[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]S[/dropcap]i è chiuso con un 9° posto e una salvezza conquistata con largo anticipo il campionato 2017/18 del Foggia, il 1° in serie B dopo 19 anni di assenza. È stata una stagione travagliata con un girone di andata di sofferenza assoluta e un ritorno esaltante e produttivo. Ecco allora le nostre pagelle dei rossoneri.
Fabio Mazzeo: il bomber ha confermato le sue qualità assolute anche in «B» realizzando 19 reti e regalando sprazzi di calcio sublime. Durante la sua assenza di sei partite a fine 2017 il Foggia ha incamerato appena 4 punti – Voto 9
Oliver Kragl: la scossa di adrenalina che ha cambiato il volto del Foggia. Ha realizzato sei gol e distribuito una valanga di assist tutti partiti dal suo sinistro preciso e contundente. È stato l’uomo in più del girone di ritorno – Voto 9
Michele Camporese: è un difensore di categoria superiore per sicurezza, determinazione e senso della posizione. Dopo un esordio da incubo ad Avellino, ha sciorinato prestazioni positive in serie. Una certezza per il futuro – Voto 8
Leandro Greco: giunto anche lui nel mercato di riparazione, ha preso in mano la squadra con la personalità di uno che “ha una storia”. Ha mostrato carisma, visione di gioco e carattere. Un calo fisiologico solo nel finale – Voto 7.5
Cristian Agnelli: ha dato il suo solito contributo di “foggianità” sostenendo i compagni vecchi e nuovi. Ma sarebbe riduttivo parlare del capitano solo come uomo spogliatoio. In campo ha lottato, corso e pure segnato – Voto 7
Giuseppe Loiacono: partito come il capitano Agnelli dalla serie D, anche quest’anno ha iniziato in panchina per poi guadagnarsi con pieno merito la titolarità in campo. Ha limiti tecnici ma è uno che non tradisce mai – Voto 7
Denis Tonucci: altro acquisto invernale, Denis è diventato il simbolo della rinascita del Foggia, in virtù di quella sana “ignoranza” che latitava nella rosa del 1° quadrimestre. Ha realizzato uno dei gol più belli del campionato – Voto 7
Davide Agazzi: motorino inesauribile, il centrocampista di Trescone Balneario ha patito inizialmente la fisicità degli avversari, poi ha preso le misure al torneo ed è cresciuto esponenzialmente nel corso della stagione – Voto 7
Francesco Deli: impatto duro con la categoria, ma poi un’ascesa olimpica, soprattutto dopo aver siglato la rete più importante del campionato foggiano, quella contro il Venezia al 95′. Può e deve crescere ancora molto – Voto 7
Roberto Floriano: in appena 691 minuti, il funambolo nato in Germania ha realizzato 5 gol alla media di uno ogni 138 minuti. Penalizzato dagli infortuni all’andata, è stato decisivo soprattutto a partita in corso – Voto 7
Marco Zambelli: un’iniezione di sapienza per un Foggia che aveva bisogno di certezze dopo un’andata disastrosa. Sul suo rendimento hanno pesato i diversi stop ma quando ha trovato la forma si è dimostrato «giocatore vero» – Voto 6.5
Alberto Gerbo: è il classico elemento che ogni tecnico vorrebbe avere. Ed infatti il Foggia non se n’è privato a gennaio malgrado la corte serrata del Venezia. È andato meglio come esterno del 3-5-2 che come terzino nel 4-3-3 – Voto 6.5
Arturo Calabresi: oggetto misterioso per settimane, si è fatto spazio dal match di Cremona (7 aprile) in poi, entrando nell’undici titolare nelle ultime 9 giornate durante le quali ha mostrate buone qualità e un bel fisico – Voto 6.5
Giacomo Beretta: alla fine è risultato il partner più prolifico di Mazzeo con 7 centri. Ha lottato sempre come un leone, pur palesando difetti di lucidità sotto porta. Nel ritorno avrebbe meritato forse qualche minuto in più – Voto 6.5
Francesco Nicastro: spaesato nel 4-3-3 e limitato dagli infortuni nella 1ª parte di torneo, è esploso con il cambio di modulo, dando il suo ottimo contributo in fase di sponda e di manovra. Resta il fatto però che segna poco – Voto 6
Andries Noppert: appena 5 partite per capire che ha confidenza con i piedi e con la manovra ma ancora difetta in uscita e tra i pali. La sua esibizione migliore è stata quella contro il Frosinone all’ultima giornata – Voto 6
Stefano Tarolli: buttato nella mischia per l’infortunio di Guarna nel derby di andata con il Bari, ha complessivamente meritato la sufficienza per il coraggio e la sfrontatezza. Gli manca però un torneo da titolare in Lega Pro – Voto 6
Luca Martinelli: alti e bassi, su e giù come un’impazzita montagna russa del rendimento. Due reti, alcune prove di livello, ma anche tanti errori pesanti. Ha potenzialità notevoli, ma deve diventare più continuo e concreto – Voto 6
Matteo Rubin: martoriato da un infortunio per il quale non si riusciva a trovare la soluzione, ha dato un apporto inferiore a quello immaginato. Doveva andare via a gennaio, poi è rimasto ma da comprimario – Voto 5.5
Alessandro Celli: si è comportato bene come sostituto di Rubin da Vercelli sino a fine girone di andata. Poi, però, alcune lacune e una categoria forse troppo “grande” per lui lo hanno fatto sparire dai radar del torneo – Voto 5.5
Mathieu Duhamel: un solo gol, peraltro bello e decisivo a Palermo, è un bottino un po’ troppo misero per un giocatore arrivato con un pedigree da bomber consumato. Ci si attendeva sinceramente parecchio di più da lui – Voto 5.5
Enrico Guarna: una 1ª parte di torneo di buon livello, una 2ª costellata di errori che hanno mandato in confusione l’ex Bari. Non ha portato punti alla squadra né sicurezza a una retroguardia che certo non lo ha aiutato – Voto 5
Luigi Scaglia: la delusione del mercato di gennaio assieme a Duhamel. Piede educato e buone capacità balistiche: queste le sue prerogative. Il Foggia aveva necessità però di un centrocampista più dinamico e dirompente – Voto 5
Francesco Fedato: era stato uno dei colpi estivi del Foggia, un talento ancora inespresso che Stroppa ha paragonato a Caprari. Il suo rendimento è stato modesto sia nel 4-3-3 sia nel 3-5-2 dove si è adattato (poco) a fare l’esterno – Voto 5
Figliomeni e Ramé: sei minuti per il difensore ex Trapani, ventidue per il giovane francese. Troppo poco per essere considerati componenti attivi, almeno in campo, della rosa di questa stagione – Senza Voto
Calderini, Chiricò, Coletti, Empereur, Fedele, Vacca: gli “esodati” di gennaio assieme a Sarno (fuori lista). Tra questi una nota per Coletti, autore due reti splendide a Cesena e con la Cremonese, e per Vacca che è stato un titolarissimo sino a che il rapporto con il Foggia non si è deteriorato. Discontinuo Chiricò, impalpabili Fedele, Empereur e Calderini.
Giovanni Stroppa: una promozione e una salvezza in due anni di Foggia. La sua squadra ha giocato un calcio piacevole e lui ha saputo cambiare modulo in corsa. Bravo anche a isolare lo spogliatoio dalle vicende societarie – Voto 7.5