[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]V[/dropcap]igilia di derby: in conferenza stampa arriva Giovanni Stroppa. Domani il Taranto (trasferta vietata ai tifosi foggiani): “Sarà un partita importante, visto il cambio di tecnico, le motivazioni che ne conseguono e la voglia di giocare contro il Foggia”, ha detto il tecnico rossonero che ha aggiunto: “Sappiamo delle difficoltà, da temere c’è anche il fattore ambientale. È un derby da vincere fuori e dentro il campo: ne siamo consapevoli. Abbiamo preparato bene la partita, la affronteremo con il piglio di sempre. La posso equiparare al match con il Messina, loro hanno giocatori veloci e temibili.
Abbiamo le conoscenze per leggere la partita all’inizio e poi prendere le dovute contromisure. Il Taranto ha individualità importanti: Magnaghi mi piace, lo seguivo sin dai tempi dell’Atalanta; Alessio Viola è un giocatore eccezionale, sta vivendo un ottimo momento. È un peccato che sia andato via: ci avrebbe fatto comodo. Ciullo potrebbe giocare con tre punte o con il trequartista ma non ho riscontri con la sua nuova squadra. Vedremo domani”.
Saranno assenti Agnelli e Maza (distorsione al collaterale del ginocchio per lui), giocherà Vacca (“Quando sta bene Vacca gioca sempre”, ha dichiarato il mister rossonero), da valutare Rubin (“Si è allenato con il gruppo e gli esiti degli esami strumentali sono stati positivi”). Dovrebbe tornare Sarno dall’inizio vista l’indisponibilità proprio di Maza. Sul pericolo “giallo” in vista del Matera, Stroppa è stato categorico: “Quello che conta è portare a casa il risultato domani. L’importante è non prendere ammonizioni gratuite”.
Stroppa ha parlato anche dei nuovi acquisti: “Figliomeni è un ragazzo maturo. Gli ho detto che deve farsi trovare pronto, non c’è l’obbligo di inserirlo in fretta. Ci aspettavamo un Deli così ma può fare molto di più. Sotto l’aspetto tecnico non c’è differenza con la sua squadra precedente, l’unico dubbio era ambientale, sul giocare allo Zaccheria. Il mio consiglio è stato quello di giocare come a Pagani. In generale, abbiamo fatto acquisti mirati anche dal punto di vista umano. Non vedo perché chi arriva da categorie superiori deve giocare da subito. Non abbiamo la fretta di mettere i nuovi, sono ragazzi eccezionali che magari hanno sinora trovato poco spazio ma lo troveranno poi. Quando saranno nelle stesse condizioni fisiche dei compagni partiranno alla pari degli altri”.
Il Foggia è tornato in testa alla classifica, questo il pensiero del suo condottiero: “Primato sofferto, ottenuto con sacrificio e con il lavoro. Però mancano 14 partite e per noi non cambia nulla sul piano dell’approccio e della mentalità. Se guardo indietro sono contento, abbiamo fatto un campionato importante, ma se guardo avanti mi spavento perché ci sono tante partite, noi dobbiamo vincerne tante, così come faranno le altre. Non si molla, siamo consapevoli che il lavoro da fare è tanto.
Non abbiamo lavorato per il primo posto ma per migliorarci e vincere ogni partita. Occorre quindi continuare a lavorare e alla fine faremo i conti. La squadra sta benissimo dal punto di vista psico-fisico ma non mi accontento: c’è ancora da migliorare, bisogna continuare a fare quello che abbiamo fatto. Io sono sempre stato sereno, lo ero anche quando pareggiavamo e qualcuno scriveva che ero in discussione. Il primato non cambia nulla. Mi piace l’entusiasmo che si è creato, senza tifosi e città non si va da nessuna parte”.
Infine una battuta su Catania-Matera, che ha consegnato il primato al Foggia: “Ha confermato quello che già sapevamo: il Catania è eccezionale e sarà la mina vagante e non solo per i playoff; il Matera è fortissimo”.