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21 Gennaio 2025
Foggia Calcio

Lavorare sulla difesa, mantenere idee e personalità. Così il Foggia Calcio punta alla salvezza

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]“L’[/dropcap]è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare, diceva sempre il Ginettaccio nazionale, il grande Gino Bartali. Noi prendiamo in prestito la sua massima per dire: “Ma è davvero tutto «sbagliato», tutto da «rifare» nel torneo del Foggia Calcio?”. Ecco cinque aspetti migliorabili e cinque che incoraggiano a sperare in ottica salvezza, l’obiettivo prefissato da società e tecnico a inizio stagione, nel lavoro realizzato dalla redazione di Foggiasport24.com. Un bilancio dopo aver giocato un terzo delle gare del girone di andata di Serie B.

ASPETTI MIGLIORABILI

I numeri – Non si può non partire dai numeri. Freddi, a volte impietosi ma fedele specchio della realtà. Sette punti conquistati, ultimo posto in classifica in compagnia di Cesena e Ternana. Una sola vittoria (1-3 al Carpi) e nessuna gioia alo Zaccheria. Venti gol subiti in otto giornate che fanno del Foggia la peggior difesa del campionato e la seconda peggior difesa del calcio professionistico italiano dietro al Benevento. Già, i sanniti subiscono la media di 2,57 gol a partita, i rossoneri 2,5. Una proiezione del dato porterebbe il Foggia a subire 105 al termine delle 42 giornate previste dal calendario. Sarebbe quasi un record per la categoria, o quantomeno metterebbe i rossoneri in corsa per battere i 119 gol incassati (in una B a 22 squadre) dalla Pro Sesto nella stagione 1949-1950 (2,83 di media). Bassa risulta essere anche la media punti, pari a 0,87 a partita. Tenendo questo ritmo fino a fine anno si raggiungerebbe quota 36,75 punti, ben lontani da quota 48-50 punti, quella della salvezza matematica. Mal comune mezzo gaudio, quando la media si condivide con altre due squadre (Ternana e Cesena con i romagnoli tornati in pista dopo il cambio di allenatore). Fondamentali saranno gli scontri diretti. Pareggiati quelli con Virtus Entella, Brescia e Novara, non bisogna sbagliare i prossimi (subito dopo il Perugia) con Cesena e Pro Vercelli. Foggiasport24.com

FOGGIA PALERMO FOTO FRANCO CAUTILLO

Palle inattive – Sei gol subiti su palla inattiva, tra angoli e calci di rigore, alcuni dei quali decisivi per il risultato finale. Un dato che conferma un assetto da registrare in difesa, soprattutto se sommato ai 20 gol subiti in 8 giornate di cui abbiamo parlato nel precedente capitoletto. Ma se i rigori sono nati da falli di gioco (alcuni dei quali evitabili), gli angoli richiedono maggior attenzione nelle marcature e un diverso dominio nella propria area di rigore da parte di centrali e portiere. Quest’ultimo aspetto difficile da salvaguardare dinanzi – molte volte – a squadre più strutturate fisicamente ed esperte. Gol di Donnarumma e Caracciolo a parte, che non hanno staccato i piedi da terra per colpire di testa. Foggiasport24.com

agnelliInfortuni – L’organico patisce una lunga lista di infortunati. Empereur ha subito accusato un problema fisico e la speranza è che non incappi in una stagione sfortunata come la precedente, nel corso della quale non è mai riuscito a dare continuità di allenamenti e di gioco. Nicastro, dopo un inizio diesel poco esaltante (gol al Palermo a parte), è stato ai box per problemi muscolari. Agnelli è out per un infortunio patito contro il Novara. Floriano è stato ai box per noie muscolari. Nelle ultime partite Stroppa ha dovuto fare i conti con le scelte ristrette. Foggiasport24.com

foggia novara0162Condizione fisica e psicologica – Poche scelte, dicevamo, ulteriormente ristrette dalle condizioni atletiche di alcuni elementi. A tifosi e cronisti è concesso vedere solo le partite ufficiali (allenamenti da cinque anni tutti a porte chiuse), pertanto è difficile monitorare ed avere cognizione della crescita dei calciatori. Ad esempio, Fedele nelle ultime tre partite non ha visto il campo e l’ultimo dato disponibile risale al match contro il Palermo, quando è apparso in ritardo di condizione. Una condizione fisica necessaria per un gioco condotto spesso con il piede pigiato fino in fondo sull’acceleratore. I gol subiti nei venti minuti finali contro Brescia, Novara e Palermo vanno ascritti in questa categoria (oltre a quella delle disattenzioni). I passivi pesanti subiti contro Pescara, Avellino ed Empoli invece sembrano avere anche un carattere psicologico. Al Castellani l’esempio più nitido. Subito il gol dello svantaggio si è spento l’interruttore per 15′ minuti, in cui i rossoneri hanno accusato il duro colpo e compromesso il risultato. Foggiasport24.com

Organico – L’assenza (calcolata) di un terzino destro di ruolo ha costretto a ripiegare in prima battuta sul centrocampista Gerbo e poi sul centrale difensivo Loiacono. Quest’ultimo ha portato maggiori benefici in fase di copertura meno in dinamicità offensiva. Il centrocampo paga un gap di fisicità alle rivali. Non è facile reggere il confronto con squadre che mettono il doppio in termini di muscoli, centimetri e tecnica, se non con l’agonismo e la velocità. Con un solo uomo di interdizione come Agazzi, rispetto alla passata stagione, sembrano aumentare le difficoltà e i compiti di copertura per elementi più portati al fioretto come Vacca e Deli, apparso lontano dagli standard di enfant prodige visti l’anno scorso. In tal senso, quando è stato chiamato a dare il proprio contributo, ha ben figurato il capitano Agnelli che ha portato dinamismo in mediana. In attacco Mazzeo è il tuttofare: viene incontro al centrocampo, scambia nello stretto con i compagni, crea spazi ed è anche lui a concludere le azioni. Quattro dei 12 gol segnati sono suoi (2 rigori). Ma il gioco espresso dall’ultimo capocannoniere della Lega Pro richiede preferibilmente partner offensivi predisposti ad attaccare gli spazi liberati proprio dai movimenti da ‘falso nueve’, uomini capaci di puntare con decisione la porta per tentare la conclusione. Figure in organico più a loro agio con questi movimenti  potrebbero essere Floriano e Nicastro, ma bloccati in questo periodo da infortuni. Fedato e Chiricò hanno dimostrato feeling nel manovrare e girare attorno a una riferimento centrale (caratteristiche simili a Beretta), saltando l’uomo e servendo invitanti cross al centro. Foggiasport24.com

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ASPETTI POSITIVI

La classifica corta – Se si guarda bene la classifica il Foggia è penultimo con 7 punti, gli stessi del Cesena (che però ha una differenza reti peggiore) e della Ternana (che invece ha un saldo dei gol migliore di quello dei rossoneri). Ad appena una lunghezza ci sono Ascoli e Pro Vercelli, che occupano rispettivamente la 18ª e la 19ª posizione, quelle che a fine campionato portano alla disputa dei playout. La salvezza diretta è appena un punto più su, a quota 9, con la Salernitana. La classifica è in generale cortissima, considerando che la vetta del torneo è ad “appena” 7 punti dal Foggia, ovvero a 14 punti: in testa ci sono Empoli, Palermo e Frosinone, che precedono di un punto un quartetto formato da Perugia (prossimo avversario dell’undici di Stroppa e reduce da due ko di fila), Cittadella, Venezia e Avellino. Facendo un raffronto con la passata stagione, dopo 8 giornate, la Spal che poi avrebbe vinto il campionato, aveva collezionato 11 punti ed era a -7 punti dalla capolista, il Cittadella, che aveva 18 punti e a -6 dal Verona che poi sarebbe stato promosso direttamente in serie A assieme agli estensi. A 13 c’era il Benevento, salito poi con la vittoria nei playoff in finale contro il Carpi. L’altra big del torneo, il Frosinone, che avrebbe chiuso con gli stessi punti del Verona, era a quota 11, come la Spal. Foggiasport24.com

FOGGIA LÕENTELLA 1-1 FOTO FRANCO CAUTILLO

Ambiente positivo – La fiche più importante da mettere sul piatto di un futuro sereno è quella del rapporto squadra pubblico. L’entusiasmo portato in dote dalla promozione in serie B dopo 19 anni ha prodotto circa 7.000 abbonati e un seguito straripante anche e soprattutto in trasferta. Da Pescara a Empoli, i tifosi rossoneri hanno pacificamente invaso gli stadi della «B» e malgrado le tre sconfitte esterne (anche pesanti come a Pescara e Avellino) hanno sempre applaudito la squadra, rinnovando ai giocatori la propria stima e l’attaccamento viscerale ai colori, che nelle partite casalinghe allo Zaccheria si dovrebbe trasformare, e siamo convinti che lo farà malgrado i tre pareggi su tre sinora ottenuti sul campo amico, nell’arma in più dei rossoneri. Un ambiente finalmente tranquillo, meno umorale rispetto agli anni scorsi e consapevole delle difficoltà di una categoria che dopo tantissimo tempo il Foggia è tornato a frequentare. Foggiasport24.com

Personalità da grande – Tanti errori, è vero, in questo inizio di torneo. Punti regalati per disattenzioni e scarsa applicazione o concentrazione. Ma anche una convinzione feroce: il Foggia se la può giocare alla pari con tutti. Del resto il primo tempo contro una corazzata come il Palermo aveva già mostrato i segni di una formazione che Giovanni Stroppa ha plasmato nel verbo del possesso palla e del “fare la partita”. Il secondo tempo di Carpi, contro la compagine che in quel momento era la capolista, è stato esemplare da questo punto di vista. A Empoli, per 60 minuti si è visto il miglior Foggia esterno della stagione. Mettere sotto Caputo e soci in casa loro, senza concedere – colpo di testa di Ruperto a parte – alcuna palla gol agli avversari è espressione di un gruppo a cui non manca il coraggio di osare anche contro formazione blasonate e costruite per vincere il torneo. Foggiasport24.com

Rosa ampia – Si è sempre detto che servono 23/24 titolari per una rosa competitiva in una stagione lunga come quella di serie B. Alcune scelte di mercato sono rivedibili, sono mancati forse innesti di esperienza assoluta e di dominanza fisica per la categoria, ma le possibili soluzioni a disposizione di Stroppa sono diverse. Purtroppo nel momento migliore di Agnelli e Floriano, i due si sono fermati per infortunio. Con il loro rientro (così come con quello di Nicastro), però, il mister rossonero – la cui lettura in corsa delle partite è stata spesso decisiva ai fini dell’ottenimento del risultato – avrà frecce appuntite al proprio arco, da sfruttare come fatto ad esempio a Carpi, quando proprio chi è partito dalla panchina, ovvero Floriano e Chiricò, ha cambiato il corso della gara. Cosa che hanno provato a fare a Empoli anche Gerbo e Beretta, due ai quali probabilmente andrebbe dato in questo momento maggior spazio. Foggiasport24.com

agnelliCalendario e scontri diretti – Partendo dal presupposto che l’obiettivo di quest’anno, come più volte ribadito da tutti, è quello di raggiungere al più presto quota 50, ecco che il calendario fornisce la possibilità e Mazzeo e compagni di dare una sterzata al proprio cammino: dopo il match serale con il Perugia di venerdì 13, infatti, nelle successive 6 giornate i satanelli se la dovranno vedere – oltre che con Cremonese e Parma, formazioni costruite con buone ambizioni – con Cesena, Pro Vercelli e Ascoli (fuori casa) e Ternana (allo Zaccheria). Ovvero quattro confronti diretti per la salvezza, contro quattro squadre ampiamente alla portata del Foggia. Al termine di questo ciclo e alla vigilia dell’attesissimo derby con il Bari (in programma il 25 novembre al San Nicola), si potrà capire meglio la situazione rossonera, avendo la convinzione che proprio contro queste avversarie la qualità e l’organizzazione dei satanelli dovrà fare la differenza. Foggiasport24.com

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Domenico Carella