[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]U[/dropcap]na difesa della squadra e dell’allenatore, una risposta all’alone di negatività che permea l’ambiente e la necessità di un miglioramento che dovrà passare anche per le modifiche tattiche.
La conferenza stampa di Luca Nember ha attraversato il momento Foggia analizzando alcune problematiche ma ribandendo la ferma volontà di crescita e l’obiettivo del ritorno in massima serie. “La proprietà sta facendo cose importanti e ha un progetto”, ha esordito il direttore, “ma ci sono negatività che non si giustificano. Sul campo siamo a tre punti dalla promozione diretta, non dobbiamo pensare che siamo ultimi perché ci intristiremmo. Nel complesso non la vedo così tragica e drammatica. Pesa però l’immagine dell’ultimo posto in classifica, dove ci mettono anche perché non abbiamo ancora riposato”.
E l’affondo è ancora più diretto: “Da parte nostra c’è un percorso da compiere e c’è bisogno anche del vostro aiuto perché sembra che qua ci sia un macello, che vada tutto male. Ogni gara sembra che siamo sempre in discussione. Le critiche oggettive vanno bene, ma oggi c’è un’aggressione verso squadra, tecnico. Un conto è criticare, un conto è buttare via tutto. A Cosenza abbiamo sbagliato prestazione perché non siamo maturi, non perché i giocatori non si stanno impegnando. Non dobbiamo però mettere in dubbio la qualità della squadra”.
L’obiettivo viene ancora sottolineato: “Serie A in due anni. Pensiamo di aver una squadra molto competitiva e penso di aver fatto le cose giuste. Ci sono certi problemi che vanno risulti, i gol subiti sono un dato oggettivo su cui dobbiamo lavorare. Mi fa arrabbiare prendere gol sempre a difesa schierata, è una questione anche di attenzione. La difesa a tre non è un diktat ma non credo che ci si difenda meglio o peggio a tre o a quattro. Abbiamo 13 punti sul campo ma dobbiamo e vogliamo migliorare”.
Nember blinda poi Grassadonia: “L’allenatore non è mai stato in discussione, sono qui anche per tutelarlo altrimenti se avessi avuto dei dubbi non sarei certo venuto a parlare. La proprietà ha dimostrato già in passato fermezza sotto questo aspetto. Non c’è nessun motivo per il quale l’allenatore debba essere messo in discussione. Nulla in questo momento è in discussione, però noi vogliamo e cerchiamo sempre di migliorare. Se a gennaio potremo migliorare magari in qualche reparto dove riconosciamo difficoltà lo faremo. Io cerco di non sbagliare. È bravo chi sbaglia meno. Ho alzato l’asticella sugli obiettivi stagionali (playoff nda) perché parlo con la squadra e sarebbe un peccato se non ci provassero”.
Capitolo tattico, è arrivata un’indicazione secca da parte del DS: “Quando saremo pronti giocheremo a tre davanti. Su questo c’è condivisione con il mister. La squadra è stata costruita per giocare in un certo modo, ci dovremo arrivare, anche per creare un’alternativa, una miglioria. Sappiamo che attraverso il gioco vogliamo condurre la partita, in questo momento lo facciamo solo a tratti, abbiamo dei blackout, occorre essere più bravi a gestire i momenti. Ma se non si riescono in certi momenti a fare delle cose è perché forse ancora non si è in grado di farle.”
Altro capitolo, il gruppo: “Non esiste scollamento nel gruppo, se ci fosse qualcuno se ne sarebbe già andato via. Tutti avranno occasione di farsi vedere, ma io guardo gli allenamenti e posso dire che non c’è scollamento alcuno, del resto se ci fosse i giocatori – faccio l’esempio di Boldor – non sarebbero entrati in campo così come hanno fatto. Mazzeo fa il lavoro che gli chiede il mister, magari lui può essere un po’ penalizzato ma al contempo altri sono favoriti. Lui quest’anno fa un lavoro diverso ma per noi conta che il Foggia segni. Vedremo anche Gori”.
Una battuta sul futuro prossimo a partire dal Cittadella: “Ci aspettiamo miglioramenti sempre, non solo domani. Dobbiamo fare il massimo prima delle due settimane di sosta”.