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19 Febbraio 2025
Foggia Calcio

Foggia Calcio, focus sul mercato. Passato e futuro… con il DS Nember che dice: “Interverremo in ogni reparto”

Foggia Calcio nember Stroppa

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]“A[/dropcap]l mercato non si va sprovveduti”, recita la somma sapienza del Diritto privato, da sempre croce e delizia di ogni studente di Giurisprudenza. Una “massima” che sottolinea come nell’affrontare una compravendita sia necessario essere preparati. Esattamente come quando si va al mercato. E proprio al mercato si rivolgerà il Foggia calcio per rimpolpare sostanziosamente le sue chance salvezza. La finestra invernale offrirà ai «satanelli» la possibilità di inserire quei tasselli necessari per raggiungere quota 50 e difendere una categoria ritrovata dopo lunghissimi 19 anni. Ecco perché sarà fondamentale per il neo DS Luca Nember e per il tecnico Stroppa non sbagliare le scelte. Quello di gennaio 2018, infatti, si annuncia come il mercato più importante degli ultimi decenni.

Il Foggia ha chiuso il girone di andata in 19ª posizione, a quota 22 punti. Se il campionato finisse oggi, i rossoneri disputerebbero i playout per la permanenza in serie B contro il Brescia che sopravanza Agnelli e soci di un punto. È interessante notare che in appena 4 delle 21 giornate trascorse Mazzeo e compagni hanno occupato una piazza salvezza (la miglior classifica si è avuta alla 14ª quando l’undici di Stroppa era 15°); per 10 turni – invece – sono rimasti in zona playout (tra la 18ª e la 19ª posizione) e per 7 hanno frequentato uno degli ultimi tre posti.

Al netto delle vicissitudini (leggasi i tanti infortuni) che hanno condizionato il rendimento dei «satanelli», è evidente che qualche valutazione fatta ad agosto sia stata errata (tanto che il DS Di Bari è stato sollevato dal suo incarico subito dopo la sconfitta casalinga con la Cremonese). Alcuni nuovi innesti non hanno reso quanto atteso, altri hanno palesato limiti chiari per la «B». E allora noi di Foggiasport24 abbiamo voluto analizzare l’apporto che i neoacquisti hanno dato alla causa rossonera. Uno screening statistico che evidenzia criticità e positività dei giocatori arrivati in estate.

Alla corte di Giovanni Stroppa sono approdati otto calciatori (il 9°, il franco-serbo Milinkovic, è stato ceduto prima dell’inizio del torneo): Alessandro Celli, Elio Calderini, Francesco Fedato, Kyllan Rame, Giacomo Beretta, Matteo Fedele, Francesco Nicastro e Michele Camporese. A questi si aggiungono Floriano, Tarolli e Lodesani che però in quest’analisi non vengono considerati in quanto già appartenevano al club dauno e tornavano dopo un anno di prestito.

Detto che il francesino Rame sinora non ha disputato neppure un minuto in partite ufficiali, veniamo ai dati che si riferiscono agli altri sette elementi citati.

Alessandro Celli. Il terzino ha totalizzato 8 presenze, tutte da titolare, con 614’ giocati. È stato sostituito 4 volte e non ha realizzato nessun gol. Complice l’infortunio di Rubin e dopo l’interregno di Loiacono a sinistra, il romano ha esordito a Vercelli nel 4-1 sulla Pro partendo nell’undici di base in tutti i match successivi sino all’infortunio con il Venezia che gli ha fatto chiudere in anticipo il 2017.

Elio Calderini. Per il classe ’88, sono state 11 le presenze. Di queste però appena due (con Bari e Cittadella) da titolare, per un totale di solo 331’ minuti giocati. Nel suo score c’è un assist (a Mazzeo nell’1-3 di Empoli) e la prima apparizione in campionato si è avuta per 12’ contro l’Entella alla 2ª giornata. Nelle ultime due partite, a Salerno e con il Frosinone è entrato sempre al 73’ al posto di Beretta, occupando anche la posizione di centravanti.

Francesco Fedato. L’ex Bari ha timbrato 15 volte il cartellino, partendo 9 volte nell’undici di base ed entrando a partita in corso 6 volte. Per lui 923’ in campo e due reti contro Novara e Pro Vercelli (in entrambi i casi aveva iniziato in panchina), ma nessun assist. Il suo ruolo è sempre stato quello di esterno nel 4-3-3: solo contro il Frosinone giovedì scorso ha sostituito Gerbo come laterale destro nel 3-5-2 adottato da Stroppa dallo Spezia in poi.

Giacomo Beretta. Jack ha collezionato 18 presenze, di cui 13 da titolare, giocando 1192’. Sei reti all’attivo (la 1ª nel 3-1 di Carpi, l’ultima con il Frosinone) con un’ammonizione ricevuta. Il classe ’92 cresciuto nel Milan ha debuttato già alla 1ª a Pescara (13’ in campo), ad Avellino l’esordio dal 1’, un match intero con il Perugia (nell’unica vittoria interna del Foggia) e una titolarità guadagnata dallo scontro con il Parma, prima come esterno sinistro e poi come centravanti quando Mazzeo si è infortunato (nel confronto del 15° turno con la Ternana).

Matteo Fedele. Lo svizzero ha messo insieme appena 9 presenze, di cui 4 nella formazione iniziale. Per lui 510’ giocati, due ammonizioni e zero gol o assist. Ventisei minuti a Pescara per cominciare, poi dentro nell’undici base contro Avellino, Palermo, Cesena e Parma. Dal confronto di Ascoli in poi, è stato in campo per appena 19 minuti (16 a Bari e 3+recupero con il Frosinone).

Francesco Nicastro. Per l’ex Perugia 7 presenze in un girone di andata tormentato dagli infortuni. Quattro volte è stato titolare per un totale di 284’ giocati. A segno con il Palermo, non ha confezionato assist vincenti, incamerando un giallo. In ognuna delle 7 partite disputate non è mai rimasto in campo per 90’ (per lui il top sono stati i 71’ di Ascoli).

FOGGIA CREMONESE 2-3 FOTO FRANCO CAUTILLO
Camporese è stato sostituito due volte con Novara e Venezia per infortunio. Mai fuori per scelta tecnica

Michele Camporese. Un titolarissimo di Stroppa. 18 presenze tutte dal 1’ per 1492’ giocati. Ha gonfiato la rete ad Ascoli e nonostante il ruolo difensivo non ha ricevuto nemmeno un’ammonizione. Arrivato sul gong del mercato ha saltato le prime due giornate con Pescara ed Entella, esordendo nell’infausta trasferta di Avellino alla 3ª giornata. Da lì in poi, ha saltato solo l’incontro con il Cittadella (1-3) per problemi fisici.

Come accennato, a loro si aggiungono (“fuori concorso”) Floriano, Tarolli e Lodesani. Per Floriano, 10 presenze (5 da titolare), 437’ giocati, tre reti e due assist. Tarolli ha rilevato Guarna (ai box) nelle ultime 6 partite, con esordio nel derby di Bari. Per Lodesani appena 9’ a Vercelli al posto di Celli.

Questi i numeri degli acquisti estivi del Foggia, da cui si ricavano alcune considerazioni: il migliore è stato senza dubbio Camporese, vero leader della retroguardia (che pure è la più battuta della cadetteria). Beretta ha dimostrato cuore e duttilità. Celli è stato una scoperta ma ha dimostrato soprattutto propensioni offensive. Nicastro, pure condizionato dai continui stop, non pare adatto a fare l’esterno. Calderini ha limiti a nostro avviso oggettivi. Fedato ha reso pochissimo rispetto alle attese. Fedele ha fisicità ma è ancora al momento un oggetto misterioso.

In generale si può dire che il Foggia si è appoggiato quasi totalmente alla vecchia guardia, quella che lo aveva trascinato in serie B. Andando a considerare le formazioni iniziali dei 21 turni di campionato, infatti, abbiamo osservato che solo a Bari (peraltro in piena emergenza) Stroppa ha schierato insieme 5 nuovi acquisti; con Palermo, Parma e Ascoli ne ha messi in campo 4; in 9 match 3; in 5 incontri 2 e contro Pescara, Entella e Novara 1 soltanto. Un elemento questo che dovrà far riflettere la società pronta a gettarsi sul mercato; così come ci sarà da considerare il passaggio quasi definitivo al 3-5-2, con il tramonto – quindi – della necessità assoluta di alternare tanti esterni d’attacco.

Proprio dal 3-5-2 si ripartirà a gennaio. Almeno questo si evince dalle parole di Luca Nember, riportate nell’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno: “Magari ci potranno essere sviluppi diversi, ma la base è questa”, ha affermato il DS, che ha aggiunto “Cambiando modulo (dal 4-3-3 al 3-5-2 appunto nda) qualcuno farà fatica ad inserirsi in questi meccanismi e dovremo fare delle scelte”, sottolineando come il mercato prevede sia entrate che uscite: “Ci sono le liste chiuse, ogni volta che arriverà un calciatore significa che qualcuno sarà in partenza. Ma non dobbiamo svendere. Abbiamo profili importanti”. Stroppa ha chiesto elementi di esperienza, il campo ha detto anche che è mancato atletismo.

Ecco le due chiavi per individuare i profili giusti: “Questo sarebbe l’optimum. Magari non riusciremo ad arrivare in breve tempo ad alcuni obiettivi ma nell’immediato cercheremo di consolidare la struttura della squadra affinché l’allenatore possa lavorare tranquillo”, ha rivelato Nember, il quale ha spento la suggestione Vucinic (“Un calciatore straordinario ma è una pista mai percorsa”), confermato che s’interverrà su ogni reparto (“Con la società e l’allenatore abbiamo le idee chiare”) e non smentito l’interesse per Nura e Sadiq (“Si tratta di calciatori importanti. Sadiq ha mercato. Vediamo”).

Il 2017 è stato l’anno del sospirato ritorno in B. Il 2018 dovrà essere invece quello della “stabilizzazione” nella categoria. Per farlo ci sarà bisogno di un puntuale mercato di gennaio, dove non si dovrà andare “sprovveduti”, facendo soprattutto tesoro degli errori commessi nella sessione estiva.

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