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7 Ottobre 2024
Foggia Calcio

Gli ex Foggia Calcio si ritrovano a Cavallino e sono sempre una squadra invincibile

Gli ex Foggia Calcio si ritrovano a Cavallino e sono sempre una squadra invincibile

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]U[/dropcap]n nostalgico tuffo nel passato che con il trascorrere del tempo diventa sempre più un appuntamento fisso. Un imperdibile appuntamento tra persone che si vogliono ancora bene. Oggi più di ieri. Nello scorso weekend si è tenuto a Cavallino Treporti (Venezia) il raduno annuale degli ex calciatori del Foggia Calcio anni ’70, sotto la direzione del capitano Gianni Pirazzini, ancora oggi leader e trascinatore del gruppo. Una trentina di ex rossoneri si sono ritrovati per rinverdire i fasti di un tempo e per trascorrere qualche ora assieme. Padrone di casa è stato l’attaccante Fabio Enzo (due stagioni al Foggia), nativo di Cavallino e organizzatore principe dell’evento assieme alla figlia Daria e al genero Gabriele. Un trio che è stato quasi una macchina da guerra.

IL PROGRAMMA – Il Righetto, un grazioso albergo a due passi dal mare, è quasi tutto rossonero per l’occasione, con numerose stanze occupate dai protagonisti dell’evento. Tra questi gli allenatori Gigi Delneri, Sandro Walter Salvioni, Silvano Fiorucci e Roberto Balestri oltre a nomi conosciuti come quelli di Trentini, Memo, Bruschini, Liguori, Cimenti, Colla, Bergamaschi, Turella, Benso, Grilli, Tormen, Sali, Ripa, Giacinti e tanti altri. New entry della reunion è stato Elvio Salvori, residente a poche decine di chilometri da Cavallino. Ospite d’eccezione l’ex difensore di Napoli e Palermo Giacomo Vianello e il mitico Padre Manuel, sacerdote tifoso del Vicenza e “innamorato” dei colori rossoneri. Immancabile, al centro della serata, la simpatia del massaggiatore Lino Rabbaglietti, attorno al quale si sono spesso riuniti i calciatori per chiedere un’imitazione di Puricelli o un ricordo da tirare fuori dopo quarantacinque anni di storia.

L’EVENTO – Tre i giorni trascorsi in Laguna. Nel primo gli ex rossoneri si sono ritrovati in un ristorante di Jesolo per degustare i piatti tipici del luogo, accompagnati dall’immancabile prosecco, marchio di fabbrica del Veneto. Poi, il mattino seguente, partenza da Punta Sabbioni a bordo di un’imbarcazione che batteva bandiera rossonera alla volta delle isole. San Francesco nel Deserto la prima tappa, in un insieme di cultura e religione. Il gruppo rossonero si è radunato nel chiostro dell’abbazia per ascoltare la storia del passaggio di San Francesco in quei luoghi, raccontata da un frate dell’isola. Poi la tappa di Torcello, con il “Ponte del diavolo” che per un giorno è diventato il ponte dei satanelli. Maurizio Memo è stato il Cicerone nella sua Burano, angolo grazioso della Laguna caratterizzato dai colori vivaci delle case e da un’atmosfera da fiaba. Ad ogni angolo si trovano merletti nelle vetrine dei negozi, ma quelli autentici li mostra la zia di Memo, una graziosa signora di 91 anni che intesse autentici capolavori di inestimabile valore. Al primo piano di una casa rosa nel cuore di Burano, invece, è rivolto lo sguardo del portierone rossonero. E’ lì che è nato ed è cresciuto, mentre un muro viola, distante solo qualche metro, è stata la sua prima porta da calcio. Infine tappa doverosa a Piazza San Marco con Fabio Enzo nei panni di perfetta guida. La sera appuntamento in un ristorante locale per il momento clou dell’evento, culminato nella premiazione con  opere d’arte in vetro di Murano realizzate da un artista del luogo. Il premio principale, uno splendido tavolino artigianale in vetro, è stato consegnato al capitano Gianni Pirazzini e alla sua signora Maria Rosaria, al quale Enzo ha riservato parole dolcissime per l’affetto e la simpatia dimostrata durante la sua permanenza allo Zaccheria. Immancabile la tappa all’1.00 di notte nella hall dell’albergo con Rabbaglietti a snocciolare ricordi e aneddoti tra le fragorose risate del gruppo. La mattina prima del “rompete le righe”, doverosa tappa da Jacopo Barbaro, amico del Foggia ed ex calciatore del Padova. Il tutto sotto l’organizzazione del solito Francesco Doria.

NOSTALGIA – Quando i riflettori dell’incontro si spengono ognuno torna alla vita di sempre ma con il sorriso sulle labbra per due giorni vissuti con grande amore ed entusiasmo. E il pensiero che vola verso il prossimo anno.

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