[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]B[/dropcap]en ritrovati cari amici tifosi del Foggia Calcio.
Vi scrivo qualche giorno dopo l’importantissima vittoria contro il Catania. Tre punti che hanno permesso ai rossoneri di mantenere le distanze con i rivali del Lecce, conquistati su un campo difficile soprattutto per lo stato del terreno, apparso disconnesso e malandato. Il risultato finale è ottimo, nonostante il gioco espresso non sia stato lo stesso delle ultime giornate. Ma qualcuno ha qualcosa da obiettare?
La partita del Massimino è stata importante anche e soprattutto dal punto di vista mentale. Mettiamoci nei panni del Lecce. Nel Salento hanno sperato, lecitamente, che il Foggia uscisse dalla difficile trasferta di Catania con al massimo un punto. E ci sarebbero stati tutti i presupposti su un campo difficile. Invece la squadra rossonera ha superato anche questo ostacolo e questa vittoria può essere un’ulteriore, piccola, mazzata al morale degli avversari. E adesso si invertono le parti. Tocca al Foggia sperare che gli avversari perdano terreno nella trasferta a Cosenza. E onestamente ogni piccolo aumento di distacco tra le due squadre potrebbe essere decisivo.
Il segreto, banale magari, è quello di affrontare qualsiasi partita come uno scontro diretto ed evitare di caricarsi di eccessive pressioni. Lo stress pre-partita deve iniziare dal venerdì, non prima, altrimenti si arriva scarichi. Anche perché il Foggia ha dimostrato che se è al top della condizione psicofisica può essere la più forte. Soprattutto a centrocampo e in attacco, dove il mercato di gennaio ha regalato puntelli indovinati, che hanno determinato il salto di qualità. Ed è stato bravo Stroppa a cambiare il centrocampo per renderlo più rapido e tecnico con Deli e Agazzi bravi ad inserirsi anche nelle azioni offensive. In attacco Di Piazza può sbagliare anche qualche gol, ma riesce a far respirare la difesa e se gli avversari gli concedono profondità è difficile mantenerlo.
Il merito di tutto questo, oltre alla società, va ascritto al tecnico Giovanni Stroppa. Accolto con molto scetticismo e contestato anche quando vinceva a inizio campionato, è stato bravo a lavorare in silenzio e a portare la squadra a fare il suo gioco. E adesso è in corsa per un grande obiettivo. Per tutto l’anno si è mantenuto nelle posizioni alte per poi, al momento opportuno, fare il salto di qualità e prendersi la vetta. Questo può essere l’anno buono, anche perché in questo momento solo il Foggia può farsi del male da solo.
Questa stagione mi ricorda la stagione 1975-1976, conclusa con la promozione in Serie A, e la stagione 1979-1980, conclusa con la promozione in Serie B. In entrambi i casi partimmo a fari spenti, qualche punto dietro le rivali. Qualche problema, il cambio del tecnico (Maldini-Balestri nel 1975-76; Sereni-Puricelli nel 1979-80) per poi balzare in avanti nella seconda parte di stagione.
Allora sotto con la prossima partita. Allo Zaccheria domenica scenderà la Paganese, una piccola ‘bestia nera’ per il Foggia. Nelle ultime tre partite contro i rossoneri ha conquistato due pareggi e una vittoria. Non sarà facile, ogni partita da adesso in poi è uno scontro diretto, ma le ‘bestie nere’ prima o poi vengono battute. Poi, come dico sempre, noi siamo il Foggia. Quindi…
Il vostro capitano
Gianni Pirazzini