Ricci
Crimi
Bidaoui
Galabinov
Okereke

La firma sul confronto è stata quella sorridente del classe ’97 David Chidozie Okereke, un prodotto della famosa Accademia Abuja aperta dal patron Volpi in Nigeria, dalla quale sono usciti ad esempio Nura e Sadiq. Per lui una pregevole doppietta (la prima in carriera) contro i giallorossi e un ringraziamento speciale a Totò Di Natale (collaboratore di Marino): “Antonio mi ha consigliato di tirare senza pensarci, di lasciare andare la gamba e così sto facendo”, ha raccontato l’attaccante esterno, il cui cognome ha dato il titolo al rap degli Zabatta Staila “Okereke, alé cuse’” dedicato alla cavalcata del Cosenza 2017/18 verso la serie B.

Per Okereke sinora tre reti: oltre alle due con il Benevento, il nigeriano ha segnato anche contro il Livorno

E sì perché David, che lo Spezia aveva prelavato dall’USD Lavagnese a gennaio 2016 e che era esploso con la Primavera di Gallo al Viareggio poche settimane dopo con 5 gol in 6 esibizioni, è stato protagonista l’anno scorso con i Lupi della Sila di un’impresa memorabile, segnando 4 reti e soprattutto decidendo con due gol il doppio complicato confronto con il Trapani nel 3° turno dei playoff. Su di lui ci sono gli occhi di Genoa e Frosinone (che lo hanno osservato contro il Benevento) e della Sampdoria contro cui ha segnato una rete spettacolare nell’amichevole vinta dallo Spezia a settembre.

Se Okereke offre a Marino cambio passo e velocità, peso e presenza in area sono garantiti invece dai centimetri e i muscoli di Andrej Galabinov, l’ariete degli aquilotti spezzini. Nato e cresciuto a Sofia in una famiglia di sportivi (mamma, papà e zio sono stati nazionali di pallavolo, sport praticato anche dal fratello Jordan), Andrej si è trasferito in Italia proprio per seguire il padre Assen ingaggiato come coach del Modena volley.

Galabinov è nazionale bulgaro: esordio per lui il 5 marzo 2014, 1ª rete il successivo 23 maggio con il Canada

Scovato dal Bologna nel Castellarano, società di serie D della provincia di Reggio Emilia (che ha lanciato anche il compagno di squadra Mora), è approdato in rossoblù a 18 anni, abitando a Casalecchio, vicino a Casteldebole dove si allenava con la 1ª squadra felsinea. Galabinov ha fatto una lunga gavetta, dal Lumezzane sino al Novara (dove Boscaglia lo rimproverava per stimolarlo) passando per Gubbio e gli insegnamenti di Sottil.

L’approdo naturale è stato la massima serie con il Genoa nel torneo 2017/18: tre reti (la prima a Buffon su rigore) ma non l’esplosione auspicata. E così nell’ultimo mercato estivo, dopo essere stato seguito da Nember oltre che da Parma e Verona, ha firmato un triennale con lo Spezia con cui sinora è andato a segno appena due volte (con Carpi e Pescara), complice anche qualche piccolo problema fisico.

Sono dunque Okereke e Galabinov i protagonisti del nostro “Attenti a quei due”, i pericoli maggiori per un Foggia che come ha detto il tecnico Grassadonia “(…) già da domenica deve mostrare di essere in salute” e soprattutto “(…) fare punti”.

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