[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]T[/dropcap]ornato titolare nel 2018 dopo lo stop per infortunio, Enrico Guarna si è presentato nel pomeriggio in sala stampa per rispondere alle domande dei cronisti. A partire proprio dal riposo forzato: “L’anno vecchio è finito male perché ho subito il primo importante infortunio della carriera. Mi ha fatto male non poter aiutare la squadra, non vivere lo spogliatoio, ci si sente un po’ estranei: il campo mi è mancato tanto. Ho saltato Spezia e Bari, due delle tre squadre da ex insieme all’Ascoli; in particolare guardare il derby dalla tribuna è stata dura, soprattutto per il risultato finale”.
Il 2018 però è iniziato bene: “Veniamo da due vittorie, peccato per la partita con il Pescara. Sono state comunque tre ottime gare, dobbiamo cercare di continuare su questa strada. Il passo avanti va fatto ogni settimana: non serve guardare indietro. È una crescita di singoli e della squadra e di ambientamento nella categoria, perché non dimentichiamoci che noi siamo una neopromossa. Dobbiamo avere cattiveria ma anche la consapevolezza dei nostri mezzi perché noi giochiamo a calcio. L’obiettivo è continuare in questa direzione per ottenere alla fine dei risultati positivi. Mai pensato di lasciare Foggia durante il mercato? No, so che cosa posso e voglio dare alla squadra. Mai pensato, anzi…”
Durante la sua assenza è esploso Tarolli: “Stefano ha fatto benissimo, è stato una sorpresa per chi non lo conosceva. Io so le sue potenzialità. Non era facile buttarsi così in un campionato come la serie B, esordire in un derby davanti a 35mila persone. A Bari lui si è sbloccato”. Da Tarolli al nuovo collega di reparto Noppert: “Andrea, come lo chiamo io perché è il nome di mio figlio, è un portiere diverso, per caratteristiche fisiche, è alto 2.03. Però si sta integrando, sta cercando di conoscere la lingua e con Dibitonto (preparatore dei portiere nda) sta cercando di capire gli aspetti della tecnica di lavoro italiana, differente rispetto a quella olandese. Comunque anche lui sta crescendo”.
Il numero uno di Stroppa ha poi analizzato il girone di andata del Foggia: “L’andata è stata caratterizzata da episodi, certo potevamo fare qualcosa di più. Ma penso che sempre si può fare di più. Abbiamo iniziato bene il ritorno con partite gestite e dominate da noi: è questa la strada da percorrere. Prendiamo meno gol, è migliorare la media, ma il nostro obiettivo non è prendere meno gol ma è non prenderne per niente: lavoriamo per questo. Personalmente non guardo i numeri, m’interessa di più l’atteggiamento della squadra e la prestazione collettiva. C’è poi da dire che ci sono anche gli avversari con la loro bravura”.
Mercato, fase difensiva e modulo, ecco il pensiero di Guarna: “Quello che conta è l’atteggiamento, è vero sono arrivati giocatori di categoria ma ciò che conta è l’atteggiamento. La fase difensiva inizia dalla prima punta. Il 3-5-2 è un aspetto mentale: se lo applichi nel modo giusto subisci di meno. Se vediamo, anche ad Avellino partimmo con il 3-5-2 ma eravamo bloccati. Se lo affronti pensando che puoi gestire al meglio la partita con il possesso palla puoi far male”.
L’argomento successivo è il campionato di B: “È uno dei più belli, credo che quelle che sono in vetta lotteranno sino alla fine. Si è alzato di livello. Ogni squadra può far male anche in trasferta e ci sono più gol perché ad esempio sulle palle inattive si lavora di più, ci sono studi specifici e ci sono tante sorprese rispetto a 5/6 anni fa, quando si faceva sempre la stessa cosa. Quattro anni fa è stato l’Empoli di Sarri, che aveva tante soluzioni diverse, a cambiare un po’ l’indirizzo. La quota salvezza è secondo me a 47 punti, l’obiettivo dichiarato è quota 50, ma se si analizzano gli ultimi anni è 46/47. Comunque noi puntiamo ai 50 punti e vogliamo arrivarci il prima possibile a cominciare da lunedì”.
Quando il Foggia andrà al Barbera a rendere visita al Palermo: “Affrontiamo una signora squadra, con giocatori di categoria superiore. Loro arriveranno arrabbiati dopo aver perso male in uno scontro diretto. Noi dobbiamo affrontarli come facciamo sempre: quando ci sarà da soffrire soffriremo, quando ci sarà la possibilità di fare male dovremo fare male. Andiamo in uno stadio importante, con tanta gente attesa vista che ci sarà una riduzione del prezzo dei biglietti: ci saranno tante motivazioni per noi. Che non dovremo pensare a chi incontriamo avendo la giusta umiltà ma anche la consapevolezza di chi siamo. Ho un ricordo positivo dell’andata: il primo tempo fu bellissimo, potevamo chiudere la partita. Con il passare dei minuti poi è cresciuto il Palermo. Dovremo dare loro poco spazio”.