[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]S[/dropcap]crivi Grifo e ripensi al blasone dei suoi eroi. Il cuore del Perugia si ferma per la tragedia di Renato Curi (a cui è intitolato lo stadio biancorosso), sogna al ricordo di Castagner e Paolo Rossi, di quel 2° posto senza sconfitte, un record spaziale… E poi Big Luciano Gaucci, i suoi cavalli, i ritiri senza acqua calda e telefonini. Erano gli anni ’90, il Grifo fece un capitombolo in avanti, dalla C1 alla serie A, con un capitano di ventura tornato oggi a guidarlo per coltivare ambizioni importanti.

Parliamo di Federico Giunti da Città di Castello, due scudetti in carriera con Milan e Besiktas, uno spareggio per la «B» vinto 2-1 contro l’Acireale allo Zaccheria (di fronte a 15mila tifosi del Grifo) il 6 giugno ’93 e una presenza in nazionale con Sacchi, in Bosnia, il 6 novembre 1996. A Perugia ha cominciato la carriera di allenatore (con gli Allievi Nazionali), a Perugia è tornato per salire in serie A, raccogliendo la pesante eredità di Bucchi che lo scorso anno trascinò gli umbri alle semifinali playoff e che poi è stato “rapito” dal Sassuolo, in cerca del sostituto di Eusebio Di Francesco approdato alla Roma.
E proprio a Roma, sponda Lazio, poteva arrivare in estate Santiago Colombatto, il “piccolo Redondo”, così soprannominato perché nelle giovanili del River Plate, dove era cresciuto e da dove fu misteriosamente – viste le capacità «affaristiche» del club de la banda – lasciato andare in tenera età verso l’Europa, non perdeva mai palla. Esattamente come Fernando, il «volante» perfetto di Tenerife e Real Madrid.
A vederci lungo è stato Iván Cordoba, che assieme a Fernando Riesco lo ha portato nel Vecchio Continente, in prova al Latina nel gennaio 2015. Da lì una crescita olimpica: tre giorni sulla Pontina e via verso Torino. La Juve lo testa e dice “Sì”. Però il River s’impunta: torna millonario e pretende il premio di valorizzazione. Il trasferimento salta e su Santiago piomba il Cagliari, che lo tessera dopo averlo seguito nel torneo Ramljak in Croazia.
Esordio in rossoblù nel dicembre 2015, in Coppa Italia, contro il Sassuolo: vittoria, qualificazione al turno successivo e dedica a nonno Lalo. È l’anno del ritorno dei sardi in serie A e il sinistro educato di Colombatto dispensa calcio in appena 7 partite. Deve crescere, anche fisicamente, e il Cagliari lo spedisce prima a Pisa e poi a Trapani nell’ultima stagione, quando la Lazio lo individua come possibile erede di Biglia.
Il “piccolo Redondo” ha un contratto con il Cagliari sino al 2020 ed è arrivato al Grifo in prestito annuale con diritto di riscatto per i biancorossi e di contro-riscatto per i sardi, dai quali il Perugia ha prelevato anche il laterale sinistro Pajac (espulso contro la Pro Vercelli domenica scorsa e dunque out allo Zaccheria) e soprattutto Kwang Song Han, il primo nordcoreano a giocare e segnare in uno dei cinque campionati più importanti d’Europa.

È accaduto nello scorso torneo di «A»: debutto con il Cagliari il 2 aprile 2017 contro il Palermo; 1° centro il 7 aprile contro il Torino. Il 19enne bomber del Grifo (6 reti in 7 presenze sinora) ha una storia particolare: è arrivato proprio a Perugia assieme a una decina di suoi connazionali nel 2014 per uno stage all’ISM Academy nell’ambito di un progetto della Federazione nordcoreana volto al miglioramento dei suoi calciatori.
Tra i giocatori sbarcati in Umbria, due suscitano l’interesse di osservatori e procuratori: Choe Song-Hyok e Han. Il primo finisce alla Fiorentina (quest’anno ha fatto il percorso inverso tornando nella città di Pinturicchio), il secondo sta per raggiungerlo in viola ma Corvino rinuncia all’affare: ne approfitta di nuovo il Cagliari che brucia Man City, Liverpool e Ajax e lo porta alla corte di Rastelli, il quale lo spedisce subito in Primavera per il Viareggio.
Pronti, via e Han realizza un gol in mezza rovesciata contro il Parma. Il resto è storia nota: il colpo di testa vincente con il Toro di Hart, la richiesta di un paio di jeans come premio, l’esordio in nazionale maggiore contro Hong Kong in Coppa d’Asia e qualche settimana fa la misteriosa assenza dagli studi della Domenica Sportiva. Gli impegni con la Corea del Nord gli hanno fatto saltare il match contro la Pro Vercelli, dove Giunti ha schierato il Grifo così…
…e dove l’attacco era affidato a Di Carmine e Mustacchio. Contro il Foggia però Han si riprenderà il posto da titolare, a fianco a lui dovrebbe agire ancora Di Carmine perché Alberto Cerri (l’U21 di proprietà della Juve), al rientro dopo l’infortunio, non ha i novanta minuti sulle gambe ed entrerà a partita in corso. A supporto, uno tra Falco, obiettivo di mercato del Foggia, e Bonaiuto. Non saranno certo Pablito Rossi o Renato Curi ma restano pur sempre giocatori del Grifo. Un simbolo, una storia… un blasone.