[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]N[/dropcap]el ricordo di una data. 11 novembre 1999 – 11 novembre 2017. Sono passati diciotto anni dal crollo dello stabile di Viale Giotto che costò la vita a 67 persone. Nel giorno dell’anniversario della tragedia, il Foggia calcio ha voluto onorare la memoria dei defunti attraverso un’iniziativa assolutamente meritoria. Che è stata illustrata stamane nella sala Fesce dello stadio Zaccheria dal presidente della compagine rossonera Lucio Fares, alla presenza di Mimmo Caldarulo, presidente dell’Associazione Parenti Vittime del crollo di Viale Giotto.
Queste le parole di Fares: “Sono qui a nome mio, della società e della proprietà. Quella di viale Giotto è stata la più grande tragedia della città dopo la Guerra. Tutti abbiamo il ricordo delle 67 bare alla Fiera di Foggia. Fu un momento in cui la città dimostrò di essere un’unica famiglia. La tragedia ha colpito non solo la città ma un paese intero. Ricordo personalmente la commozione dell’allora presidente Ciampi e della signora Franca. Dopo ci si è tutti responsabilizzati affinché episodi simili non potessero più ripetersi. Come Foggia calcio abbiamo sempre ricordato e abbiamo l’obbligo di farlo. Quest’anno, in occasione del 18° anniversario, vogliamo onorare le vittime con una maglia che i giocatori indosseranno prima della partita di Ascoli con i nomi delle 67 vittime. La nostra commozione in questo giorno particolare è ancora più forte”.
Spazio poi a Mimmo Caldarulo: “Queste iniziative aprono il cuore. In particolare oggi, 11 novembre, ha un grande valore. Il Foggia calcio è sempre stato vicino a noi familiari: siamo contenti perché l’iniziativa è partita da parecchio tempo. Vedere quel cuore sulla maglia ci ricorda il cuore nella piazza di viale Giotto, il monumento che ricorda le vittime. Sono contentissimo: parlo a nome mio e di tutti i parenti che avrebbero voluto essere qui. Ringraziamo di cuore la proprietà, il presidente e tutta la società per la vicinanza. Ringrazio anche il sig. Colucci che ci teneva particolarmente. Lui è foggiano ed è stato uno degli artefici. Voglio dare il mio “in bocca al lupo” al Foggia calcio per un futuro migliore. Sono convinto che se dietro non c’è una base di umanità non può esserci né calcio né sport”.