[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]G[/dropcap]li incubi di Cesena, quello che doveva essere e non è stato. La marea del Manuzzi a santificare la passione del popolo rossonero, lo sguardo perso dopo l’inconcepibile rimonta subita. Un coacervo di sentimenti che riportano il mondo a Foggia. Allo stadio Zaccheria, dove dieci giorni orsono il coreano Han fece il “birichino” e si fece beffa di arbitro e… Coletti.
Con quegli occhi a mandorla che l’hanno reso fenomeno mediatico, gli stessi che caleranno in terra dauna per il turno infrasettimanale. E sì perché anche il ruspante Parma, da sempre emblema della purezza emiliana, sta per “orientalizzarsi”. Dopo l’Inter e il Milan, infatti, e con la benedizione necessaria del presidente del Partito Comunista cinese Xi Jinping, il prossimo 3 novembre, il gruppo Desports di Jangh LiZhang dovrebbe acquisire il 60% delle quote azionarie del club crociato, alla cui vice-presidenza andrebbe un idolo della torcida parmigiana, Hernan Crespo.
Progetti ambiziosi e un futuro radioso, per il presente però il “pericolo” gialloblù non viene dall’Oriente ma dalle palle inattive, obiettivo numero uno del nostro blog targato Foggiasport24.com. Dati alla mano, l’undici di D’Aversa, subentrato nella passata stagione ad Apolloni e artefice della promozione in «B», ha realizzato sinora 10 gol in campionato, 8 di questi sono giunti proprio in seguito a calci piazzati: dal rigore di Calaiò contro la Cremonese, 1° gol in assoluto della cadetteria 2017/18, alla rete di testa di Lucarelli del primo vantaggio dei ducali contro l’Entella sabato scorso, ci sono state infatti altre 6 reti di Barillà (con il Novara), ancora di Lucarelli (con Empoli e Salernitana), di Di Cesare (con Venezia e Salernitana) e di Gagliolo (con il Palermo), tutte originate da movimenti studiati in allenamento.
La prima marcatura stagionale su azione è stata quella di Calaiò del 2-1 con l’Entella, bissata poi dal fendente di Insigne per il definitivo 3-1 sulla Virtus. Dicevamo: 8 reti da palla inattiva di cui 6 arrivate con conclusioni aeree. Uno score a cui ha contribuito in maniera decisiva il bomber della formazione di D’Aversa, un “giovanotto di belle speranze” e dal fisico imponente: Alessandro Lucarelli, che il 22 luglio scorso ha spento 40 candeline, il più anziano giocatore tra «A» e «B davanti a Bizzarri dell’Udinese.

Alessandro approdò al Parma nel 2008, raggiungendo il fratello Cristiano e conquistando la promozione in «A» nel torneo 2008/09. A lui è dedicato un club di tifosi, che l’hanno eletto istituzione della città del Regio quando nell’estate 2015 si decurtò lo stipendio di 50 volte per restare in maglia giallobù malgrado il fallimento e la ripartenza dalla serie D.
Il difensore livornese (con i toscani segnò la sua 1ª rete in «A» a Reggio Calabria il 22/9/2004) è l’unico calciatore nella storia parmigiana ad aver segnato in tutte le categorie e di lui la gente ducale ricorda il discorso prima della finale playoff vinta a giugno contro l’Alessandria: “Abbiamo mangiato m… per arrivare sino a qui, è ora di farli ricredere tutti. Mi dovete fare un favore: oggi mi dovete portare in «B», non so se avrò la possibilità di riprovarci”. Parole cariche di rabbia e orgoglio, lo stesso che lo ha spinto a rinnovare con il Parma per provare a lasciare il calcio e la squadra di cui è capitano con l’ultima impresa della sua carriera: il ritorno in serie A.

Per farlo avrà bisogno anche dell’aiuto di un altro “fratello d’arte”, quel Roberto Insigne che Mazzarri lanciò (per pochi minuti) in serie A insieme all’enfant prodige Lorenzo il 13 gennaio 2013 in occasione di un Napoli-Palermo che vide dopo 75 anni due fratelli in campo contemporaneamente con la maglia partenopea.
Cresciuto nell’ASD Olimpia Sant’Arpino, Roberto ha percorso l’intero cammino delle giovanili con gli azzurri – ai quali appartiene ancora il cartellino – ed è arrivato in prestito (grazie alla regia del suo procuratore Raiola) al Parma assieme al compagno Dezi, altro pezzo pregiato della scuderia di Giuntoli e titolare inamovibile del centrocampo di D’Aversa con Barillà e Scozzarella. Contro l’Entella, lo “scugnizzo” di Frattamaggiore ha iniziato in panchina, in un match in cui il Parma era schierato con:
Entrato al posto di Siligardi, ha cambiato il volto alla partita e con il Foggia dovrebbe partire dal 1° minuto nel tridente completato dall’”arciere” Calaiò (Ceravolo si è infortunato di nuovo proprio contro i liguri) e da Di Gaudio, palermitano che mai ha vestito il rosanero (come Calaiò del resto) ma che ha vergato la storia del Carpi, con 222 presenze e una fantastica cavalcata dalla C2 alla serie A. Quella a cui pensa pure il Foggia. Non quest’anno, forse! Ma presto. Perché la folla oceanica di Cesena merita di riscrivere la storiA con la «A» maiuscola. La «A» di Amore, la «A» di serie «A»…