[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]V[/dropcap]igilia di Foggia-Carpi e consueta conferenza stampa di Stroppa a cui è stato subito ricordato l’abbraccio con Nember dopo il gol del francese Duhamel a Palermo: “È stato un abbraccio sincero”, ha detto il mister, “con chi sta facendo qualcosa per questa squadra e questa società. C’è da ringraziarlo per il lavoro svolto”.
Partenza lanciata e subito l’orgogliosa difesa del lavoro svolto anche prima del trittico di vittorie: “Tutto viene giudicato in funzione dei risultati: si prendevano certo gol ingenui ma si lavorava bene anche prima. C’è ora più consapevolezza di fare qualcosa di buono. I risultati ci permettono di avere classifica, ma non si deve pensare di aver risolto tutto: le prossime due partite in casa sono fondamentali. A partire da domani quando incontreremo il Carpi, una squadra di categoria, micidiale nelle ripartenze: una partita difficilissima. La nostra volontà è quella di vincere. È il momento giusto per fare qualcosa. Sarà fondamentale vincere domani”.
Più nello specifico il Carpi “(…) nelle ultime settimane ha cambiato modo di stare campo, ma non è mutata l’identità. Fanno un’ottima fase difensiva, con ripartenze che se non alzeremo l’attenzione quando siamo in possesso palla, se non lavoreremo bene nelle marcature preventive, possono fare male”. Il Foggia sta avendo una continuità nella formazione: “La formazione è figlia della partita precedente e della settimana”, ha ricordato il tecnico rossonero, “non faccio esperimenti, ora la squadra sta lavorando bene sia in fase difensiva che offensiva, ha affinità. Chi sta dietro però sta lavorando benissimo. C’è sempre la possibilità di cambiare”.
Una sostituzione è obbligata per domani: sarà squalificato Loiacono, per il suo posto c’è un ballottaggio tra Martinelli e Calabresi, ancora in attesa del suo debutto con i satanelli. Di nuovo disponibile Fedato che con il Palermo era influenzato, fuori causa ancora Tarolli, Figliomeni e Agazzi. Si torna allo Zaccheria dopo il successo con l’Avellino: “Bisogna continuare in casa, il Carpi e il Brescia sono un bel banco di prova, abbiamo la possibilità di fare qualcosa in più. Sono un jolly importante e dobbiamo approfittarne. Inutile guardare indietro e fare punti vuol dire «non so cosa può accadere».
Le differenze nel rendimento interno? Secondo me sta solo nel fatto che non l’abbiamo buttata dentro. Abbiamo spesso schiacciato l’avversario, a parte alcune occasioni che conosciamo (ma è fisiologico sbagliare qualche partita!), se alcune partite fossero finite con uno o più gol di scarto non si sarebbe potuto dire nulla. Per questo io non mi sono mai preoccupato delle cose che non funzionavano, perché per me funzionava tutto: la squadra giocava, c’era feeling con il pubblico, che ha fischiato solo qualche volta a partita finita ma che ha sempre sostenuto la squadra perché la vedeva fare cose importanti. Se guardo indietro dico solo che dovevamo fare gol quando serviva. È bellissimo il fatto che torni il pubblico, sono molto felice”.
Dopo tre affermazioni, gli obiettivi sono cambiati? “In testa io ho solo i 50 punti: sappiamo il percorso fatto. Come noi abbiamo vinto tre partite, possono farlo anche le altre. La nostra mentalità è quella di non distogliere l’attenzione e la cattiveria per lavorare come fatto sinora. Solo così potremo dare continuità. Le altre che sono con noi si sono tutte rinforzate: tra febbraio e marzo, se hai la forza di fare risultati puoi dare una fisionomia diversa alla classifica. Non c’è più tempo per guardare indietro, per pensare di fare qualcosa. I giochi si decidono tra marzo e aprile. Mai come adesso c’è dunque la possibilità di fare un campionato importante”.
Capitolo singoli: “Duhamel ha caratteristiche importanti di finalizzazione, ha una capacità di attaccare la porta che qui non c’era. Tonucci ha portato quella dose di agonismo, se mi permettete di «ignoranza» che mancava. Questo fa sì che anche gli altri possano aver tirato fuori caratteristiche che magari disconoscevano. Tonucci ha preso da chi c’era quelle conoscenze tecniche e di gioco che non aveva, mentre ha trasmesso la sua capacità di vivere la partita in maniera più cattiva. In generale, ho visto crescere le qualità di chi già c’era: la nostra volontà, come abbiamo sempre sostenuto, era quella di aiutare con i nuovi arrivati chi c’era già. Chi è arrivato è gente importante e di categoria e che pur non è ancora al 100% ha la capacità di tenere il campo e di far alzare l’asticella di tutti”.
L’entusiasmo cresce ma non c’è pericolo di soffrire di vertigini: “L’antidoto alle vertigini è il percorso che abbiamo fatto, è il modo come siamo arrivati ai risultati, strappati con le unghie. Sappiamo di non aver risolto nulla, ci sono troppi aspetti che ci porteranno a non sottovalutare le partite. Abbiamo la fortuna di giocare in casa due partite: domani è troppo importante fare punti e dare continuità. Vedere i ragazzi lavorare così è un segnale importante. La preparazione è andata come le altre, ciò significa che non sottovaluteremo la partita e la classifica”.
Infine una battuta sui 50 anni di Beppe Signori, un pezzo di storia foggiana con cui Stroppa ha giocato nella Lazio e in Nazionale: “Bellissimo, così mi raggiunge a 50 anni! Beppe è stato fantastico come giocatore ed è un ragazzo straordinario. Ci sentiamo ogni tanto e inevitabilmente parliamo anche di Foggia”.