[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]L[/dropcap]ui non sta lì nel mezzo, sempre lì a recuperar palloni. Il suo habitat naturale è il versante sinistro dell’attacco. Ci perdonerà però il Liga se approfittiamo della sua poesia in musica per raccontare Floriano. Che di nome fa Roberto, come Roberto De Zerbi. Colui che lo aveva voluto in Capitanata.
Una storia d’amore tramontata in una stagione, quella 2015/16, prima illuminata dalla notte di Bari (dove il ragazzo nato in Germania da emigranti salentini realizzò il 2° gol nel vittorioso derby di Coppa Italia con i galletti) e poi decapitata all’ombra della Torre che pende. Un suicidio che vanificò il guizzo di Roberto nel ritorno della finale playoff allo Zaccheria: rigore gol di Iemmello ma la delusione dipinta sul volto di un’illusione che fugge via…
Una vita da Floriano, finché ce ne hai stai lì… sempre a sinistra dove hai scritto una volta l’epica di una traiettoria impossibile: Foggia-Barletta 0-1, 20 dicembre 2014. Dezerbilandia è reduce da 13 risultati utili di fila e non ha “macchie” sul suolo amico. Fino a quel giorno, al sibilo improvviso di una saetta inattesa. Incauta. Addirittura impensabile. Potenza riflette statuario, Narciso guarda solitario. Il sette violato come lo spazio aereo dei satanelli inebetiti di fronte a una precisione quasi sartoriale. La curva barlettana esulta: è il canto del cigno. L’ultimo acuto vero, forse, di un club poi incagliatosi tra debiti e carte bollate.
Quel pomeriggio Floriano guadagna il rispetto dei satanelli e l’attenzione speciale di RDZ. Con cui l’idillio però è destinato a rompersi presto: la finale persa con il Pisa sancisce il suo arrivederci alla Capitanata. Resta rossonero ma emigra a Carrara, a casa Buffon. Undici reti e 10 assist in 29 presenze: tanta roba. Intanto la revolución stroppista è in atto dalle parti di via Gioberti, a gennaio arrivano segnali di fumo dall’universo Tamma. Ma l’accordo è già sancito: Floriano non si muove dalla Toscana almeno sino a fine stagione.
Dalle Alpi Apuane assiste al riscatto del popolo dauno. Al 23 aprile, all’esodo di Fondi e alla folla oceanica di piazza Cavour. Gioisce con riservatezza meneghina, lui che è cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Internazionale di Milano! Aspetta con ansia il ritorno a Foggia. Dove prolunga subito il contratto con la società dei Sannella sino al 2019. Per molti, solo una mossa tecnica che anticipa l’approdo ad altri lidi, in prestito con o senza… oneri.
Per molti, non per Giovanni Stroppa: “Floriano resta con noi”. Lapidario come in quel… “Vinceremo il campionato” di dicembrina memoria. Perché il mister sa che uno come Roberto può indossare i panni del man of the match anche nella cadetteria. E così quando il gioco si fa duro lo butta dentro. E se lo gode mentre scuote d’adrenalina il cuore del Cabassi e diventa decisivo nel riportare a Foggia una vittoria che in serie B mancava dal 24 maggio 1998, 1-0 a Castel di Sangro. Proprio laddove, quest’estate, Floriano ha ripreso a volare con il rosso e il nero inciso sul petto. Quello che noi di Foggiasport24.com cerchiamo di descrivere con la grafia dell’emozione…