[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]L[/dropcap]a griglia di partenza è stabilita. Ma lui non è nelle prime posizioni. Le previsioni d’inizio stagione si susseguono come sentenze di un giudice monocratico. Ma lui non è contemplato nel panorama dei “prescelti”. O meglio di quelli che – nel calcio d’altri tempi – indossavano la maglia dall’1 all’11. I titolari.
Perché lui, Giuseppe Loiacono, non ha l’appeal del colpo di mercato. Non ha la barba dei rivoluzionari. E nemmeno un costume social che lancia la sua griffe nel mondo virtuale dei followers a comando. Loiacono crede nell’unico verbo che conosce, quello del lavoro: “La mia forza è quella di impegnarmi sempre al massimo per ritagliarmi un posto in squadra”, ha raccontato con educazione ma fierezza il sabato di Pasqua, subito dopo aver schiantato la Reggina con una zuccata magistrale, infiammando lo Zaccheria già arso dal caldo “torrido” di Capitanata.
L’ultimo atto di un percorso che per il vice-capitano rossonero è cominciato nel “deserto morale” di Termoli, quando la notte bifernina calava sui satanelli “bruciati” dall’inferno della serie D: era il 19 agosto 2012 e il Foggia fu sconfitto 1-2 dalla formazione di Giacomarro, uscendo dalla Coppa Italia di categoria. Quel giorno Peppe era in campo e non ha dimenticato. Lo capisci dal suo sorriso “smorfiato” quando si affronta l’argomento: “Da Termoli a Fondi sarà un ricordo che porterò sempre, perché è stato un percorso duro ma molto significativo, mi ha aiutato a crescere, sarà un traguardo bellissimo”.
Già, Fondi, il prossimo obiettivo. Manca appena un punto, ma tanto basta per frenare il «6» di Stroppa: “Sono un po’ scaramantico, sino a che la matematica non ci dà la certezza, restiamo con i piedi per terra.” Quei piedi che continua a mulinare, educandoli al controllo di palla e allenandoli alla voglia di migliorarsi. La stessa che l’ha portato a realizzare il gol con il Cosenza il 17 dicembre scorso. Non tutti lo rammentano, ma è stato determinante: dopo la vittoria di Melfi, infatti, nel successivo confronto dello Zaccheria i calabresi andarono in vantaggio con Statella e i mugugni ripresero possesso delle gradinate. A quel punto, serviva un duro per dare un “cazzotto” ai fantasmi. Ed ecco Loiacono infilare Perina e pareggiare a poco dalla fine del 1° tempo.
Il resto è epica dei risultati, un record dietro l’altro. Con Peppe sempre in campo. Sino alla Reggina, al tripudio della gente di Foggia. Quella a cui il barese (un provino al QPR nel curriculum) ha sempre voluto bene. Sin dal momento in cui ha esordito con la casacca rossonera. Era il 19 agosto 2012, l’inizio di una favola che a Fondi scriverà il suo naturale e attesissimo lieto fine…