Da che mondo è mondo nel calcio italiano al Nord si trovano le principali realtà, vuoi per una questione di maggior potere economico, vuoi per una maggiore organizzazione, vuoi per la possibilità di ottimizzare gli investimenti e creare quindi società più solide. Tuttavia, negli ultimi anni, complice anche il calo repentino di Milan e Inter, la Juventus ha recitato la parte del cannibale inanellando addirittura sei vittorie di campionato di fila, un record assoluto per il calcio italiano, che ha da sempre la società torinese come traino principale, nonostante gli stessi successi non si ripetano in Europa, dove i trionfi in Champions League sono stati solamente due. La Serie A che verrà, ossia quella della stagione 2017-18, la numero 119 della storia, inizierà il weekend del 20 agosto e si concluderà il weekend del 20 maggio 2018, ossia qualche settimana prima dell’inizio del campionato mondiale che si disputerà in Russia. Per accelerare la preparazione delle squadre di club, e anche della nazionale italiana allenata da Giampiero Ventura, la FIGC ha dunque deciso di far giocare la prima giornata di campionato una settimana prima del solito.
La Juventus si presenta ai blocchi di partenza della stagione 2017-18 come l’assoluta favorita alla vittoria finale. Le quote dei bookmaker sull’esito finale della Serie A sono chiare, la vittoria del titolo de parte della società torinese è pagata solamente 1,7, una cifra bassissima, soprattutto se consideriamo che il Napoli, la seconda tra le favorite, è quotata a 7. Lo strapotere juventino è manifesto, come ben dimostrano non solamente i sei titoli consecutivi ma soprattutto l’assenza di una rivale costante nel corso di questi anni ad impedire agli uomini prima allenati da Antonio Conte e poi da Massimiliano Allegri di primeggiare in Italia. Entrambi gli allenatori hanno messo a segno una tripletta consecutiva, il primo riportando in auge una società depressa’ dopo che la sentenza di Calciopoli l’aveva spinta nel baratro della Serie B, il secondo dando un gioco più fluido e soprattutto migliorandone l’immagine nelle competizioni continentali, con due finali di Champions League nella stagione 2014-15 e 2016-17, anche se entrambe perse.
Dopo essersi assicurata la continuità dell’allenatore livornese, la società presieduta da Andrea Agnelli ha ribadito l’idea di voler continuare a fare da punto di riferimento per il calcio italiano e l’obiettivo conclamato della Juventus è dunque quello di vincere nuovamente il campionato. Per farlo, occorre ovviamente migliorare la rosa a disposizione. Allegri ha sì perso Dani Alves, andato via per fine contratto dopo una serie di parole non proprio carine verso la dirigenza, ma sta correndo ai ripari per allestire una squadra ancora più forte dell’anno scorso. Ammesso che nessun altro calciatore importante lasci la squadra, fatta eccezione per Cuadrado che ha concluso il prestito e tornerà al Chelsea, la società torinese ha chiuso per l’acquisto di Douglas Costa, sgusciante ala brasiliana del Bayern Monaco, che ha per adesso vinto la concorrenza di Federico Bernardeschi della Fiorentina. Rinforzatasi anche con elementi come il giovane uruguayano Betancur proveniente dal Boca Juniors e la giovanissima promessa dell’under 21 italiana Orsolini, la Juventus ha fatto capire che non intende cedere né dare vantaggi alle avversarie in campionato, anche se non ha ripetuto le manovre dell’anno scorso, quando acquistò di forza, attraverso le rispettive clausole rescissorie, Miralem Pjanic e Gonzalo Higuain, i migliori elementi di Roma e Napoli, ossia le avversarie dirette. Con Gianluigi Buffon, capitano, simbolo e portiere, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Claudio Marchisio come elementi di coesione in campo e fuori, il gruppo juventino è forte e solido per potersi ripetere in campionato.
Ed è proprio il Napoli a recitare la parte del principale antagonista dei bianconeri. I partenopei, che sono tra l’altro la prima squadra ad essere andata in ritiro per preparare al meglio il preliminare di Champions League di metà agosto, sono già da giorni nel ritiro di Dimaro Folgarida in Trentino, dove goderanno dell’aria fresca e della natura intorno per prepararsi adeguatamente a livello fisico. Maurizio Sarri, allenatore degli azzurri, è un maniaco della preparazione ed è consapevole che bisogna quanto prima mettere nelle gambe le energie e la resistenza sufficienti per iniziare col piede giusto la stagione, sia in Europa sia in Italia. La squadra che più ha sorpreso l’anno scorso per la qualità del suo gioco, sempre offensivo e spettacolare, e che ha messo a segno una serie di prestazioni eccellenti nel girone di ritorno, è consapevole che può provare a fare finalmente lo scherzetto alla Juve. Abilissimo ad attaccare, il Napoli deve migliorare il filtro a centrocampo e anche l’attenzione difensiva, dato che l’anno scorso i maggiori punti sono stati persi per le troppe occasioni da gol concesse, soprattutto su palla inattiva e in casa, al San Paolo. Per farlo Sarri dovrà prima di tutto risolvere la grana Pepe Reina: il portiere spagnolo, che ha avuto una serie di discrepanze con il presidente Aurelio De Laurentiis, va in scadenza di contratto tra un anno e vorrebbe prolungare di tre, mentre la società gli offre solamente una stagione in più tra i pali e sta cercando comunque un portiere che possa fargli da secondo, visti i suoi 35 anni. Dopo un primo periodo di gelo, pare che ora le parti in questione stiano trovano l’intesa affinché almeno per i prossimi due anni lo spagnolo ex Liverpool, arrivato a Napoli con Rafa Benitez, possa confermarsi sia come portiere sia come leader del gruppo azzurro, del quale è uno dei principali uomini spogliatoio.
Ma oltre a mantenere Reina, il Napoli è riuscito soprattutto a rinnovare i contratti di Lorenzo Insigne e Dries Mertens, i suoi due funamboli che la stagione scorsa hanno impressionato l’Italia e l’Europa, tra gol, dribbling e giocate impressionanti. Con i loro rinnovi e la permanenza di un difensore solido come Kalidou Koulibaly, Sarri ha dunque la sicurezza di contare su elementi di spessore, che si uniscono ai vari Marek Hamsik, capitano della squadra, José Callejón e il regista Jorginho. Dopo aver anche acquistato il folletto francese Adam Ounas dal Bordeaux, che si alternerà con i titolari in attacco, il Napoli ha ingaggiato anche il terzino sinistro Mario Rui dalla Roma come alternativa a Faouzi Ghoulam. E chissà che De Laurentiis non abbia riservato qualche sorpresa per l’ultima parte del calciomercato, che si chiude a fine agosto.
Dietro gli azzurri si posiziona la Roma, la cui vittoria finale è pagata 10 volte la posta, che nella stagione scorsa è finita seconda al fotofinish beffando proprio gli azzurri dopo un’agonica vittoria per 3-2 contro il Genoa. La società capitolina, che dopo aver perso l’allenatore Luciano Spalletti, andato all’Inter, ha puntato forte su un giovane tecnico come Eusebio Di Francesco, che ha fatto molto bene ultimamente sulla panchina del Sassuolo. L’ex calciatore della Roma, campione d’Italia con Francesco Totti nel 2000, dovrà far proprio a meno dell’ormai ex numero 10 giallorosso e non solo. Con l’arrivo di Monchi come nuovo ds, in molti si aspettavano dei colpi di mercato scoppiettanti. Eppure fino a questo momento il dirigente spagnolo si è fatto notare più per le cessioni che per gli acquisti. La prima cessione dolorosa è stata quella di Mohammed Salah al Liverpool, seguita poi da quelle di Leandro Paredes allo Zenit San Pietroburgo e di Antonio Rudiger al Chelsea di Conte. In tal modo è vero che la Roma ha incassato qualcosa come 100 milioni di euro, ma si è mossa ancora poco in quanto agli acquisti, che per ora rispondono solamente ai nomi di Maxime Gonalons, centrocampista del Lione, e di Héctor Moreno, difensore proveniente dal PSV Eindhoven. Ciò nonostante Di Francesco è fiducioso, anche perché è riuscito a portare con sé dal Sassuolo un ottimo prospetto come il centrocampista Lorenzo Pellegrini, che ha disputato un ottimo europeo under 21 con la nazionale italiana di Luigi Di Biagio, altro ex romanista.
Dal ritiro di Pinzolo trapela in parte ottimismo perché in molti si affidano ciecamente a Monchi, un personaggio capace di ottenere delle plusvalenze mostruose negli ultimi anni e abilissimo a scovare dei talenti giovanissimi da far esplodere. Per il momento, tuttavia, la Roma sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’anno scorso, dato che il rendimento di Di Francesco in panchina è sicuramente un’incognita, così come l’integrazione dei nuovi arrivati. E non c’è dubbio che anche la partenza di Salah, la principale arma per scardinare le difese avversarie, abbia abbassato l’umore del popolo giallorosso, che vorrà sicuramente assistere a un cambio di tendenza quest’estate e salutare l’arrivo di qualche calciatore di spessore che possa far fare il salto di qualità alla squadra.
Poi ci sono le milanesi. Entrambe ormai a capitale cinese, sia l’Inter sia il Milan stanno vivendo una evidente fase di transizione che per adesso non ha portato alcun profitto, né sportivo né economico. La nuova proprietà interista, che fa capo alla multinazionale Suning, che ha pubblicamente dichiarato di voler risollevare le sorti di una società che sette anni fa vinceva il Triplete e nell’ultima stagione non è riuscita neanche a qualificarsi all’Europa League. Per tale motivo la nuova dirigenza, che ha piena fiducia nel vicepresidente onorario Javier Zanetti e nel lavoro del nuovo ds Walter Sabatini, ha dato carta bianca a quest’ultimo per fare mercato, anche se i colpi importanti devono ancora arrivare. Sabatini, arrivato dalla Roma come il nuovo tecnico Spalletti, ha per adesso portato nel ritiro estivo di Brunico, ormai un classico per l’Inter, due elementi molto validi come Skriniar e Borja Valero, provenienti rispettivamente dalla Sampdoria e dalla Fiorentina. Mentre si attendono ancora delle certezze su i vari Perisic e Brozovic, e dopo la cessione di Ever Banega al Siviglia, il sogno di Spalletti è Lucas Moura del PSG, che per alcuni addetti ai lavori poteva anche finire alla Roma. Tuttavia il nome che più risuona nell’ambiente nerazzurro, per ovvia volontà del nuovo tecnico, è quello di Radja Nainggolan, centrocampista tuttofare che alla Roma con Spalletti ha vissuto la sua miglior epoca e farebbe svoltare la squadra nerazzurra in quanto a rendimento e costanza. Ma tutto lascia presagire che, dopo le tante cessioni, la Roma non cederà un altro dei suoi pilastri.
In casa Milan, invece, ci sono stati più movimenti. Dopo la conferma del tecnico Vincenzo Montella sono arrivati vari calciatori che fanno al caso del suo calcio volto al possesso del pallone e di un gioco più offensivo. L’allenatore, consapevole che il club poteva di nuovo investire, ha innanzitutto accolto con molto piacere il recente rinnovo di Gianluigi Donnarumma, che si è legato al club rossonero per i prossimi cinque anni per sei milioni netti a stagione. Oltre alla riconferma di un portiere con un lunghissimo e promettente futuro avanti a sé, Montella ha ottenuto come rinforzo in difesa Mateo Musacchio, solido centrale argentino, mentre come terzini sono arrivati Andrea Conti e Ricardo Rodriguez. In mezzo al campo sono arrivati invece un centrocampista forte fisicamente come Kessié dall’Atalanta e un fromboliere come Calhanoglu dal Bayer Leverkusen. La nuova dirigenza del Milan, con Fassone come uomo principale, ha voluto lanciare un segno importante nel precampionato: il Milan c’è e, anche se la sua eventuale vittoria dello Scudetto si pagherebbe 13 volte la posta, punterà a sorprendere e a tornare nei piani alti della classifica, dove ha dimorato storicamente. Per ritornare ai grandi fasti del passato e fare una bella stagione anche in Europa League, la società rossonera ha deciso anche di rinforzare l’attacco con gli acquisti di due centravanti come Fabio Borini, ex Roma, e André Silva, che per adesso è una scommessa da 38 milioni ma è stato benedetto da un certo Cristiano Ronaldo. Insomma, il Milan sembra sì un cantiere ma con le potenzialità per costruire qualcosa di importante, almeno nel lungo periodo, viste le capacità economiche.
La stagione 2017-18 della Serie A inizia quindi con le solite note tra le favorite per il titolo, ma resta ancora oltre un mese e mezzo per valutare concretamente ogni rosa. Il calciomercato non dorme mai, soprattutto in estate. E fino a fine agosto potrà continuare a stupire.
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