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27 Aprile 2025
Foggia Calcio

Complimenti, parabéns, mister Stroppa, per il “100% de aproveitamento” con il Foggia calcio

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]O[/dropcap]biettivo raggiunto. Come un’infallibile Nikita. Esecuzione perfetta. La salvezza è in archivio. Anche per una generosa matematica (la quota non sarà 50 punti… perché la differenza tra chi sta sopra e chi sta sotto si sta dilatando invece di diminuire), rincorsa, sussurrata, poi gridata. Anelata e coltivata nella terra delle promesse mantenute.

Giovanni Stroppa ha tagliato il suo secondo traguardo. Dopo il Giro, il Tour de France. È arrivato vincitore sui Campi Elisi in una serata difficile. Tra le più complicate. Incastrata tra un calendario “hard rock” e un derby atteso come la stella cometa che guidò i Re Magi. Era stata la zampata di Mazzeo con il Cesena a regolare virtualmente i conti, è stato ancora il graffio del fuoriclasse, perché Fabio Mazzeo lo è per la categoria (e ancora ci chiediamo come mai la sua genialità a 33 anni non abbia sinora illuminato i terreni di serie A!), a chiudere anche per i numeri la missione stabilita a inizio stagione.

E allora, è giusto oggi rendere merito al mister, all’allenatore più che al condottiero (ci scuserà Guido Villani, ma a noi quell’appellativo pompato prima delle gare dello Zaccheria ci ricorda tanto il Masaniello che Stroppa non è), il quale – come direbbero gli analisti brasiliani – ha ottenuto sinora il “100% de aproveitamento”. Aproveitamento è un termine di difficile traduzione immediata in italiano ma rappresenta semplicemente il rapporto tra quanto c’è in palio e quanto si ottiene. Ad esempio, una squadra che conquista 2 vittorie su 2 ha un “aproveitamento” del 100%, ovvero ha incamerato 6 punti sui 6 disponibili.

Ed è quanto è successo con il “bassaiolo di Mulazzano”, tanto per riportare in auge il soprannome che il grande Gianni Brera diede a Giovannino agli albori della sua carriera milanista. Foggia, estate 2016: a Ferragosto termina l’epopea di Roberto De Zerbi. Tanti rimpianti (su tutti la finale persa con il Pisa) ma resta l’eredità di una cultura del bel gioco che in Capitanata è di casa. Dopo il rivoluzionario RdZ, ecco però il “normalizzatore” Giovanni.

Equilibrio e “killer instinct”: questo è Stroppa. È venuto per traghettare i satanelli fuori dall’inferno della Lega Pro. Un Caronte che non esita a battere i pugni quando la mongolfiera dell’entusiasmo si sgonfia in una notte d’incubi e di Unicusano… Fondi. Quello stesso Unicusano (travestito da Fere!) che ieri ha scritto “The End” sull’ultimo capitolo della permanenza in cadetteria. È ancora Unicusano, senza più dubbi, il 23 aprile 2017 quando arriva la promozione in serie B dopo 19 interminabili anni.

Promessa mantenuta: “Noi vinceremo il campionato”. Passerella finale del Giro d’Italia sul circuito dello Zaccheria con il Melfi. È festa e follia. Ma il calcio è come una slot machine che divora anche l’estasi e la goduria. E così si ricomincia con una nuova “mission”: difendere la categoria. La serie B è tosta, dura, imprevedibile e il battesimo di Pescara (Tu quoque, maestro Zeman!) ne è una prova. Non stiamo qui raccontarvi il campionato, lo conoscete a memoria e poi non è ancora finito. Per sognare c’è tempo e modo…

Intanto, però, alla 36ª giornata, cioè a sei turni dalla fine, la classifica recita 50 punti. Quanti bastano per dire che il Foggia si è meritato di calcare questo palcoscenico anche l’anno prossimo. Il tecnico ha vinto pure questa guerra. Promozione in serie B il 1° anno, salvezza il 2°. Due su due, ovvero “100% de aproveitamento”. E allora… parabéns, complimenti, mister Stroppa. Al prossimo obiettivo…

Lo sapete, io voglio vincere sempre”, ci ha detto – con un ghigno soddisfatto – il tecnico rossonero prima di partire per la campagna di Terni. Complicato non credergli. Impossibile non dargli fiducia. Perché Stroppa è uno che gli obiettivi li centra. Carta… canta!

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