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3 Ottobre 2023
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Foggia calcio ospite a casa Stroppa, dove è meglio non tirare la Cordaz perché c’è il gigante Simy

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]S[/dropcap]i viaggia… Comincia il tour esterno del Foggia nel campionato 2018/19. Prima tappa: Crotone. Stadio Ezio Scida. Si giocherà lì perché il sindaco si è assunto la responsabilità di far disputare il match nella casa degli squali. Nel nuovo regno di Giovanni Stroppa.

Già… Giovannino! Lungi da noi assumere posizioni manichee, schierarci in dispute stile “guelfi e ghibellini”. Non ci piacciono e non servono nemmeno. Solo storia, e la storia dice che Stroppa ha riportato il Foggia in serie B dopo 19 anni ed ha poi mantenuto la categoria in una stagione complicata. Punto. Ognuno – poi – può mantenere le sue opinioni o farsene di differenti nel corso del tempo.

Nella città di Pitagora, il tecnico di Mulazzano ha sinora vinto le due partite di Coppa Italia (con Giana Erminio e Livorno), mentre ha fallito nel debutto in campionato: ko 0-3 al Tombolato contro il Cittadella. Un match nel quale Stroppa aveva schierato i suoi con il consueto 3-5-2 mettendo in campo questa formazione:

Cordaz
Marchizza
Golemic
Sampirisi
Firenze
Rohden
Benali
Molina
Faraoni
Nalini
Simy

Contro i satanelli mancherà sicuramente il centrale serbo Golemic, espulso in Veneto e fermato dal Giudice Sportivo, mentre a guidare la difesa ci sarà ancora Alex Cordaz, alla 5ª stagione come portiere del Crotone. Un “fuoriclasse”, secondo la definizione del suo attuale tecnico, la cui origine calcistica si è però colorata di tinte opposte rispetto a quelle di Alex. Milanista Stroppa, ineluttabilmente interista l’estremo difensore.

Cordaz è legato a Crotone dove sono nati i figli Beatrice e Santiago. Ha rinnovato sino al 2020

Alex, infatti, è cresciuto in una famiglia “viralmente” nerazzurra (anche la mamma, in origine juventina, è stata “convertita” al verbo della Beneamata) a Cordignano Veneto, dove aveva in camera il poster di Walter Zenga che alla fine ha incontrato come allenatore nello scorso torneo di «A». La porta è sempre stata nel suo destino, visto che anche il papà Livio era stato un «numero uno». Come Francesco Toldo, che Cordaz sostituì in un confronto di Coppa Italia contro la Juve quando cominciava ad affacciarsi nella 1ª squadra interista.

E sì perché il sogno di indossare i colori nerazzurri si era materializzato dopo un breve trascorso alla Reggiana: a Milano, il “goleiro” che ha 30 tatuaggi sul corpo tra cui quello di Mario Kart ha conquistato un Campionato Primavera e un Viareggio nel 2002 per poi aggregarsi ai grandi, tra cui furoreggiava Recoba che con un sinistro micidiale gli ruppe un polso in allenamento.

La carriera di Cordaz in seguito però si è sviluppata in maniera strana: nel 2006 fu coinvolto in una dolorosa vicenda personale ed ha ritrovato la strada maestra grazie a quel Cittadella (realtà da lui definita “Uno spot per il calcio”) che domenica scorsa lo ha severamente punito. Alex rappresenta l’ultimo baluardo di una formazione che in difesa si è rinforzata con Golemic, Marchizza e Vaisanen, finlandese prelevato dalla Spal, mentre a centrocampo (dove giostrano Benali e Rohden) ha piazzato un altro colpo tra gli svincolati dell’Avellino, Molina, e acquistato Firenze, un passato a Pagani e Vercelli con Grassadonia, che infatti aveva fatto il suo nome a Nember per rimpolpare la mediana offensiva del Foggia.

In avanti, molta curiosità desta il 21enne argentino Spinelli preso in prestito dal Genoa così come ci si attende tanto da Budimir, restato a Crotone malgrado il suo destino sembrava fosse altrove. La certezza di Stroppa in avanti – però – ha il nome complicatissimo di un ragazzone (con il suo metro e 98 è stato il giocatore di movimento più alto della serie A 2017/18, il 2° in assoluto dopo Vania Milinkovic Savic, portiere del Torino) nato a Lagos, in Nigeria: Simeon Tochukwu Nwankwo, per tutti semplicemente Simy.

I tifosi del Crotone hanno dedicato a Simy una canzone intitolata “Ti voglio bene Simy”, sulle note della sigla del cartone “Ti voglio bene Denver”

Un idolo assoluto della torcida del Crotone dopo il gol in rovesciata alla Juve il 18 aprile scorso (il 1° gol mai segnato dagli Squali alla Vecchia Signora), un bomber andato a segno 7 volte in 1.209 minuti nella passata stagione, quella chiusasi con la retrocessione in B dei pitagorici. Arrivato a 19 anni in Portogallo al Portimonense, il classe ’92 è esploso nella «B» lusitana con il Gil Vicente con cui realizzò 20 gol in 43 match, conquistando il titolo di capocannoniere del torneo.

“Catturato” dal DS Ursino per 850mila euro, ha contribuito con una rete decisiva a Marassi all’epica salvezza del Crotone di Nicola attirando così le attenzioni anche della Lazio. A gennaio Simy ha rifiutato le offerte cinesi per rimanere allo Scida e crescere ancora, perché il numero 99 è un professionista che lavora e suda per migliorarsi sempre.

Un’attitudine questa che dovrà accompagnare anche il Foggia allo Scida. Perché ad aspettare Agnelli (al rientro così come Mazzeo e Gerbo) e compagni ci sarà un Crotone forte (sono 7 i giocatori dei calabresi convocati per il weekend delle nazionali) e con il dente avvelenato. Un avversario degno per un satanello partito a razzo e pronto a giocarsela alla pari in ogni stadio della cadetteria. Anche allo Scida, la nuova residenza di Giovanni Stroppa.

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