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27 Marzo 2025
Blog Mi Ronza in mente

L’Empoli e un cambio in panchina che lascia perplessi

Ero in coda al cinema in attesa di entrare nella sala per vedere l’ottavo capitolo di Star Wars. Il momento di stallo si prestava ad un rapido scroll su Twitter per leggere qualche commento alla domenica di sport: ma la mia attenzione è stata presto rivolta ad una notizia che mi appariva da subito inverosimile.

L’Empoli quinto in classifica a due punti dal secondo posto – e quindi dalla promozione diretta – che esonera l’allenatore? Mah, il calcio è veramente strano. Ma questa news non era nulla in confronto alla successiva, quasi da fantascienza.

L’esonero di Vivarini, per quanto dall’esterno possa apparire quantomeno strano, può avere un senso: magari il rapporto con i calciatori non è decollato, magari la società si aspettava un rendimento più costante, magari i piani per il mercato di gennaio erano inconciliabili. Sono tutte dinamiche interne ad un club che raramente escono fuori e che quindi rendono molto difficile capire le reali motivazioni di un gesto forte come il cambio di guida tecnica.
Quello che però appare veramente strampalato è aver chiamato come nuovo mister Aurelio Andreazzoli. Ovvero uno che ha all’attivo negli ultimi 15 anni tre esperienze da capo allenatore: Grosseto (2002), Alessandria (2003) e Roma (qualche mese nel 2013). Che non ci fosse nessuno con più esperienza contemporanea della categoria (Stellone, tanto per dirne uno)?
Nulla contro la persona o il professionista, ci mancherebbe. Andreazzoli è un uomo di campo di lungo corso che ne ha viste e insegnate tante a tanti. Ma è davvero il profilo migliore per dare seguito alle intenzioni della società? Durante la conferenza stampa di presentazione del neo mister, il dg Andrea Butti ha dichiarato: “Crediamo che si possa pretendere di più per la forza di questa squadra e che si debba e si possa andare su tutti i campi per provare a vincere”. Benissimo. Ribadisco allora: sicuri che Andreazzoli sia il profilo giusto? Io personalmente credo di no.

La scelta della società toscana è di quelle estreme: o bene bene (la Serie A) o male male (niente promozione). Non ci saranno vie di mezzo. Davvero un grande rischio. Solo il campo, come sempre, potrà dare il giudizio definitivo.

Dario Ronzulli

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