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28 Marzo 2025
Foggia Calcio

Il Foggia calcio verso la sfida con il Palermo, per capire lo “stato d’avanzamento dei lavori”…

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]T[/dropcap]ra sogno e realtà, uno sguardo proteso al futuro, una chiacchiera sbrigativa sul presente.

Quando non si gioca, e con il new deal cadetto di soste come quella appena passata ce ne saranno diverse e occorrerà abituarsi in fretta, il campo lascia spazio al “salotto”, alle discussioni alcune volte sterili, altre costruttive. Poi però tornano i tacchetti ad affondare nell’erba e il rettangolo verde è pronto subito a emettere i suoi nuovi verdetti.

Si va verso Foggia-Palermo, una partita delicata, contro una squadra “(…) con un obiettivo chiaro e dichiarato, la serie A”, come ha detto ieri in conferenza Lucas Chiaretti che ha successivamente chiosato “(…) un incontro da vincere giocando una partita perfetta”. Aggiungiamo noi: una gara importante per capire se i rossoneri sono pronti già ad abbandonare il limbo di “color che son sospesi”.

Un limbo non certo d’ambizioni o spessore tecnico (su questo c’è unanimità nei giudizi!), ma di stringente attualità. Infatti, omettendo volutamente – perché privo di alcune basi di valutazione fondamentali – il confronto di Coppa Italia con il Catania del 5 agosto, che pure aveva suscitato – in abbinamento a un mercato che non decollava – mugugni in quantità industriale, la formazione di Grassadonia ha giocato sinora due partite ufficiali. Entrambe, per versi opposti, “sorprendenti”.

Nel bene, contro il Carpi; nel male, contro il Crotone. Alzi la mano chi si attendeva un esordio con tante bollicine (considerando anche le assenze) come quello con i pur modesti emiliani: fame, aggressività, recupero immediato della sfera e il segreto di un torneo d’elite in serie B, ovvero lo sfruttamento proficuo delle palle inattive. Una vittoria descritta nel suo score finale, 4-2, solo dalla deconcentrazione e stanchezza degli ultimi 20 minuti, perché in nessun momento dell’incontro era sembrato che Kragl e soci fossero in affanno.

Una settimana dopo – però – ecco la gita allo Scida, riaperto appositamente per ospitare il Foggia. Lì dove l’ex allenatore dei satanelli Stroppa doveva “vendicare” il debutto da incubo di Cittadella e contro un team molto attrezzato, si è visto il rovescio della medaglia decorata al petto della truppa rossonera. Approccio morbido, disattenzioni fatali, angoli e punizioni senza troppa lucidità e in genere l’impressione di prepotenza superiore di Firenze e compagni.

Non eravamo fenomeni prima, non siamo brocchi ora”, è stato il pensiero espresso dal fantasista di Belo Horizonte, che – evidentemente – ha già ponderato la vena quasi “ischemica” di un ambiente che mastica equilibrio solo nel ritagli di sonno.

E dunque, il match dello Zaccheria contro la compagine siciliana assume – a nostro parere – i connotati di una sfida per misurare lo stato di avanzamento dei lavori del Foggia di mister Grassadonia (di nuovo in panchina dopo la squalifica che lo ha costretto alla tribuna, anzi agli spalti, dello Scida).

Si giocherà in casa – un vantaggio di cui approfittare – e di sera, con la possibilità quindi di imprimere maggiore fisicità alle due fasi di gioco. L’avversario è sì complicato, ma come hanno dimostrato Salernitana e Cremonese (soprattutto) è ancora lontano da uno “standard promozione”. Con il recupero di Deli (per Galano si dovrà aspettare Pescara), l’attacco avrà più frecce all’arco anche nel possibile turn over dalla panchina e le due settimane ulteriori di lavoro (senza complicanze pratiche legate alle convocazioni internazionali come è accaduto ai rosanero) dovranno tradursi in una cospicua crescita generale.

Perché, come ha ribadito proprio Chiaretti, “(…) c’è tanta qualità e quando avremo trovato l’equilibrio giusto sarà dura per tutti”. Foggia-Palermo, dunque, dovrà dirci se questo equilibrio è già sceso alla stazione di Piazza Vittorio Veneto o è ancora qualche fermata distante. Il treno del campionato riparte (finalmente!), meglio non lasciarlo passare senza salirci a bordo…

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