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1 Ottobre 2023
Foggia Calcio

Foggia Calcio, i singoli alla ribalta, ma c’è ancora qualche errore in difesa

Foggia Calcio, i singoli alla ribalta, ma c’è ancora qualche errore in difesa

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]Q[/dropcap]uando la qualità dei singoli va oltre le difficoltà del gruppo. Bastava poco per finire al tappeto in una contesa aspra e difficoltosa. Da Loiacono a Kragl passando per Gerbo. Tatticamente, il blog di foggiasport24.com, si sofferma sui molteplici aspetti di una partita passando per i soliti errori in marcatura (problema ad oggi irrisolto) ma anche per delle giocate belle e vincenti.

LOIACONO E I PRINCIPI DELLA MARCATURA – Cross di Laverone dalla tre quarti con il Foggia che si trova ad affrontare una situazione di palla scoperta (quando l’avversario ha il campo visivo libero verso la porta e non ha nessuno a contrasto). Si vedono tre situazioni diverse tra loro. Camporese guarda il pallone con l’avversario alle spalle (errore da matita blu); Loiacono non sente il contatto con Brosco (l’autore del gol); Gerbo stringe la diagonale lasciando dei metri a Beretta, con un avversario completamente libero alle spalle. Ennesima disattenzione che parte dal venir meno dei tre principi fondamentali della marcatura che ormai ripetiamo da settimane su questo blog. Cioè, palla, porta e avversario. Brosco indovina l’angolo con Bizzarri che parte con un leggerissimo ritardo, anche se c’è da rimarcare più la bravura di Brosco nel trovare l’angolo che eventuali responsabilità del portiere Bizzarri. Si tratta dell’ennesima situazione, anche a palla scoperta, che vede il Foggia impreparato già dalla prima gara amichevole con il Parma a seguire.

IN”DELI”ZZATO BENE – Deli calcia dai venti metri in posizione defilata, con due calciatori dell’Ascoli in linea, posizionati in maniera non corretta. Uno dei due (quello più accentrato) non esce a contrastare Deli, lasciando libero il campo visivo del calciatore rossonero. Deli, dopo aver superato il primo avversario, in ritardo, si coordina bene con corpo in avanti, piede d’appoggio parallelo e un perfetto equilibrio del corpo. Conclusione che va nell’angolino con Perucchini impreparato nel valutare il possibile rimbalzo del pallone avanti a lui. Notiamo infatti che il tiro, per quanto forte e ben indirizzato, rimbalza prima di superare il numero uno dell’Ascoli.

BRAVO GALANO, MA CHE AZIONE – Facciamo una premessa. Nel video viene inquadrata l’azione dal tiro di Busellato. Il tutto, però, arriva dopo una fitta serie di combinazioni rapide che portano il Foggia a superare facilmente la linea dei centrocampisti dell’Ascoli. Busellato si ritrova, come Deli, con buona parte del campo visivo aperto, abbinando coordinazione e potenza nella propria conclusione a rete. Perucchini, che il merito di respingere una conclusione potente e angolata, lo fa in maniera non corretta, perché anziché accompagnare la sfera verso il calcio d’angolo, la respinge rimettendola in campo, dando la possibilità a Galano di poter concludere a rete. Da sottolineare come i difensori dell’Ascoli si facciano prendere più dalla foga di chiamare un fuorigioco inesistente invece di preoccuparsi di scappare indietro rapidamente a difesa della porta.

 

IN UNDICI A DIFENDERE MA… – Undici persone. Il Foggia difende con tutti gli undici effettivi all’interno dell’area di rigore in occasione di un angolo. Il Foggia marca a zona con due linee che formano una “L”, composte da sei calciatori più uno all’altezza del dischetto del rigore, più un altro che va a coprire il secondo palo e due pronti ad andare a coprire su un eventuale scambio corto degli avversari. Sulla battuta la palla giungerà a Laverone che calcerà indisturbato al limite dell’area poiché, per una scelta tecnica, il Foggia non pone nessuno al limite dell’area. In uscita i rossoneri sono posizionati in maniera scorretta con Kragl che tiene in gioco non solo Ganz, autore del gol, ma anche il calciatore alle sue spalle. In questa situazione si evince un’organizzazione piuttosto approssimativa.

TEDESCO VINTAGE, GERBO DA PAURA – Kragl quando non segna rimane comunque elemento decisivo nello scacchiere di questa squadra. La sua bellezza tecnica risiede in gesti che nel calcio moderno si vedono sempre meno. Uno di questi è il cross forte, tagliato e preciso che consente a Mazzeo di colpire al limite dell’area piccola indisturbato verso la porta. Perucchini compie un miracolo anche se l’attaccante del Foggia avrebbe potuto indirizzare meglio la sfera. Bravo Gerbo a seguire l’azione e a siglare il gol dei tre punti. Onore al numero 25 del Foggia, migliore in campo, che meriterebbe maggiore considerazione nell’undici iniziale. L’epoca del turnover costante per Gerbo dovrebbe esaurirsi.

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