[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]C[/dropcap]he campionato. Un grande campionato, partito con quattro big, Foggia, Lecce, Juve Stabia e Matera, ed oggi diventato un avvincente testa a testa tra le due pugliesi. A sette giornate dal termine della stagione il Foggia Calcio ha la vetta della classifica con quattro punti di vantaggio sui giallorossi (e lo scontro diretto a favore). Solo una delle due potrà gioire, a causa di un maledetto regolamento che prevede una sola promozione per ogni girone da venti squadre.
REGINA DEI PRO – Eppure entrambe meriterebbero. E lo dicono i numeri. Il Foggia è la squadra che ha fatto più punti tra i tre gironi della terza categoria del calcio italiano, gli stessi del Venezia di Pippo Inzaghi nel girone B. Meglio dei 66 dell’Alessandria nel girone A. E il Lecce, che non perde terreno e rimane agganciato al Foggia, fa meglio delle altre seconde degli altri gironi, già staccate e quasi fuori dai giochi. Ma i giallorossi hanno trovato sulla loro strada un Foggia più che stellare, capace di viaggiare alla media di quasi 2,2 punti a partita.
MEGLIO DI ZEMAN – Per capire la portata del cammino dei rossoneri bisogna scavare nelle migliori stagioni del passato. Pasquale Marino nel 2002-2003 (promozione in Serie C1) aveva viaggiato “solo” a una media di 2,08 punti a partita. Zdenek Zeman, invece, si fermò a quota 1,98 (media valutata con i 3 punti a vittoria. All’epoca se ne davano solamente due). Il Foggia vince anche il confronto con la passata stagione, chiusa da De Zerbi con un buon 1,91. Questo Foggia alla trentunesima giornata ha 12 punti in più e una differenza a suo favore di due gol segnati e cinque subiti.
MEGLIO DELLA JUVENTUS – Non solo. Con solo 3 sconfitte in 31 giornate di campionato il Foggia ha fatto meglio della Juventus (4 partite perse in 29 giornate),dominatrice incontrastata del campionato di Serie A. I rossoneri, sempre assieme al Venezia, è la squadra meno battuta del calcio professionistico italiano.
COOPERATIVA – Capitolo a parte meritano le reti segnate, perché il tecnico Giovanni Stroppa è riuscito a creare una cooperativa del gol. Diciotto calciatori si sono divisi i 56 gol segnati. La parte del leone la fa Mazzeo con 14 centri, seguito da Sarno (8), Deli, Chiricò, Di Piazza, Sicurella, Padovan (3), Agnelli, Coletti, Loiacono, Sainz-Maza, Rubin (2), Agazzi, Angelo, Gerbo, Letizia, Riverola, Vacca (1). Della rosa del Foggia mancano all’appello solamente Martinelli, Figliomeni, Empereur, Pompilio (che ha segnato un gol nel Melfi) e i portieri, oltre ai ragazzi più giovani, tra questi Dinielli, Martino, Pertosa.
DECISIVO – Tuttavia un cammino così spedito non basta a garantire un margine di tranquillità. Nessuna delle due cede lì in vetta. Così a sette giornate dal termine potrebbero saltare i parametri base. Non incideranno più stato di forma e capacità tecniche, ma nervi e testa. Già, perché in un testa a testa così tirato chi ha più freddezza vince. E la settimana prossima può essere il “Giudizio Universale” del campionato. Foggia – Paganese, Catanzaro – Foggia e Casertana – Foggia. Tre gare in sette giorni, due delle quali in trasferta, mentre il Lecce ne avrà due in casa contro Juve Stabia e Taranto, ma ancor prima la trasferta a Cosenza. Sarà qui che con ogni probabilità le due rivali conosceranno il loro destino.