[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]C[/dropcap]orreva l’anno 1949 e al Giro d’Italia si disputava la Cuneo-Pinerolo, una tappa che avrebbe scritto una pagina indelebile nell’epica del ciclismo.
Non solo per i dodici minuti che Fausto Coppi rifilò al rivale di sempre Gino Bartali o per le cinque montagne (la Maddalena, il Vars, l’Izoard, il Monginevro e il Sestriere) che il “Campionissimo” scalò in assoluta solitudine, ma anche per la frase pronunciata dal radiocronista Rai Mario Ferretti, il quale quando prese la linea per raccontare la corsa esordì dicendo: “C’è un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi”.
Partiamo da qui, da un momento storico per lo sport tricolore, per planare sul Foggia calcio di oggi. Sul suo presente, sul suo futuro. Che in questo momento si sintetizzano in una sola identità divenuta pura estasi di concretezza: “C’è un uomo solo al comando, la sua giacca è a scacchi, il suo nome è Luca Nember”.
Un’esagerazione? Certo: c’è una proprietà che non ha intenzione di lasciare ma pensa anzi a… raddoppiare; c’è un Commissario che esaurirà il suo compito il 19 settembre prossimo e che nel frattempo affila le armi giuridiche e tecniche per preparare le battaglie che aspettano il club dei Satanelli.
L’impressione però è che per la torcida rossonera il Foggia calcio oggi s’identifichi con Luca Nember, la garanzia assoluta di continuità e ambizione feroce: “Ringrazio il Commissario e la proprietà per la conferma sino al 2020”, ha affermato nella conferenza stampa di venerdì scorso, “l’obiettivo è andare in serie A in due anni ed io sono convinto di poter ottenere quanto richiestomi dalla società”.
Chiaro e netto, come nello stile di un personaggio che alimenta il suo vigore con il duro lavoro e con la legge dei fatti. La stessa che lo ha portato ad essere premiato come miglior Direttore Sportivo di serie A per la stagione 2015/16 ai tempi del Chievo Verona. Riportare il Foggia in «A» è una sfida che lo stuzzica a tal punto da non essersela “(…) sentita di accettare altre proposte”, che pure erano arrivate nell’ultimo turbolento periodo, quando Nember attendeva l’evaporare di situazioni d’incertezza operativa per legarsi ancor più visceralmente a questa piazza.
La sua prima mission sarà quella di trovare un sostituto di Giovanni Stroppa con cui “(…) sino a due settimane fa eravamo in sintonia, ma che nell’ultima settimana ha esternato cose diverse… ha chiesto di cambiare e così abbiamo voltato pagina”. Nicola, Oddo… e poi Baroni, Brocchi, Rastelli: nomi diversi per un profilo ancora da definire (“Contano i concetti più che i moduli”, ha detto il DS). Con un’unica certezza però: chiunque non si fidi del progetto e cerchi di “temporeggiare” in attesa del verdetto (almeno di 1° grado) della Giustizia sportiva “(…) non sarà l’allenatore del Foggia”.
Tante le sfide, sicure alcune operazioni (“Kragl verrà riscattato e, visto che il Crotone non ha il diritto di controriscatto, Kragl è nostro”), necessarie le alternative (“Sono fiducioso sui giocatori a rischio squalifica, ma in base a ciò che succederà dovremo magari cambiare e dunque preparare un piano B”): il compito del «guru» di Lumezzane si annuncia davvero complicato, con una penalizzazione che pende sul Foggia come un’affilata spada di Damocle.
Ma Luca Nember non è uno che arretri di fronte alle difficoltà, uno che si spaventi in attesa delle salite. Come un certo Fausto Coppi, il “Campionissimo” che andò in fuga nell’esaltazione della fatica per diventare per tutti e per sempre… “un uomo solo al comando”!