[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]N[/dropcap]emmeno quarantotto ore dopo il pari con il Palermo, il Foggia si mette in marcia verso Carpi, dove domani sera (martedì 19, ore 20,30) affronterà la compagine di Calabro allo stadio Cabassi. Come di consueto, alla vigilia della gara il tecnico Giovanni Stroppa è intervenuto in sala stampa.
Subito un flash back sul Palermo: “A freddo ritengo ancora più bella la partita contro i rosanero. Con l’Entella era stata una prestazione ottima, con il Palermo eccezionale. La squadra sta molto bene, anche chi era affaticato o aveva manifestato qualche fastidio muscolare sta bene. Hanno tutti recuperato, sono tutti disponibili (a parte l’infortunato Empereur nda)”.
C’è il Carpi nel mirino: “Per il Carpi parlano i numeri, è una squadra pratica, di categoria, che non concede nulla e sa quello che vuole. Sino a sabato aveva vinto tre partite su tre senza subire gol, ora ha 10 punti e rimane la squadra solita pur avendo mandato via pezzi importanti. Ha preso un allenatore che sposa perfettamente l’identità storica del club, è eccezionale per l’idea di calcio che loro hanno. Lo stimo molto. A tutti gli effetti il Carpi è una prima della classe. Dovremo affrontarla con il piglio giusto.”
“La formazione di sabato è una base su cui partire”, ha proseguito il trainer rossonero, “ma non necessariamente negli uomini ma come approccio, mentalità, presenza, personalità e comunque siamo pronti a cambiare elementi. Alla vigilia del match con il Palermo avevo detto che questo era un trittico rispetto al quale bisognava pensare partita per partita: adesso quella con il Carpi è come se fosse l’ultima senza pensare a Brescia”.
Cambi in formazione? “Ci si può aspettare di tutto: non avendo potuto fare amichevoli, gli esperimenti sono stati fatti in partite ufficiali, i nuovi si stanno amalgamando al meglio. Ho il termometro dei ragazzi nelle riunioni, parlando con loro e la sensazione è che ci sia la consapevolezza che le cose stanno andando per il verso giusto. Negli occhi dei ragazzi c’è una fiducia e un’autostima diversa da quella di inizio campionato. Certo c’è il rammarico di aver lasciato per strada qualche punto, una classifica differente avrebbe aiutato ad avere ancora maggiore autostima. Ma se pensiamo al Palermo, l’autostima deve esserci per forza.
Sui centrali (Martinelli e Camporese nda) posso dire che hanno lavorato molto bene, così come Vacca in fase di contenimento con il loro trequartista; lo stesso vale per i terzini. Rubin sta bene, si è ritrovato (e non solo lui), ha fatto la sua miglior partita e le cose migliori sono arrivate da sinistra, anche se pure a destra abbiamo attaccato bene; non dimentichiamo poi che Loiacono non aveva fatto gare ufficiali essendo stato squalificato sia in Coppa Italia che in campionato”.
Stroppa poi è tornato sul salto di categoria: “Quando dicevamo «cercheremo di capire la categoria» pensavamo anche a qualche aspetto che è riconducibile alla gestione della fase difensiva. Quella contro il Palermo nel 2° tempo non mi è piaciuta. Noi non dobbiamo privarci delle nostre caratteristiche peculiari che sono quelle di difenderci davanti.
Credo che debba essere equilibrio, bisogna aiutarsi nelle diverse zone del campo. Il primi difensori devono essere gli attaccanti e il primo attaccante deve essere Guarna. Voglio che noi non snaturiamo le nostre caratteristiche, dobbiamo tornare a fare ciò che sappiamo. Chiaro che la serie B non ti concede errori, occorre leggere bene le situazioni in partita. È una questione di maturità”.
Una battuta l’allenatore dei satanelli l’ha riservata anche alla preparazione: “Ho sentito che si parla di preparazione dura per volare più avanti, ma se adesso non fai punti poi è dura volare. La preparazione è stata normale, c’è una giusta progressione. In alcuni momenti della partita con il Palermo abbiamo dato l’impressione di non averne, ma secondo me tutto parte dalla testa”.
La chiosa è per il metro arbitrale: “È un giudizio di parte, a Pescara ad esempio alcuni falli uguali sono stati valutati in maniera differente, sul gol del Palermo c’era una posizione irregolare. In generale il metro di giudizio deve essere uguale: da parte mia c’è grande stima nei confronti degli arbitri italiani, di serie A ma anche di «B» e Lega Pro. Il mio parere è che è sempre meglio far giocare senza troppe interruzioni, la gestione all’inglese è quella che preferisco”.