[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]N[/dropcap]el pomeriggio conferenza stampa di Gianluca Grassadonia che ha parlato di questi suoi primi giorni di Foggia cominciando dal commento sulle buone notizie arrivate in mattinata dal Tribunale federale sulla mutualità: “Le notizie positive fanno piacere, siamo partiti già con entusiasmo e voglia. Ho trovato un gruppo disponibile con voglia di lavorare.
Poi ogni allenatore ha il suo modo di intendere il calcio. Ho detto ai giocatori che mi odieranno perché è sempre il particolare che fa la differenza. Loro devono calarsi nella mia mentalità. Ma sotto questo aspetto siamo soddisfatti per quanto stanno dando”.
Tre giorni di lavoro e una fase che il mister ha definito “particolare”: “Cerchiamo di sfruttare ogni singolo momento. Sono stati giorni intensi per quello che abbiamo chiesto, visto che i giocatori avevano giustamente staccato la spina. Siamo contenti: l’entusiasmo lo viviamo, si sente. Per me non è una novità perché conosco la piazza, quello che può dare nel bene e negli eccessi, ma voglio che nel gruppo ci sia chiarezza. Dico sempre: «Meglio una brutta verità che una bella bugia». C’è solo da lavorare per creare un gruppo che abbia un’identità tattica e mentale”.
Il mercato? “Mi sono limitato a dire che al Direttore le caratteristiche dei giocatori, qualcuno che ho avuto potrà aiutare nella crescita. Ma saranno al massimo due. Credo che i giocatori bravi debbano giocare e sono convinto che arriveranno giovani bravi a cui dovremo dare un indirizzo. Il giovane dà entusiasmo ma ci vogliono anche uomini d’esperienza che sappiano guidare e trascinare. Io alleno quelli che ho e pretendo professionalità da tutti, ma chi è con noi è un professionista vero.
La rosa va completato in toto, in tutti i reparti, non ce n’è uno in particolare: in ognuno siamo contati. Chiunque rimane qui deve essere convinto, nessuno ha chiesto di essere ceduto e io li valuterò tutti. Il mio calcio ha bisogno di personalità e di giocatori forti, perché da loro poi dipendono i risultati. Per il ruolo di centrocampista centrale cerchiamo un elemento di qualità e personalità, un giocatore che deve prendere in mano la squadra. Se hai qualità, ce l’hai. Con i giovani ci si deve lavorare ma non ci sono vincoli di età o esperienza. Gerbo ha esperienza e personalità, ha concetti di gioco, ha dimostrato di essere importante e ha fatto bene in qualunque ruolo. Vediamo poi il mercato, al momento non mi permetto di confermare nessuno”.
Rosa e ritiro: “Adesso siamo pochi, siamo 20 compresi due portieri e qualche primavera. Penso che sia inutile portare in ritiro chi non rientra nei nostri piani, poi se qualcuno chiedo il re-integro ottempereremo agli obblighi previsti. Non mi piace comunque lavorare con una rosa numerosa: ne voglio due per posizione, mi piace che ci sia competizione, nel mio calcio infatti si corre molto e quindi in base a chi sta meglio poi si sceglie chi va in campo.
Nei primi giorni abbiamo lavorato sulla difesa a tre, a centrocampo siamo contati e in avanti abbiamo provato con due attaccanti in orizzontale: per ora porteremo avanti questa idea, per sette o dieci giorni lavoreremo su queste basi, poi se il mercato ci porterà qualcosa potremo lavorare su altro. Voglio però che i giocatori abbiano le idee precise e non facciano confusione. Dunque quando vedremo che avranno assimilato al meglio i concetti, magari cominceremo a cambiare qualcosa.
I gol presi dal Foggia nella passata stagione? Anche io ho avuto problemi con la mia fase difensiva: sono convinto che bisogna guardarsi dentro e fare autocritica. Occorre trasformare la negatività in positività e non ripetere gli errori del passato. Bisogna ragionare con una testa sola. Stiamo alternando fase difensiva e offensiva, questo è un momento di conoscenza. Ci auguriamo che arrivino altri e possiamo lavorare più al completo perché sinora abbiamo avuto qualche difficoltà.
Dal punto di vista della preparazione mi piace che le mie squadre abbiano equilibrio, senza picchi, con una preparazione omogenea che duri tutto l’anno, che faccia finire ogni gara senza problemi”. Sulla penalizzazione, il tecnico salernitano ha ribadito che “(…) come ho detto a voi ed anche ai calciatori, noi dobbiamo pensare a fare il nostro e la società agirà nelle sedi competenti. Dobbiamo avere le idee chiare su ciò che dobbiamo fare noi, senza pensare ad altro”.
Altro concetto su cui Grassadonia è tornato, infine, è stato quello dell’importanza del gruppo: “Ci sono priorità nella costruzione di un gruppo e su questo non si transige. Ho regole mie che ho maturato e che vanno rispettate. I giocatori devono essere tutti importanti.”