[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]I[/dropcap]n campionato manca da 10 anni. Foggia-Cremonese rimanda a Mondonico vs Galderisi, allo 0-0 della semifinale playoff 2007/08, l’ultimo dei tre pareggi allo Zaccheria tra le due squadre. Lo score parla anche di 6 vittorie rossonere nelle prime 6 sfide a partire dagli anni ’30 e di due vittorie dei grigiorossi, che ricordano con piacere sia una sconfitta, quella del ’91 (0-1 rete di Bucaro) che costò sì l’esonero di Burgnich ma che portò sulla panchina lombarda Giagnoni il quale condusse poi i suoi alla promozione in «A», sia una vittoria, quella della stagione ‘94/95, quando un rigore di Enrico Chiesa avvicinò drasticamente i grigiorossi alla salvezza.
Foggia-Cremonese ritorna dopo l’intermezzo balneare di Supercoppa, un match che Mazzeo vinse da solo rimontando con tre gol l’acuto di Brighenti a inizio 2° tempo. Proprio Andrea, il capitano dei ragazzi di Tesser, è colui che più di tutti – forse – ha pagato l’imponente campagna acquisti estiva della formazione lombarda che in attacco, insieme ai confermati Scappini (1° gol in «B» per lui con la Ternana l’8 ottobre) e Piccolo (due marcature sinora), gli ha affiancato la “Quercia” (come veniva chiamato ad Avellino) Mokulu e “o Magico de Caxias” (come lo hanno ribattezzato a Crema) Paulinho.

Il monumentale (1.91 per 95 kg) congolese con passaporto belga e il rapido brasiliano di Caxias do Sul (cittadina dello Stato di Rio Grande do Sul che ha dato i natali all’attuale CT verdeoro Tite), portato in Italia dal Livorno su segnalazione dell’ex genoano Branco. Paulinho, al secolo Paulo Sergio, porta nel cognome, Betanin, la sua origine italiana (furono infatti alcuni emigranti veneti a fondare Caxias) e si è affermato nella Juventude (dove a 15 aveva come compagno Thiago Silva) da cui spiccò il volo prima per l’U20 brasiliana (partecipò al Sudamericano 2005 realizzando anche un gol al Venezuela) e poi per l’Europa.
Quarto cannoniere di sempre del Livorno, con cui esordì in «A» in uno storico 2-0 alla Fiorentina, ha trascinato i labronici in serie A nel 2013/14 quando realizzò 20 gol nella regular season e 3 nei playoff, compreso quello decisivo nella finale contro l’Empoli. Venduto da Spinelli per 8 milioni ai qatarioti dell’Al-Arabi, è tornato in Italia ad agosto 2017 firmando con la Cremonese a cui ha portato in dote sinora 3 reti (quante Mokulu), l’ultima delle quali – una perla da campione – sabato scorso nel 3-3 contro il Perugia, un match nel quale Tesser aveva schierato i suoi così:
Il punto conquistato contro gli umbri ha permesso ai grigiorossi di restare imbattuti allo Zini e di salire al 7° posto della graduatoria a 18 punti, quattro in più della truppa di Stroppa. Che oltre al “brasiliano di Sorrento” (dove esplose nel 2010/11 con 24 gol in 29 presenze, chiudendo come capocannoniere dell’intera Lega Pro) dovrà prestare attenzione al “vecchio” e al “bambino” del centrocampo di Tesser, ovvero il 35enne (è nato il 10 luglio 1982, il giorno prima della finale Mundial di Spagna) Simone Pesce e il 23enne (l’8 dicembre) Michele Cavion. Simone è cresciuto a Sabaudia, a due passi dal campo di allenamento del Latina, club con cui ha iniziato e dove è rimasto dalle giovanili sino alla C2, e l’anno scorso – nella stagione del ritorno in «B» dei grigiorossi dopo 11 anni – è mancato appena tre volte: in tutte e tre i casi i suoi non hanno vinto. Si è definito uno che “(…) vuole essere di esempio ai giovani”, a chi – come Cavion – di strada deve ancora percorrerne molta.

La sua, quella di Michele, è cominciata a Schio, è passata per Thiene ed è finita a Vicenza, alla squadra del cuore del papà. La storia con il Lanerossi si è però esaurita quasi subito, quando è arrivata la chiamata della Juventus. Era gennaio del 2013 e alla guida della Vecchia Signora c’era Conte (“Uno che parlava e urlava tanto in allenamento”, avrebbe poi raccontato l’interno di Tesser), mentre la Primavera (con cui conquistò una Coppa Italia) era condotta da Baroni. Di quell’epoca Michele ricorda le regole ferree di Vinovo, le qualità umane dei big bianconeri e l’abilità con la palla al piede della meteora (per il calcio italiano) Anelka.
Un ragazzo saggio Cavion, uno che pensando al futuro si è iscritto all’Università Telematica di Scienze Motorie, uno che si concede il lusso di realizzare gol come quello del provvisorio 3-1 di Vercelli, una mezza rovesciata da giocatore di serie A, il sogno nel cassetto di Michele e della Cremonese, la prossima avversaria del Foggia allo Zaccheria. Una formazione equilibrata e dagli spunti interessanti, una compagine che noi di Foggiasport24.com vi abbiamo voluto raccontare alla nostra maniera. In punta di penna, lasciandoci sopraffare da quelle che “tu chiamale se vuoi emozioni”…