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30 Settembre 2023
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Il Foggia calcio chiude la sua stagione a Venezia, dove governa Re Giorgio e sono tutti… Pazos per Geijo

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]D[/dropcap]al 31 luglio 2016 al 27 maggio 2017 sono trascorsi quasi dieci mesi. Un’eternità. Tanto è durata la stagione ufficiale del Foggia, culminata nel ritorno in serie B dopo 19 anni. In quell’afosa domenica d’estate, contro il Pontedera in Coppa Italia, c’erano De Zerbi in panchina e Alessio Viola in campo. Domani, sarà un’altra squadra: Stroppa al timone e Mazzeo in attacco.

L’ultima del 2016/17 ha però un fascino speciale, come la città che ne sarà il teatro: Venezia. Una passerella con un trofeo in palio. I rossoneri possono giocare per il pareggio. Qualcuno ci crede? Nessuno. Potere della mentalità che Giovanni Stroppa ha inculcato nei suoi. Si va in campo sempre per vincere. Per i lagunari è un obbligo se vogliono “triplettare”. Ci sarà Pippo Inzaghi, a proposito di “killer instinct”. Un “cannibale” seriale, anche lui scuola Milan come Giovannino.

Ma dietro a Pippo, c’è soprattutto Giorgio, anzi Re Giorgio come lo chiamano i tifosi arancioneroverdi (i colori sociali del Venezia in origine erano il nero e il verde, a cui si è aggiunto l’arancio dopo la fusione con il Mestre del 1987). Lui è l’artefice del capolavoro Venezia, lui è Giorgio Perinetti, il primo obiettivo di “Attenti a quei due”. Una gioventù liceale da compagno di banco di Christian De Sica; una maturità dirigenziale alla scuola di Luciano Moggi con cui lavorò a Napoli e Torino.

perinetti
Per Perinetti doppia promozione dai dilettanti alla «B»: non accadeva dal 1956/58 (Mantova)

Perinetti è davvero un re Mida: Joe Tacopina, l’avvocato newyorkese presidente dei lagunari da ottobre 2015, gli ha affidato la ricostruzione del Leone di San Marco dopo il 3° fallimento in pochi anni. E Re Giorgio non si è smentito collezionando due promozioni consecutive: la 1ª dalla serie D alla Lega Pro (con il record assoluto di reti segnate tra tutti i campionati dalla «A» alla «D»); la 2ª quest’anno dalla Lega Pro alla «B», serie che il Venezia non frequentava dal 2004/05, stagione in cui cambiò tre allenatori e finì 21° retrocedendo e poco dopo scomparendo.

Per Perinetti si tratta della 7ª promozione in carriera: tre con il Palermo, una con Bari e Siena (entrambe griffate Antonio Conte che Re Giorgio aveva conosciuto nella città del Palio quando era 2° di De Canio) e le due in Laguna. L’ultima ha il volto famelico di Pippo Inzaghi (fortemente voluto proprio da Perinetti per dare l’assalto alla cadetteria) e quello riservato di Alexandre Geijo Pazos, il bomber buono: “Mai visto un tipo così sereno, proprio un brava persona”, ha detto di lui il compagno Domizzi, una delle colonne difensive della compagine veneta assieme a Modolo, il “Sergio Ramos del Piave”.

geijo
Nel 2009, quando indossava la maglia del Levante, Geijo subì la rottura del perone

Nato in Svizzera da genitori spagnoli, Geijo ha cominciato a giocare in una piccola squadra di Ginevra il cui presidente era il papà. Il passaggio al Neuchatel Xamax ha celebrato l’inizio di una carriera che si è sviluppata in Spagna tra Malaga, Xerez, Levante e Santander (e successivamente Mallorca) e poi nell’universo Pozzo (Udinese, Granada, Watford) dove approdò voluto da De Biasi che lo aveva allenato al Levante.

Con i friulani di Stramaccioni segnò il suo unico gol in serie A (contro la Samp) nel torneo 2014/15, prima di essere ceduto in «B» al Brescia, dove ha giocato insieme al suo attuale compagno Marsura e dove Perinetti lo ha “pizzicato” soffiandolo alla concorrenza di tre club iberici. Il 35enne Alexandre ha realizzato 10 gol in campionato e uno in Supercoppa, il 1° di Cremona, confronto deciso poi dalla punizione di Bentivoglio (altro big portato in Laguna da Re Giorgio), nel quale Inzaghi aveva schierato i suoi così:

Facchin
Garofalo
Domizzi
Modolo
Zampano
Soligo
Bentivoglio
Falzerano
Moreo
Geijo
Fabiano

Non ha segnato allo Zini, ma ha timbrato il gol promozione nel pari interno 1-1 contro il Fano dello scorso 15 aprile, Stefano Moreo, milanese classe ’93, centimetri (è alto 1.91) e velocità al servizio della causa arancioneroverde. Approdato a 10 anni nelle giovanili del Milan, rimase in rossonero sino agli Allievi: era l’epoca in cui furoreggiavano i suoi due idoli Kaká e Ibra, anche se per lui il paragone più prossimo è quello con l’Airone Caracciolo.

È arrivato al Venezia in prestito (con diritto di riscatto e controriscatto) dall’Entella, società con cui aveva vinto il torneo di Lega Pro alla 1ª da professionista. Autore di 10 reti, forma con il compare Geijo una coppia da tenere d’occhio. Forse il pericolo maggiore di un Venezia che cercherà di fermare la marcia trionfale del Foggia, il quale – da parte sua – sogna l’ultimo acuto di una stagione straordinaria. Cominciata in una calda serata di fine luglio…

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