[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]C[/dropcap]onferenza stampa di Stroppa alla vigilia di Foggia-Avellino. Queste le sue dichiarazioni. “La vittoria con l’Entella in uno scontro diretto non è stata decisiva ma è stata importante soprattutto per dare seguito all’ottima prestazione con il Pescara. Contro l’Avellino (contro cui mancheranno ancora Agazzi e Zambelli nda) sarà una partita difficile, resa ancora più difficile dalle porte chiuse. Assenze nell’Avellino? Anche a noi è capitato di avere tanti assenti ed avere difficoltà anche negli allenamenti. Avranno indiscutibilmente defezioni importanti ma si giocherà comunque 11 contro 11.
L’Avellino è una formazione di categoria, che sa cosa deve fare e lo fa bene, ma noi veniamo dalla grande prestazione con il Pescara, da quella ottima con l’Entella e sono sicuro che faremo domani un’ottima partita. All’andata la squadra non ebbe reazione, quella sconfitta però servì perché poi ricordo il primo tempo con il Palermo. È stato uno schiaffo che ci è servito per capire dove eravamo. Le prestazioni con «grandi» e «piccole» si sono equivalse, ciò che è mancato contro squadre come Palermo e Frosinone è stato solo il risultato. Mi auguro che le prestazioni restino le stesse ma dobbiamo essere più incisivi e cattivi. Vincere domani allo Zaccheria ci permetterebbe di ottenere due successi di fila, cosa che non è ancora accaduta sinora, e di dare quella continuità di risultati che la squadra merita”.
Capitolo porte chiuse. “Da calciatore non ricordo porte chiuse, c’è stata l’esperienza delle prime quattro dell’anno scorso. La mancanza di tifosi rappresenta una difficoltà oggettiva, perché l’atmosfera dei tifosi ti dà la possibilità di reagire. Senza pubblico è un’atmosfera inverosimile soprattutto qui dove ci sono 10/12mila spettatori e le curve ti incitano dall’inizio alla fine. È penalizzante, dovremo trovare le motivazioni, non tanto nella preparazione della gara quanto negli eventi durante la gara, dovremo avere reazione agli eventi a prescindere dalla spinta del pubblico. Sulla decisione posso solo dire che ci sentiamo penalizzati. Non ho il ruolo per aggiungere altro, ma da sportivo e da foggiano mi sento penalizzato. Noi saremo in campo e spero che all’esterno ci sia rispetto ed educazione per l’evolversi della competizione.”.
Si è appena chiuso il mercato, ecco il pensiero del mister rossonero: “È stato un ottimo mercato. In estate ero sicuro che con 4/5 elementi di esperienza saremmo cresciuti e viste le prestazioni posso dire che il nostro percorso ha lasciato l’amaro in bocca. Poi però siamo arrivati a dicembre e avevamo perso certezze: quindi dovevamo fare delle scelte. I nuovi arrivati dovevano dare una spinta a quelli che già c’erano. Dico quello che ha detto anche il DS Nember: non è il numero delle operazioni a stravolgere la squadra, il fatto che siano arrivati elementi funzionali ha fatto sì che la squadra abbia già una sua identità. I nuovi dovevano migliorare e aumentare ciò che già c’era. La squadra sembra che sia insieme da 2/3 mesi, ripeto non è una questione di operazioni: se il risultato è questo va benissimo.
Era necessario fare così e lo abbiamo fatto. Sotto l’aspetto della professionalità i nuovi hanno fatto fare un salto di qualità. Non mi aspettavo altri colpi, la squadra è molto completa. Su quelli che sono andati via posso affermare che non finirò mai di ringraziarli, ma fa parte della vita e del calcio. Fedele è un giocatore di assoluto valore, non credo di essere stato in grado di dargli le opportunità per esaltarne le qualità. A Cesena potrà giocarsi più chance di quelle che aveva qui. Con Rubin non abbiamo ancora parlato”.
Poi il tecnico è entrato nello specifico di alcuni nuovi acquisti: “Greco se avrà continuità negli elementi entrerà in forma, oggi non posso dire a che punto è: vedremo domani. Lui continua ad allenarsi e con l’Entella ha già fatto qualcosa in più rispetto al Pescara, è stato più presente nelle giocate, è un elemento importante nelle dinamiche della squadra. Calabresi è stata una bellissima sorpresa, non tanto per il valore e le caratteristiche che conoscevo ma sotto l’aspetto dell’applicazione e per come si è posto. È in condizioni di giocare. Duhamel invece veniva da un mese di stop e in più non è abituato a certi ritmi. Già però in questa settimana ha fatto meno fatica. Non ha la condizione ideale ma lo tengo molto più in considerazione per la partita rispetto a Chiavari”.
Le ultime considerazioni sono sullo stato della squadra: “In fase difensiva abbiamo sbagliato meno, con il Pescara invece abbiamo fallito sotto porta. Ma mi preoccuperei di più se non si creasse. Mi auguro che in ogni partita si possano creare 14 palle gol. La squadra è viva e ci sono tutti presupposti per fare bene”.