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19 Settembre 2024
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Foggia Calcio a Fondi per la storia. Ad attenderlo il duo Calderini-Baiocco, “uno crea, l’altro…conserva”

[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]D[/dropcap]a “riBaltiamola” ad “afFONDIamola” è passato quasi un anno. Parecchia acqua sotto i ponti, quello di Ferragosto fu trascorso con le dezerbine in lutto, perché la sua “Smart” non scorrazzava più lungo viale Ofanto. Da quel pomeriggio infausto con il Pisa è trascorsa una vita, quella che passa dalla morte alla resurrezione. Calcistica ovviamente, altrimenti don Luigi ci scomunica! E ora siamo lì, a un punto. Solo uno. Che pesa come un macigno. Da conquistare contro chi quel macigno lo aveva legato al collo di una squadra ferita e fischiata.

Era la sera del 6 dicembre quando il Fondi la ribaltò davvero: recuperò due reti al Foggia allo Zaccheria e gettò un popolo intero nello sconforto di una nuova disillusione. Che destino però: fu quello l’ultimo tremore (se si eccettua l’incomprensibile “vacanza” di Taranto) dei satanelli, mentre segnò l’apogeo del cammino dei laziali: dal 3-2 di Foggia è iniziato per loro, infatti, un altro campionato, sempre battagliero ma meno nobile. Per la cronaca aritmetica, l’Unicusano Fondi aveva incamerato 25 punti nelle prime 17 giornate con una media di 1.47 a incontro; nelle successive 18 ne ha racimolati 21 con una media scesa a 1.16, malgrado un mercato di gennaio che ha portato gente del calibro di Marino, Gambino e Giannone.

La somma fa 46 punti sul campo (45 ufficiali visto il punto di penalizzazione) in 35 turni, con una media di 1.31 a partita, appena sufficiente per galleggiare nelle zone playoff più viscide. Questo nonostante la ritrovata vittoria di Andria (dopo 8 esibizioni senza i tre punti, non faceva bottino pieno dall’1-0 al Monopoli del 18 febbraio) di domenica scorsa, confronto nel quale Pochesci ha schierato i suoi con:

Baiocco
Bertolo
Marino
Tommaselli
Galasso
Varone
De Martino
D'Angelo
Calderini
Gambino
Giannone

Un successo 1-0, simile a uno vecchio spot pubblicitario che si può parafrasare così: “Come Calderini crea, Baiocco… conserva”. Partiamo dal primo, Elio Calderini, colui che… crea, perché il gol risolutivo al “degli Ulivi” è stato il suo. Elio è uno che al Foggia ha già fatto male, non solo a dicembre scorso ma anche il 6 settembre 2014 quando con il Cosenza realizzò una doppietta ai rossoneri di De Zerbi, in vantaggio 2-0 (corsi e ricorsi!) ma agganciati dalle prodezze del classe ’88 cresciuto nel vivaio del Perugia e svincolatosi dal Grifo a causa del fallimento targato Gaucci.

calderini
In maglia Cosenza Calderini ha realizzato 16 gol in 61 presenze

Un evento negativo che lo spinse però verso la Primavera dell’Arezzo dove il tecnico Rubinacci lo paragonò addirittura a Zidane. Zinedine, juventino come Antonio Conte che proprio in quell’Arezzo cominciava a muovere i primi passi della sua carriera da allenatore e che portò nel ritiro estivo di Norcia anche l’estroso esterno di Città di Castello. In questa stagione, Calderini ha sinora realizzato 8 reti in 32 presenze, 4 “caps” in più di Paolo Baiocco, colui che… conserva. Il risultato, ovviamente, non la passata di pomodoro. Così almeno è accaduto contro la Fidelis, match nel quale il 27enne estremo difensore – aiutato da un pizzico di fortuna – ha difeso l’1-0 con interventi notevoli.

Nato a Roma il 29 giugno, nel giorno dei Santi Pietro e Paolo, patroni della Capitale, Baiocco deve molto al DS del Siracusa Laneri che lo scovò nella Cisco (l’ex Lodigiani) dove era il 3° portiere e lo portò in Sicilia. Là partì come riserva di Fornoni ma si conquistò il posto da titolare il 26 settembre 2010 nel 2-0 alla Nocerina di Auteri, che poi avrebbe “divorato” il campionato. Dunque, “Attenti a quei due”, a Calderini & Baiocco.

portiere fondi
Baiocco, qui in contrasto con Sarno in un momento della partita di andata allo Zaccheria

Che non sono però gli unici da temere: occhio infatti anche a Luca Giannone, bambino prodigio a Pomigliano d’Arco, uno scugnizzo che stregò gli osservatori del Napoli, i quali lo portarono alla casa madre dove giocò nella Primavera con Lorenzo Insigne, perdendo nei playoff scudetto contro il Genoa di El Shaarawy. Di lui si apprezza il sinistro educato, con il quale disegna parabole micidiali su punizione, come quella che l’8 marzo 2014 gli valse il 1° gol in serie B con il Crotone, nella stagione in cui tra i pitagorici furoreggiava un certo Bernardeschi. Giannone è arrivato a gennaio dalla Casertana, con cui l’anno scorso segnò il gol dell’inutile 1-2 al Foggia. Che però era un altro Foggia.

Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. E nel prossimo, quello del 25 aprile, il destino ineluttabile si dovrebbe compiere. E allora, afFONDIamo il colpo e prendiamoci il punto che ci spetta. Anzi prendiamoci un’altra vittoria, la 25ª. Perché come ha detto Rubin in conferenza stampa mercoledì “(…) è più bello festeggiare con una vittoria.” Come dargli torto?

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