Il giro della B in ottanta giorni: Foggia Calcio
Dopo la splendida promozione in B, il Foggia con una società solida alle spalle sogna di nuovo i grandi palcoscenici dopo anni di C. Il collega Gianpaolo Limardi di Foggiasport24.com ci racconta l’entusiasmo che si respira nella città pugliese:
Il popolo rossonero, grazie alla bellissima cavalcata dello scorso anno, ha ritrovato la travolgente passione di un tempo. Si parla di grossi numeri sugli abbonamenti e di diritti di prelazione già adottati sui rinnovi.
Dopo 19 anni e un’infinita serie di vicissitudini, il Foggia ha ritrovato la serie B grazie a una società seria e ambiziosa. Franco e Fedele Sannella (che sino a maggio scorso erano affiancati dai fratelli Curci) rappresentano un brand di successo (la Tamma, nota marca di pasta foggiana) ed hanno trasferito nel calcio la loro mentalità imprenditoriale. Nel percorso ideale iniziato tre stagioni orsono, la serie B è solo una tappa: l’ambizione è infatti quella di arrivare alla massima categoria. Con un progetto mirato, però, con i piedi per terra e la voglia di continuare a crescere gradualmente. Il popolo rossonero, com’è giustamente definito nella domanda per il suo senso di appartenenza che travalica la fede calcistica per trasformarsi in empatia con la squadra di calcio, è “eccitato” dall’idea di poter seguire le orme fortunate di Spal e Benevento, ma la serie B è un campionato equilibrato, lungo e stressante e occorrerà un periodo di riadattamento a una realtà non frequentata per troppo tempo. La società ha puntato forte sulla campagna abbonamenti esprimendo per bocca del patron Fedele Sannella la speranza di arrivare a 10mila tessere. Una meta importante, complicata forse da raggiungere, che comunque illustra le attese del sodalizio pugliese. Il periodo della prelazione è terminato con 2.042 abbonamenti rinnovati, parte ora la fase di vendita libera che farà certamente impennare la cifra: perché a Foggia c’è fame di grande calcio e ci sono intere generazioni di giovani che la serie B (e ancor di più la «A») l’hanno vissuta solo attraverso i filmati di repertorio.
Abbiamo letto di nomi importanti accostati al Foggia, come ad esempio Galano. Segno questo che il mercato dei satanelli deve ancora riservare colpi importanti?
A mio parere, il grande colpo, il più importante di tutti, è stata la conferma del tecnico Giovanni Stroppa, l’artefice principale della cavalcata della passata stagione. Arrivato ad agosto 2016 in sostituzione dell’amatissimo (dalla piazza) De Zerbi, Stroppa è entrato in punta di piede in uno spogliatoio molto legato al suo ex tecnico, ha portato equilibrio (un aspetto decisivo questo in una città che vive di pulsioni positive e negative spesso fuori controllo) e concretezza, valorizzando i principi fantastici del calcio di De Zerbi ma portando una mentalità vincente coltivata fin dai tempi in cui giocava nel Milan di Sacchi. La sua presenza è la garanzia numero uno per il tifoso foggiano. Le linee guida del mercato rossonero sono quelle di non stravolgere un impianto che ha funzionato alla perfezione, aggiungendo pezzi adatti al gioco voluto dal mister. Sinora si è puntato molto sugli esterni (sono arrivati Calderini, Milinkovic e Celli, che sarà l’alternativa a Gerbo e Rubin, i due titolari di fascia in difesa), ma il mercato è in piena evoluzione e un colpo magari d’effetto (Galano è un nome che piace alla dirigenza anche per il suo essere foggiano) arriverà. C’è da completare la retroguardia (con un centrale dominante) e serve un’alternativa a Mazzeo, il miglior giocatore della Lega Pro 2016/17, considerando le 42 partite che attendono i rossoneri.
Rimpianti per qualche cessione o più voglia di arrivare in ritiro con una rosa già pronta?
Al momento, non ci sono state cessioni importanti, se si eccettua il probabile (e pare imminente) passaggio di Di Piazza al Lecce; l’intenzione del DS Di Bari e del DG Colucci è quella di non privarsi dei pezzi da novanta che hanno contribuito in maniera sostanziosa alla promozione in serie B, ma credo che in presenza di offerte importanti il club abbia il dovere di vagliarle ed accettarle se portano introiti economici da reinvestire nel rafforzamento della squadra. In più c’è la questione degli «Over» da tener presente, per cui è scontato che chi non rientrerà nei piani tecnici sarà collocato altrove. Il giorno 15 comincerà il ritiro a Castel di Sangro: Stroppa ha già tante certezze (una fondamentale, il rinnovo del prestito di Agazzi, determinante per gli equilibri della squadra; un’altra, l’acquisizione definitiva di Deli) e potrà lavorare sin da subito con la maggior parte del gruppo a disposizione. Chi arriverà avrà così più facilità a integrarsi.
Quali secondo te le squadre attrezzate per il salto di categoria? Questo Foggia può sognare?
Fermo restando che siamo ancora in una fase di “working in progress”, mi stuzzica il Frosinone di Moreno Longo (Ciano è un top player per la categoria), ci sono poi piazze storiche come Palermo e Bari che dovranno attrezzarsi per puntare alla massima categoria, c’è sempre Zeman con il suo Pescara. L’impressione è quella che ci attende in campionato molto incerto, nel quale anche chi è salito dalla Lega Pro ha potenzialità, fascino e ambizioni (Venezia e Parma non vorranno fare le comparse). Il Foggia si adatterà alla B, ma se a gennaio la formazione di Stroppa sarà in ballo per qualcosa di più della tranquilla salvezza (posta dalla società come obiettivo stagionale), è certo che il sodalizio rossonero non si farà trovare impreparato e investirà ancora sul mercato.
La Salernitana, a tuo avviso, costruirà una squadra in grado di lottare per obiettivi più prestigiosi della salvezza?
Salerno è una piazza importante, pur non conoscendola direttamente so che anche i tifosi granata vivono la loro squadra con passione, attenzione e ambizione. Da giornalista che vive a Foggia e si occupa dei rossoneri ma che è romano, ho seguito con simpatia la parabola professionale di Alberto Bollini, che dopo i trionfi con la Primavera della Lazio (e le esperienze da vice di Reja) si sta ritagliando un posto al sole tra i grandi. Io credo che la Salernitana sia tra quelle formazioni (un po’ come il Foggia, in fondo) che non avranno la pressione di dover vincere il campionato e proprio per questo potranno far bene. A patto – ovviamente – che elementi come Coda e Donnarumma (un vecchio amore mai sbocciato proprio con il Foggia) vengano sostituiti adeguatamente. Bollini è un allenatore che ha lavorato benissimo con i giovani e credo che la scelta degli «Under» sarà la chiave per valutare – a fine mercato – le possibilità reali della Salernitana.
Giovanni Sorgente – www.granata24.it
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