” E’ stato descritto, per la prima volta, il meccanismo che provoca la sindrome di Brugada, una malattia rara del cuore, che può causare la morte improvvisa in giovani, altrimenti considerati sani. Essa è presente sin dall’infanzia, nei soggetti che ne sono colpiti. Lo ha dimostrato uno studio dell’ Ircss, Policlinico San Donato di Milano, pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Cardiology”, la quale, ha descritto, l’anomalia elettrica alla base della fibrillazione ventricolare della sindrome rara. Normalmente, la diagnosi di tale malattia, si effettua mediante un elettrocardiogramma che, viene spesso eseguito, o, per caso, oppure in corso di screening cardiologico, quando si verifica una morte improvvisa in un familiare. L’anomalia, è presente sin dalla nascita, sulla superficie epicardica del ventricolo destro, ed il rischio di sviluppare aritmie ventricolari, potenzialmente fatali, è presente per tutto l’arco della vita. In pazienti siffatti, è stato dimostrato che, cellule dormienti, all’improvviso, durante uno stato febbrile, dopo un pasto abbondante o durante il sonno, possano generare una completa paralisi elettrica del cuore, con il suo conseguente arresto e, dunque, morte improvvisa. Il seguente studio dimostra che i sintomi e l’elettrocardiogramma, da soli, non sono sufficienti nella prassi di identificazione dei pazienti a rischio, poichè spesso, troppo spesso, il primo sintomo può essere la stessa morte e, nella maggior parte dei casi, l’elettrocardiogramma di coloro che sono affetti da tale anomalia, è completamente normale. Anomalie che, variano, in ogni paziente, in estensione e distribuzione, caratterizzandone il rischio di morte improvvisa che, a questo punto, dipenderebbe sia dalla dimensione del substrato elettrico anomalo, sia dal grado di compromissione dei canali del sodio delle cellule che lo compongono. Inoltre, nello studio, è stato dimostrato ch’è sufficiente un’area anomala di 4 cm quadrati, per sviluppare un’aritmia potenzialmente letale. Il professor Pappone ha dichiarato che sarebbe stata evidenziata la possibilità di eliminare quelle isole di tessuto elettricamente anomale, utilizzando delle onde di radiofrequenza di breve durata, con lo scopo di riportare quelle cellule ad un corretto funzionamento elettrico. Infatti, in numerosissimi pazienti sottoposti a tale procedura, sarebbe poi stata dimostrata la completa normalizzazione dell’elettrocardiogramma. Ed inoltre, nessuno di essi, avrebbe poi presentato alcun sintomo o aritmie ventricolari.”
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