Ore 12.30
Pomeriggio caldissimo, ansia ed entusiasmo tra i presenti assiepati al prefiltraggio della curva sud. Si intonano cori, c’è chi pregusta già la festa pensando alla partita del Lecce indossando maglie e felpe rossonere.
Ore 14.30
Coreografia, fumogeni, animi roventi che sventolavano le sciarpe che coloravano lo stadio, i cori che omaggiavano mister Stroppa. Un’atmosfera provata di raro in questi ultimi 19 anni.
Ore 15.00
L’intero Zaccheria è concentrato sulla gara ma ecco il boato da Matera: Negro portava in vantaggio la squadra di Auteri. Tra azioni e qualche sussulto il primo tempo volgeva al termine ma cresce la consapevolezza che ad i rososneri serve un gol per avvicinarsi al sogno.
Ore 15.30
Arriva il tanto atteso gol del Foggia: Sarno serve Agnelli che mette al centro, la palla giunge sui piedi di Mazzeo. L’attaccante crossa in area e, con un salto prodigioso, Loiacono spedisce in rete.
Tornano alla mente gli episodi che hanno segnato la storia rossonera. Il gol di Caraccio della salvezza contro il Pescina Valle del Giovenco, il gol di Eusepi del pareggio con il Pisa, Mastronunzio a Cava de’ Tirreni ed il gol di Rivaldo, il fallimento e la rinascita dalla D. Il nome di Loiacono risuonava nello stadio, come risuonò l’urlo di Guido Villani nel momento del ripescaggio in C2 e l’urlo di Peppino Baldassare durante la radiocronaca di Trapani.
Ore 15.45
Per nove minuti il sogno era diventato realtà ma il Lecce perviene al pareggio ed i tifosi dovranno rimandare la festa.
Accarezzare la B per pochi minuti è stato fantastico ma bisogna attendere solo pochi giorni, manca solo un punto per tornare nel calcio che conta. Finalmente l’attesa da coloro che amano questi colori.
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